Fotovoltaico ed eolico sono i nostri migliori alleati per raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2050. La sempre maggiore diffusione di impianti per tali tipi di energia è sicuramente un buon punto di partenza, ma è importante analizzare e ottimizzare la produzione. In questo settore si svolge l’attività di ricerca di Mario Pagliaro, dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr
Focus
Questo metallo, usato per fabbricare batterie ricaricabili, è impiegato in ambito farmacologico per contrastare vari disturbi, dagli episodi maniacali alla depressione. Ma anche per dare energia al cervello, provocando un aumento di materia grigia in alcune regioni, come chiarisce Antonio Cerasa neuroscienziato dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Cnr
Se da un lato, a causa del cambiamento climatico, è richiesto a gran voce di ridurre il consumo di fonti fossili per gli usi civili e industriali, dall'altro bisogna fronteggiare una crescente difficoltà nell'estrazione di questi combustibili. Non è facile fare a meno del petrolio sul breve termine, ma bisogna fare i conti con la sua sempre minore disponibilità. Abbiamo parlato di questo tema con Luca Pardi dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Cnr
Il conflitto in Ucraina e la conseguente crisi del gas obbligano l’Europa a rivedere nell’immediato i progetti di transizione energetica, che prevedono una graduale decarbonizzazione a favore delle fonti rinnovabili. Di vantaggi, costi e difficoltà nell’attuare tale modello parla Giampaolo Vitali, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Cnr
Grazie alle sue caratteristiche, questo materiale ha un grande potenziale per le applicazioni nel settore energetico, in particolare nei trasporti sostenibili. Quanto siamo lontani (o vicini) a batterie al grafene per auto elettriche? Facciamo il punto sullo stato dell'arte della ricerca e innovazione in Europa con il supporto di Vincenzo Palermo dell’Istituto per la sintesi organica e fotoreattività
Il gas e il petrolio, che fino a oggi hanno guidato la geopolitica mondiale, stanno cedendo il passo a nuovi materiali e nuove tecnologie. Primo su tutti il litio, ma anche cobalto e terre rare. La loro distribuzione disomogenea sul Pianeta e la necessità di complesse tecnologie estrattive, di trasformazione e di utilizzo rappresentano un monito alla collaborazione internazionale per un futuro sostenibile
Il maggiore potenziale per minerali di litio della regione europea è probabilmente ospitato nelle rocce antichissime che costituiscono la parte centrale di questa “terra di mezzo” schiacciata tra Europa e Russia che, malgrado i prevedibili rischi geopolitici e ambientali, ha deciso di studiare e indagare il proprio sottosuolo, per partecipare a pieno titolo alla sfida della transizione energetica. Dell’argomento parla Andrea Dini, dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr, ricordando la sua collaborazione con i ricercatori ucraini
I Paesi membri della Ue hanno posizioni diverse nei confronti di questa fonte energetica, sebbene il gruppo di esperti istituito dalla Commissione per esaminare la questione abbia stabilito che l'energia nucleare, con emissioni di gas serra prossime allo zero, può contribuire agli obiettivi di mitigazione del clima. Luca Moretti, responsabile dell’Ufficio relazioni europee e internazionali del Cnr a Bruxelles, fa un quadro della situazione
Cosa sono le armi chimiche? Sono ancora una minaccia in uno scenario di guerra? Ci aiuta a fare chiarezza Matteo Guidotti, ricercatore dell'Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del Cnr di Milano e membro del Consiglio scientifico consultivo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche dell’Aia
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione, pubblicato su “Epj Data Science”, ha utilizzato i big data e l’Intelligenza artificiale per stilare la classifica dei Paesi più pacifici
Divisa tra Russia ed Europa, l’Ucraina aveva percorso da anni una difficile strada in direzione dell'Ue. Che però ha risposto in modo non adeguato a evitare una crisi i cui prodromi erano ben chiari. Gianfranco Tamburelli dell’Istituto di studi giuridici internazionali del Cnr interviene sulla questione che ora tiene tutti col fiato sospeso
A confermare l’apparente somiglianza tra i nostri comportamenti e quelli dei primati non umani sono diversi studi: dai primi, condotti negli anni ’70 dall’etologa Jane Goodall, a quelli più recenti datati 2021. A illustrarli, Elsa Addessi ed Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr. Che avvertono: "Ma soltanto noi deleghiamo il compito di uccidere ad altri"
Il cambiamento climatico, oltre a provocare eventi quali siccità, precipitazioni intense, ritiro dei ghiacciai o aumento del livello del mare, produce anche conflitti più o meno violenti ed estesi, perché mette a dura prova le società fragili. A esaminare questo rapporto di causa-effetto è il volume “Effetto serra, effetto guerra” (Chiarelettere 2017, ripubblicato dal Corriere della sera nel 2020), che il ricercatore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr Antonello Pasini ha scritto con il diplomatico Grammenos Mastrojeni e del quale di seguito riportiamo l’introduzione
