Vita di mare: Terra

Tra terra e mare

Granchio fantasma
di Ester Cecere

Il nostro Pianeta è composto da un’elevata percentuale di acqua, nella quale si trovano specie in grado di vivere sia sulla terraferma che in mare. Di alcune di queste e delle loro caratteristiche parla Ester Cecere dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr

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Quando pensiamo agli animali marini, li immaginiamo sempre in mare; tuttavia, non è sempre così. Molti di loro conducono parte della loro vita sulla terraferma o vi ritornano per deporre le uova. È questo il caso delle femmine di diverse specie di tartarughe marine che, dopo l’accoppiamento che si verifica in mare aperto, solcano i mari di tutto il mondo e percorrono diverse migliaia di chilometri per raggiungere il luogo natio dove deporranno le uova, solitamente un litorale o un’isola lontana dal luogo in cui vivono. Per dare un’idea delle distanze percorse, consideriamo che la testuggine franca percorre “appena” 1.400 miglia marine, cioè circa 2.600 Km, per raggiungere l'isola di Ascensione, a metà strada fra l’America e l’Africa.

Le femmine di tutte le specie arrivano sulle spiagge tra la primavera e l'estate, di solito di notte, e scavano una buca con l'aiuto delle pinne posteriori. La profondità della buca dipende dalla dimensione delle pinne e vi depositano tra le 50 e le 200 uova, a intervalli di 10-20 giorni, poi le coprono con la sabbia per proteggerle dai predatori, per mantenerne la superficie pulita e per regolare la temperatura. Il guscio delle uova è morbido e sono ricoperte da un muco denso. L’elevato numero di uova deposte compensa l’alto tasso di predazione dei piccoli quando, usciti dalle uova, tentano di raggiungere il mare. Infatti, i dati relativi a uno studio condotto a Dalyan Beach (Turchia) riportano che nel 1989 su 235 nidi contenenti 17.254 uova soltanto 1.611 piccoli hanno raggiunto il mare. 

Il periodo di incubazione varia tra 40 e 65 giorni e dipende dalla temperatura della sabbia, più è calda e prima le uova si schiudono. È interessante notare che le uova tendono ad aprirsi tutte nello stesso momento e le tartarughine impiegano anche una settimana per raggiungere la superficie. Quindi, si dirigono verso il mare con non poche difficoltà, dato che moltissime diventano preda di uccelli marini e di altri animali che aspettano che esse escano dalla sabbia. Una curiosità: la temperatura influisce anche sul sesso del nascituro; infatti, dalle uova deposte più in superficie, dove la sabbia è più calda, usciranno femmine, mentre da quelle più in profondità verranno fuori dei maschi. Ovviamente, l’innalzamento della temperatura, dovuto al riscaldamento globale, potrebbe portare a un numero maggiore di femmine rispetto ai maschi, il che sarebbe un vero problema per la perpetuazione della specie.

Perioftalmo

Forse qualche volta, vedendoli sulla spiaggia, abbiamo pensato che i granchi possano vivere fuori dall’acqua. E infatti è così. Tuttavia, solo poche specie vivono quasi esclusivamente sulla terraferma, dato che la maggior parte può sopravvivere fuori dall'acqua per uno o due giorni. Una volta che le loro branchie smettono di essere umide, devono tornare in acqua per non morire. Quando sono a terra, i granchi usano le loro zampe per muoversi lateralmente. Il granchio più veloce, che è anche uno degli invertebrati più veloci, è il “granchio fantasma”, in grado di raggiungere velocità di 10 miglia orarie. Quando è minacciato, scappa rapidamente e scompare nelle buche che ha scavato, lasciando dietro di sé solo una scia di sabbia. Si tratta di un piccolo granchio, delle dimensioni massime di 5,5 cm, che ha un aspetto spettrale dovuto alla sua colorazione pallida, che gli permette di mimetizzarsi con la sabbia. Caratteristici sono gli occhi peduncolati che si innalzano sul carapace e che gli consentono un ampio campo visivo per osservare attentamente l'ambiente circostante. Vive lungo le coste tropicali dell’Atlantico, fino a sud della Namibia settentrionale, e nel Mediterraneo Orientale. Il granchio fantasma è un predatore e si nutre frequentemente delle uova di tartaruga deposte sotto la sabbia.

Ma ci sono anche dei pesci che sono in grado di rimanere fuori dall’acqua per ben 37 ore, se l'ambiente è sufficientemente umido. Possono infatti mantenere una riserva d'acqua all'interno degli opercoli bronchiali; inoltre, la coda, che è molto ricca di capillari sanguigni e che viene tenuta immersa nel fango umido, assicura gli scambi gassosi. Si tratta dei pesci del genere Periophthalmus, conosciuti solitamente come perioftalmi o saltafango. Vivono nelle aree tropicali degli Oceani Indiano e Pacifico, a ovest fino all'Australia occidentale. Sono presenti anche nel Mar Rosso. I loro habitat sono i mangrovieti e gli estuari. Sono tipici, quindi, di ambienti di acqua salmastra della zona intertidale, dove si cibano di vermi marini, crostacei e insetti. Sono caratteristici per gli occhi che sporgono dal profilo del capo e che permettono loro di osservare cosa accade fuori dall'acqua quando sono parzialmente immersi. La loro lunghezza massima è di circa 19 centimetri. Sono sostanzialmente anfibi, sulla terraferma si muovono saltellando, servendosi delle pinne pettorali e dell'ultima parte del tronco, da cui il nome volgare di “saltafango”.

Foche, otarie (o leoni marini) e trichechi sono mammiferi molto ben adattati alla vita nei mari, essendo capaci di profonde immersioni. Trascorrono circa due terzi del loro tempo in acqua; tuttavia, si riuniscono in grandi gruppi sulla terraferma per riprodursi.

Altri mammiferi che trascorrono la loro vita tra la terraferma - o meglio il pack - e il mare sono gli iconici orsi polari. Essi passano la maggior parte del loro tempo sulla terraferma. Tuttavia, sono perfettamente adattati alla vita acquatica e alle acque gelide del Polo Nord grazie a due strati di folta pelliccia che mantengono costante la loro temperatura corporea. Inoltre, gli orsi polari sono eccezionali nuotatori e, se necessario, sono in grado di trattenere il respiro fino a 20 minuti durante le immersioni.

Veniamo ora ai pinguini, incapaci di volare ma ottimi nuotatori. Essi trascorrono due terzi della loro vita in mare, dove sono stati osservati fare addirittura un pisolino mentre galleggiano. I pinguini vivono nelle regioni oceaniche e costiere dell'emisfero sud, tra cui le Americhe, il Sudafrica, l'Australia, l'Antartide e, unico luogo nell'emisfero Nord, le Isole Galapagos. Ogni anno, i pinguini tornano negli stessi territori con la loro colonia, dove depongono le uova che vengono covate dai genitori i quali, alternandosi, le mantengono a una temperatura di 36ºC circa. Quando uno dei genitori cova, l'altro esce a procacciare cibo per il partner.

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