Molte anomalie del cervello così come i tumori hanno alla base il mosaicismo genetico, una condizione per cui cellule con patrimonio genetico diverso coesistono nello stesso individuo, come spiega Silvia Landi dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche
Focus
Nel mondo vegetale, quando un mosaico appare sulle foglie di una pianta non è mai un buon segno. Le bellissime sfumature di verde chiaro e scuro, che si intrecciano in forme e dimensioni varie, rivelano in realtà la presenza di un'infezione virale, come spiega Livia Stavolone, ricercatrice presso l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr
Cos’hanno in comune l’olio di soia e i mosaici? Caterina Fusco, dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr spiega come è possibile realizzare le tessere dei mosaici in maniera sostenibile utilizzando fonti rinnovabili come l’olio di soia, alternative ai precursori derivati del petrolio. Sono gli obiettivi del progetto Mosaicos (MOSAici Interattivi eCO-Sostenibili), che ha coinvolto l’Istituto di nanotecnologia, l’Istituto per i processi chimico-fisici, oltre che Iccom tra i partner Cnr
Ricchi di simmetrie e utili a rappresentare l'idea di infinito, i mosaici ben rappresentano una classe molto importante di strutture geometriche. Lo spiega Nicola Apollonio, ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mario Picone” del Consiglio nazionale delle ricerche
Una delle metafore più realistiche, che meglio riassumono la realtà del mondo e delle società contemporanee, può essere il web. Una rete di connessioni - rappresentabile come un mosaico, ma rispetto a questo molto più fluida e dinamica - pressoché illimitata, con un enorme livello di complessità, che costituisce una delle creazioni dell’intelletto umano più alte, pur risultando facilmente raffigurabile e comprensibile. Ne abbiamo parlato con Michela Spagnuolo dell’Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche “E. Magenes” del Cnr
Tecnica antichissima, basata sull’accostamento di tessere di materiali diversi, è oggetto di studio dell'Istituto di scienza, tecnologia e sostenibilità per lo sviluppo dei materiali ceramici del Cnr che, da oltre trent’anni, fornisce il proprio know-how per indagini diagnostiche e conoscitive propedeutiche al restauro e alla conservazione, ma anche a supporto di studi storico-artistici
Tipico esempio sono le specie aliene che arrivano nei nostri mari alterando gli ecosistemi e minacciando le specie locali. Ernesto Azzurro, ricercatore dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr, fa un quadro della situazione, spiegandone le cause, le conseguenze e quali interventi possono essere effettuati per contrastarla
Ogni volta che abbiamo a che fare con qualcosa di diverso mettiamo in atto meccanismi e sistemi di protezione che, inconsciamente, pensiamo possano tutelarci da ciò che non riconosciamo. Ansia, paura, incertezza, dubbio, curiosità sono i sentimenti che animano l’uomo quando si trova a dover gestire qualcosa che rientra nella sfera di ciò che è differente dal proprio modo di essere o di pensare, come spiega Antonio Tintori dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr
La ricerca di esseri alieni ha sempre stuzzicato la fantasia degli umani, a partire da quelli che credono nella loro esistenza fino agli scettici. La questione non poteva perciò non incuriosire la comunità scientifica, che ha creato un campo di indagine sulla ricerca di esseri viventi al di fuori del nostro pianeta. Luciano Anselmo dell’Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo" del Cnr ci aiuta a capire quali sono le possibilità, secondo la scienza, di trovare prove dell’esistenza di forme di vita nel resto dell’universo
Gli insetti alieni colonizzano aree prive di predatori naturali, alterando i fragili equilibri ecologici. L'Italia è considerata un punto critico per l'ingresso di specie invasive in Europa, ma è anche tra i paesi più attivi nell'intercettazione di questi animali indesiderati. A descrivere la situazione è Francesco Nugnes ricercatore dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr
Gli spostamenti di popolazioni da un’area geografica a un’altra ci sono sempre stati e fanno parte della storia dell’umanità. La stessa conformazione migratoria dell’Italia si presenta oggi in modo articolato: è una realtà in cui nello stesso tempo storico e nello stesso spazio geografico convivono migrazioni diverse. Ne parliamo con Michele Colucci dell’Istituto di studi sul Mediterraneo, trattando anche il tema della paura dello straniero nelle popolazioni autoctone
La ricomparsa di orso e lupo nell’arco alpino e la mutazione degli equilibri nella convivenza con le popolazioni ha provocato un dibattito che ha portato a considerare i grandi carnivori “specie aliene”. Un approccio più sereno e maturo, mediato dalle conoscenze scientifiche, può consentire di rivedere le problematiche alla luce dei mutamenti degli ecosistemi. Ne abbiamo parlato con Emiliano Mori dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr
