Focus: Volare

Il volo nell’arte, dall’antichità classica a oggi

Nike di Samotracia
di Maddalena Rinaldi

Da sempre l’uomo ha desiderato di riuscire ad alzarsi in aria e volare. E ha trattato questo tema anche nei miti- basti pensare alle figure di Dedalo e Icaro - e nelle opere d’arte, da Chagall a Matisse, fino ai futuristi e oltre. Con Fabio Caruso, ricercatore dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr, ripercorriamo alcune tappe “artistiche” salienti di questa aspirazione

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Ambizione e sogno impossibile insieme, il concetto di volo nell’arte è stato affrontato nei secoli da molteplici prospettive. Abbiamo provato a ripercorrerne l’evoluzione semantica e cognitiva a partire dal mito, parlando con Fabio Caruso, ricercatore dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr.

La rappresentazione del volo si lega a quella delle ali. “Le figure alate nel mondo antico, non solo greco, ma anche nella cultura orientale, si possono distinguere in varie categorie, da quelle che travalicano la dimensione umana verso l’alto o verso il basso, come la Gorgone, a quelle più astratte come la Nike alata, a quelle legate ai fenomeni naturali come Boreas, il vento del Nord, raffigurato sempre alato, Zefiro o Iris, messaggera degli dei e personificazione dell’arcobaleno capace di collegare idealmente la terra al cielo”, spiega Caruso. 

Nel mondo classico la raffigurazione del tema in questione si lega soprattutto ai volatili, che hanno una funzione sacra. “Le figure spesso subiscono una metamorfosi e si trasformano in uccelli, ma questa mutamento non è sempre un premio, può essere una punizione o una risoluzione. Solo gli uomini e gli dei non hanno ali. Mentre gli uomini sognano di volare, gli dei si servono degli animali alati: come Afrodite che cavalca il cigno o Ermes che si serve di sandali e appendici”, ricorda il ricercatore del Cnr-Ispc.

Ma non si può parlare di volo senza alludere al famigerato mito di Dedalo e di suo figlio Icaro. “Se non si è come Dedalo, padrone della téchne, l’arte di saper creare quasi divina, all’ambizione del volo non si può arrivare”, così Caruso commenta il senso del mito di Dedalo e Icaro, mito che metaforicamente allude all’esistenza umana. Dedalo costruì ali di piume e cera per fuggire da Creta con suo figlio Icaro. Icaro, nonostante le raccomandazioni del padre, si avvicinò troppo al sole, vicino Samos, nell’Isola di Icaria, causando la sua caduta e morte, mentre Dedalo continuò il suo volo e si rifugiò in Sicilia.

Il mito di Dedalo e Icaro è una metafora della vita umana: ambizione e sogno impossibile. Effigiato nei contesti più disparati, addirittura su un sarcofago. “Si tratta di un sarcofago del II secolo dopo Cristo, un unicum, commissionato probabilmente da un padre che ha perso un figlio e attualmente conservato a Messina nel museo regionale. Raffigurante Dedalo e Icaro, allude alla metafora del volo sospeso tra lo slancio vitale e la morte”, continua il ricercatore.

Sarcofago di Dedalo e Icaro

Sarcofago di Dedalo e Icaro, Messina, Museo Regionale

Il volo, da sempre inteso dunque come sublimazione, fuga dalla realtà, ascensione del pensiero, libertà e slancio verso l’ignoto ha assunto, nei secoli, una forte valenza simbolica, dalla scienza alle arti. “Fu Leonardo Da Vinci a dedicare al volo, campo di ricerca per le sue pioneristiche sperimentazioni, la gran parte dei suoi studi e delle sue ricerche scientifiche, producendo opere letterarie, bozzetti, disegni e modelli. Mentre durante tutto il Rinascimento c’è un grande recupero dell’antichità classica - si recuperano tutti i miti - e questo fenomeno continuerà anche nel Sei e Settecento, fino a oggi, ed è ravvisabili nei fumetti. Un esempio per tutti sono i Supereroi, capaci in alcuni casi di volare pur non avendo le ali”, aggiunge l’esperto.

Anche agli inizi del Novecento, nelle opere del pittore russo-francese Marc Chagall ritroviamo il concetto di volo declinato in un abbandono mistico di un mondo fluttuante, in cui i personaggi sono rappresentati tra il reale e l’onirico. Nel quadro “La passeggiata”, del 1918, ad esempio, in cui si ritrae insieme a sua moglie Bella, il concetto di volo assume il significato dell’amore. La tela raffigura i due personaggi intenti in una passeggiata mano nella mano, in cui, però, lui ha i piedi a terra e lei si libra in aria. L’opera allude a come l’amore superi ogni limite, anche quelli naturali.

Considerato dinamismo e velocità dai futuristi, il volo è entrato nel manifesto dell’Aeropittura di Marinetti, Balla, Depero, Dottori e altri. Un Manifesto che nel 1929 ha aperto il linguaggio dell’arte al movimento, alla velocità, al dinamismo spaziale, ribaltando le prospettive con colori forti e pieni.

Ma il mito classico di Icaro e il concetto di volo vennero ripresi anche in alcune raffigurazioni moderne dell’arte come “Icarus” di Matisse del 1943, in cui Icaro compare come una sagoma nera danzante che si lancia in uno spazio cosmico costellato da stelle luminose, a simboleggiare il desiderio esplorativo dell’uomo; oppure, nella versione de “La caduta di Icaro”, dello stesso anno, in cui la fiamma ardente del suo desiderio tracolla e si arrende ai limiti della sua esistenza.

Il volo resta ancora oggi uno dei temi più esplorati nelle arti figurative, specchio di una società che non ha mai smesso di desiderare di volare. Come è evidente dalle opere più recenti - solo per citarne alcune - “Il volo dei numeri”, di Mario Merz (installazione luminosa esposta nel 2000 sulla cupola della Mole Antonelliana a Torino), che allude alla serie numerica di Fibonacci; o i banner aerei di Lawrence Weiner (New York, 1942) comparsi sul litorale laziale ed esposti nella mostra “Tracce” al Macro di Roma nell’estate del 2020.

“‘Del suo veloce volo’ è invece l’opera canora del 2008 con la quale Franco Battiato e Antony and the Johnsons, alludono al concetto di volo come caducità della vita”, conclude Caruso, ricordando che: “il tema del volo ha ispirato non solo artisti di tutte le epoche, ma anche poeti e cantautori”.

Fonte: Fabio Caruso, Istituto di scienze del patrimonio culturale, fabio.caruso@cnr.it

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