Antonella Guidi dell’Unità relazioni europee e internazionali del Consiglio nazionale delle ricerche ha avuto un’intensa esperienza umanitaria quando era appena iniziata la prima crisi tra Russia e Ucraina, per dove è partita in Servizio civile internazionale nel 2008. Questa la sua testimonianza
I conflitti sono causa di distruzione anche di monumenti, siti archeologici e opere d'arte, bersagli accidentali e intenzionali di aggressioni militari. Il territorio ucraino conta un patrimonio culturale inestimabile, con ben otto siti Unesco e 17 candidature per questo prestigioso riconoscimento. Dall'epoca di Napoleone alle Guerre mondiali, artisti di spicco, appassionati d'arte arruolati nell'esercito, studiosi e soprintendenti, quali Pasquale Rotondi e Palma Bucarelli, contribuirono a nascondere o recuperare il nostro patrimonio. Tra loro Antonio Canova, di cui ricorrono i duecento anni dalla morte. Ne parla Sandra Fiore, storica dell'arte dell'Ufficio stampa del Cnr
Il know-how sulle reazioni nucleari acquisito per ragioni militari fu sfruttato per la produzione di energia a uso civile, dai caccia progettati per abbattere gli aerei nemici vennero tratte le informazioni per realizzare il Boeing 707, la nascita di Internet è legata alla Guerra Fredda tra Usa e Urss. Sono solo alcuni esempi di innovazioni scientifiche e tecnologiche messe a punto durante i conflitti e poi riconvertiti in senso pacifico, a favore del progresso
L'esatta localizzazione del luogo delle battaglia, combattuta il 10 marzo del 241 a.C. tra le forze navali di Cartagine e Roma, è una tra le più importanti scoperte archeologiche degli ultimi anni. Nell'ex Stabilimento Florio della tonnara di Favignana l’area di esposizione del materiale recuperato.
Nel nostro Paese, le risorse destinate a questo settore dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sono le più alte rispetto a quelle che a questo ambito sono riservate dagli altri tre Stati europei. Ma differenze ci sono anche a livello di strategie nell’impiego dei fondi, come illustrano Raffaele Spallone, Andrea Filippetti e Fabrizio Tuzi, ricercatori dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie “Massimo Severo Giannini” del Cnr
Vitantonio Mariella, ricercatore dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, esamina la situazione di questo corso universitario nel nostro Paese, evidenziando cosa occorre fare perché si raggiungano anche da noi gli standard degli altri Stati occidentali avanzati
Affinché il nostro Paese migliori la propria posizione all’interno del panorama internazionale è fondamentale che incentivi l’attività di R&I al Sud e che superi la disparità territoriale esistente nei settori innovativi. Il Pnrr offre in questo senso ottime opportunità, anche attraverso la valorizzazione delle potenzialità a disposizione di università ed enti di ricerca, come sottolineano Emanuela Reale, Antonio Zinilli e Serena Fabrizio dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Cnr
Questo percorso di studi, ancora poco diffuso in Italia, ha l’obiettivo di fare da ponte tra gli studenti e le imprese, coinvolgendo sia tutor aziendali che accademici. Per favorirne la diffusione, Cnr e Confindustria hanno messo a punto e poi applicato una pratica innovativa dando vita a progetti per borse di dottorato in cui ricerca e impresa sono protagonisti in tutte le fasi del processo. Parla dell’iniziativa Marta Rapallini dell’Ufficio programmazione e Grant Office del Cnr
Il tam tam del “mi godo la pensione in un altro Paese” continua a spingere le fasce di età più mature verso nuove mete, grazie a vantaggi e incentivi economici. Anche l’Italia agisce con tassazioni agevolate per attirare l’ingresso dei redditi milionari, offrendo loro una nuova casa nel nostro Paese. Ne parliamo con Giampaolo Vitali, economista dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Cnr
Con la loro capacità sia di formare nuove cellule adulte, sia di auto-rinnovarsi, ovvero “di ricominciare da zero”, le cellule staminali rappresentano una risorsa fondamentale per il corretto funzionamento dei tessuti e degli organi di un individuo sano nel corso della vita. Uno studio coordinato da Chiara Mozzetta dell’Istituto di biologia e patologia molecolari del Cnr spiega come sfruttare a fini terapeutici la capacità di indirizzare tali cellule verso un destino piuttosto che un altro, per riparare un tessuto danneggiato o malato
Le perdite di beni e di persone care provocate da eventi improvvisi e catastrofici producono, in chi sopravvive al disastro, effetti a volte molto gravi, che vanno dalla depressione ai disturbi d’ansia, fino alle fobie. Per superarli si è rivelata efficace una tecnica psicoterapeutica basata sulla desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari. Ce ne parla Antonio Cerasa, neuroscienziato del Cnr-Irib