Il termine “alieno”, ora entrato nel linguaggio comune, è una parola “dotta” che deriva direttamente dal latino ed è probabilmente entrata nel volgare attraverso la lingua dei giuristi. A spiegarne le origini e il percorso che l’ha portata all’attuale accezione è Pär Larson dell’Opera del vocabolario italiano del Cnr
Con la realizzazione di un rilevatore di fulmini si può dire che Guglielmo Marconi abbia aperto la strada alla meteorologia moderna, che permette di prevedere il tempo, rendendo così più facile organizzare la giornata, scegliere l’abbigliamento da indossare, ma anche stabilire eventuali date per gite o viaggi. Bernardo Gozzini, direttore del Laboratorio per il monitoraggio e la modellistica ambientale del Cnr spiega come le previsioni vengono effettuate, ma anche come è impossibile che diano risultati del tutto certi
Sono diversi i dispositivi di uso comune, che rendono possibile la trasmissione di informazioni, nati grazie all’ingegno di Guglielmo Marconi. Non solo la radio e la televisione ma anche una serie di tecnologie che si sono sviluppate in conseguenza alle sue intuizioni, tra cui i telefoni cellulari. Abbiamo discusso dell’argomento con Anna Vaccarelli dell’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche
All’alba del 23 gennaio 1909, il transatlantico Republic lancia il primo SOS della storia. 1700 persone si salvano in mare grazie al segnale di emergenza inviato con il radiotelegrafo di Marconi. In questo campo si sono fatti molti passi avanti, come spiega Barbara Masini dell’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni del Cnr che illustra quali sono oggi i sistemi per la richiesta di soccorso in mare
Il 6 ottobre 2024 si festeggeranno i 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica italiana, ormai parte integrante del nostro quotidiano. Ma parlare della storia della radio non può prescindere dal raccontare di come Guglielmo Marconi sviluppò le basi da cui poi sorse la radiofonia a onde elettromagnetiche, a partire dai suoi primi esperimenti e dal successivo sviluppo della telegrafia senza fili. Ne ripercorriamo la storia scientifica con il contributo di Paolo Ravazzani, direttore dell’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni del Cnr
Dall’invenzione di Marconi deriva il termine deonomastico “marconista”, ossia un vocabolo che deriva da un nome proprio e il cui significato è strettamente collegato al nome di origine. Con Lucia Francalanci dell’Istituto opera del vocabolario italiano del Cnr abbiamo parlato del fenomeno dei deonomastici, della loro diffusione nella lingua italiana e del caso specifico di “marconista”: un caso unico e particolare
Gli esperimenti che Guglielmo Marconi condusse sulla nave di ricerca Elettra, e che hanno portato all’attuale sistema del wireless, sono legati da un sottile fil rouge all’oceanografica Gaia Blu, il centro tecnologico e scientifico per l’esplorazione delle profondità marine del Cnr. Attraverso gli strumenti di precisione di cui è dotata, si possono approfondire vari temi, dai fondali alla contaminazione degli inquinanti nei mari. Ne abbiamo parlato con Marzia Rovere dell’Istituto di scienze marine del Cnr e capo missione
Il grande scienziato italiano deve il suo successo non solo alle scoperte in campo scientifico, ma anche a un'indiscutibile attitudine commerciale. Del resto, era figlio di due imprenditori che, evidentemente, gli hanno insegnato a brevettare e a tradurre in guadagni le sue intuizioni, come ricorda Alberto Guasco dell’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Cnr
Da studi condotti su individui intellettualmente molto dotati è emerso che a renderli tali nelle competenze in cui eccellono non sono caratteristiche particolari del loro cervello, ma l’applicazione continua, quotidiana di una particolare funzione cognitiva. Ne abbiamo parlato con Antonio Cerasa neuroscienziato dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Cnr
Di questa alterazione del ritmo cardiaco, che costituisce la forma più comune tra le aritmie - anomalie che non vanno sottovalutate in quanto potenzialmente pericolose e difficili da prevedere - abbiamo parlato con Lorenza Pratali, cardiologa e ricercatrice dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr
Per capire come si sono formati i planetesimi, i corpi rocciosi che aggregandosi tra loro hanno dato origine ai pianeti del sistema solare, vengono in aiuto i meteoriti, rocce di natura extraterrestre che di tanto in tanto precipitano sulla Terra. Ce ne parla Stefano Iannini Lelarge dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr, che studia questi materiali rimasti nella loro forma originaria da quando si sono formati attorno ai 4,6 miliardi di anni fa
Gli orti spaziali, che in futuro forniranno agli astronauti cibo durante le missioni di lungo corso, sono oggetto di diversi progetti e sperimentazioni con l’Italia in prima linea attraverso molte industrie e istituzioni scientifiche, tra le quali il Cnr, impegnato anche nel nuovo progetto BioLuna. I vegetali portati in orbita o nelle basi planetarie non avranno solo funzione alimentare, ma assimileranno anche la CO2 prodotta dall’equipaggio rifornendolo di ossigeno, acqua pura e minerali necessari alla vita. Un circolo virtuoso di cui ci parla Alberto Battistelli dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr