Vita di mare: Uguali ma diversi

Tutti identici, ma è solo apparenza

Coccodrillo
di Ester Cecere

È così che percepiamo visivamente i coccodrilli e i loro simili, come gli alligatori e i caimani. In realtà esistono differenze morfologiche tra questi rettili, presenti soprattutto nel capo e nella forma del muso. A spiegarci meglio le diversità che caratterizzano le varie specie di questi vertebrati è Ester Cecere dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr

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A uno sguardo superficiale sembrano tutti uguali, poiché la caratteristica che li accomuna e che balza subito agli occhi è la presenza di scaglie ossee, presenti nel tegumento al livello del derma e degli ispessimenti cornei a esse associate, le quali conferiscono all’individuo l’aspetto di una corazza, da cui il di termine “loricati” dal latino lorica, “corazza”, appunto. Stiamo parlando dei coccodrilli e dei loro simili: alligatori, caimani e gaviali. Essi appartengono all’ordine dei vertebrati Crocodylia, che fanno parte a loro volta del gruppo dei Crocodylomorpha, che comparve alla fine del Triassico e si diversificò, morfologicamente ed ecologicamente, durante il Cretaceo. Attualmente, di quel gruppo sopravvivono solamente 23 specie, tutte diffuse per lo più nelle zone tropicali e subtropicali, divise in tre famiglie: Alligatoridae, Crocodylidae e Gavialidae.

Gli alligatoridi comprendono le due specie viventi di alligatori, quello americano (Alligator mississipiensis) e quello cinese (A. sinensis) e i caimani, tutti di acque dolci. Escluso l’alligatore cinese, essi vivono esclusivamente in America, con un areale di distribuzione che va dagli stati del Golfo del Messico (genere Alligator) fino al Sud America (generi Caiman, Melanosuchus e Paleosuchus). I crocodilidi comprendono specie sia marine sia dolciacquicole, nonché forme di acque salmastre. Sono diffusi prevalentemente in Africa e nella zona indo-pacifica fino alle coste settentrionali dell’Australia (generi Crocodylus, Mecistops, Osteolaemus e Tomistoma), ma esistono anche alcune specie presenti in Centro America (genere Crocodylus). I gavialidi comprendono una sola specie (Gavialis gangeticus) esclusiva dei territori circostanti il fiume Gange e di altri grandi fiumi dell’India settentrionale.

Ma quali sono le principali differenze morfologiche fra questi rettili? Esse sono evidenti soprattutto a livello del capo. Gli alligatori e i caimani non presentano tra loro grosse differenze a livello morfologico. Come famiglia, sono caratterizzati da un muso largo e arrotondato e da una cavità nella mascella in cui viene alloggiato il IV dente mandibolare a riposo; inoltre, le dita delle zampe sono in genere palmate. Le dimensioni variano dai 4-6 metri di lunghezza dell’alligatore del Mississipi e del caimano nero al metro scarso del caimano nano di Cuvier.

I crocodilidi propriamente detti mostrano un muso affusolato e stretto, di larghezza variabile tra le specie; il IV dente mandibolare, a riposo, sporge esternamente verso l’alto e le zampe sono palmate. Le dimensioni variano dai 7 metri di lunghezza del coccodrillo marino al metro e mezzo del coccodrillo nano africano. Negli ultimi due secoli, a causa della caccia intensiva, le dimensioni dei coccodrilli sono andate progressivamente riducendosi, in quanto gli esemplari adulti, avendo un tasso di crescita lento, non riescono a raggiungere le dimensioni a cui potrebbero arrivare.

In particolare, la differenza tra alligatore e coccodrillo è evidenziabile a livello del muso. Nell’alligatore è più largo e a forma di U, mentre nel coccodrillo è più stretto e ricorda una V. Anche i denti sono diversi: nel caso degli alligatori, quelli della mandibola inferiore non sono visibili quando la bocca è chiusa, mentre nel coccodrillo fuoriescono ed è ben visibile il quarto della mandibola inferiore, come già detto.

Gaviale del Gange

Un’altra differenza consiste nel colore. Gli alligatori sono grigi tendenti al nero; i coccodrilli, invece, sono in genere marroni-verdastri e sono molto più aggressivi. Si appostano sulle rive per tendere agguati alle vittime - uomini compresi - causando tra questi in media 1.000 morti all'anno. I loro denti sono affilati e il loro morso è più forte di quello di qualsiasi altro animale al mondo. Essi, inoltre, sono veloci su brevi distanze sia a terra sia in acqua, una caratteristica che li aiuta nella predazione, ma possono anche sopravvivere a lungo senza cibo.

I gaviali sono facilmente distinguibili per il muso più stretto e allungato, caratterizzato da una dilatazione terminale in cui alloggiano le narici; i denti anteriori sono più grossi rispetto agli altri. Le dimensioni oscillano tra i 3 e i 6 metri di lunghezza. Mentre alligatoridi e crocodilidi hanno una dieta piuttosto varia, che comprende tartarughe, pesci e mammiferi terrestri, i gaviali si nutrono prevalentemente di pesci. In tutti questi rettili, una caratteristica interessante all’adattamento alla vita acquatica è il palato secondario che divide la cavità boccale da quella nasale: un coccodrillo in immersione, infatti, non avendo labbra, ha la bocca completamente allagata, ma riesce comunque a respirare mantenendo anche solo le narici fuori dall’acqua.

Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, la femmina depone da 35 a 50 uova, ma alcune possono deporne fino a 90. Le uova si schiudono dopo un periodo di incubazione che va da 65 a 100 giorni. La determinazione del sesso nei coccodrilli dipende dalla temperatura dell’ambiente. In media, la temperatura di incubazione delle uova varia tra 28 e 34°C. Tuttavia, questa non è omogenea in tutto il nido, quindi è possibile che ogni singolo uovo si schiuda a temperature diverse. Quest’ultimo aspetto è molto importante, poiché evita che la temperatura provochi la nascita di tutti maschi o di tutte femmine. I nidi non sono tutti uguali: alcune specie lo scavano nel terreno mentre altre costruiscono un tumulo con la vegetazione circostante.

I loricati sono ovipari: dalle uova escono i giovani individui. Quando le uova sono pronte a schiudersi, i piccoli emettono dei suoni acuti dall’interno dell’uovo per attirare la madre, con la quale restano per un periodo considerevole, che può arrivare fino ai 3 anni nel caimano comune. Occorre ricordare, infatti, che i coccodrilli sono l’unico ordine di rettili che presenta cure parentali (i genitori si prendono cura della prole e la proteggono). Eppure, nonostante ciò, solo una minoranza (circa il 20% dei piccoli) riesce a sopravvivere agli attacchi dei predatori (diversi uccelli e pesci di grossa taglia). Per proteggerli, la madre preleva uno alla volta con la sua bocca i piccoli e li trasporta in acqua. I piccoli sono tuttavia in grado già appena nati di procurarsi il cibo autonomamente e non dipendono dunque dai genitori per la nutrizione (prole precoce).

Soffermandoci su alcune curiosità. Sicuramente tutti conoscono il detto “piangere lacrime di coccodrillo”; contrariamente a quanto comunemente si pensa, questo modo di dire non deriva dal fatto che la madre mangia  i suoi piccoli e poi piange per pentimento, ma nasce da motivi puramente fisiologici: le lacrime hanno lo scopo di ripulire il bulbo oculare e lubrificarlo, in modo da facilitare il movimento della seconda palpebra che lo protegge in immersione; inoltre, le lacrime hanno la funzione di espellere i sali che si accumulano nell'organismo non avendo i coccodrilli la sudorazione. Per quanto riguarda invece il verso del coccodrillo, si chiama “trimbulare”, termine onomatopeico che rievoca l’insieme di suoni tremuli, gravi e acuti. emessi da questo animale.

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