Ester Cecere, già ricercatrice dell’Istituto di ricerca sulle acque, racconta l’origine di questi attrezzi, risalenti a tempi molto remoti - addirittura, sembra, al 27000 a.C. -, ne illustra i diversi tipi e spiega i danni che possono provocare agli ecosistemi marini, a causa della loro dispersione in acqua. Oggi però il problema è affrontato a livello mondiale grazie alla "Global Ghost Gear Initiative", che ne consente il recupero e, in alcuni casi, il riciclo