Focus: Mediterraneo

Quando il credito è solidarietà

Soldi
di Maria Teresa Orlando

Il micro-credito è riconducibile agli antichi Monti di pietà sorti in Italia nel ‘400 e alle pratiche creditizie offerte nell’area mediterranea da privati e istituzioni, basate sulla fiducia, come ricorda Paola Avallone. Il passato ci insegna, dunque, come far fronte alle fragilità sociali di oggi, reinventando una cittadinanza solidale

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Negli ultimi anni sta prendendo piede una visione etica della finanza, con interventi di garanzia in favore del micro-credito, da destinare allo sviluppo di piccole attività imprenditoriali o di lavoro autonomo e a sostegno della lotta alla povertà e dell’inclusione finanziaria, definita dai leader mondiali come il pilastro dello sviluppo globale. Sono, infatti, in aumento le categorie sociali economicamente svantaggiate, classificate come “non bancabili”, perché prive o carenti di garanzie da offrire al sistema creditizio tradizionale. Il micro-credito, sotto l’impulso di interventi comunitari, è così entrato tra gli strumenti di politica economica rivolti alla crescita e alla coesione sociale.

“Esiste un nesso tra economia e cittadinanza, che definisce le forme dell’appartenenza civica all’interno di una civiltà”, racconta Paola Avallone, dirigente di ricerca dell’Istituto di studi sul Mediterraneo (Ismed) del Cnr di Napoli. Civiltà che nasce e si sviluppa intorno a rapporti di fiducia e appartenenza. “Quando l’esclusione sociale diventa evidente, perché il sistema economico spinge alcuni sulla soglia di povertà, si mettono in moto, più o meno spontaneamente, meccanismi di solidarietà per far rientrare nel sistema produttivo quella che viene definita  ‘povertà laboriosa’”. Meccanismi di solidarietà che a volte si trasformano in sistemi più complessi, fino a evolvere in vere e proprie pratiche creditizie. “La storia del Mediterraneo dal Medioevo all’età moderna è ricca di esempi in cui l’attività creditizia si è diffusa a tutti i livelli sociali, sia in aree rurali sia in aree urbane, e si è sviluppata a tal punto da dare vita alle istituzioni bancarie”.

Le attività di microcredito ante litteram offerte dai primigeni Monti di pietà e non solo hanno avuto nei secoli un ruolo importante. “L’area del Mediterraneo tra il XIV e il XIX secolo è stata fortemente caratterizzata da strutture assistenziali per il finanziamento di pubblica carità”, chiarisce Avallone. “Godevano della fiducia, in quanto detentrici del patrimonio del povero, garantivano la protezione del patrimonio dei privati e la possibilità del finanziamento del debito pubblico”. In questa epoca cominciò anche a circolare la “moneta fiduciaria”, titoli che sostituivano la moneta metallica d’oro e d’argento e che più tardi sarebbero divenuti moneta legale.

Com’è cambiato il sistema del credito oggi nell’area del Mediterraneo e quali criticità è chiamato a soccorrere? “Assistiamo a nuove forme di fragilità sociale che, come in passato, si diffondono a seguito di debolezze prodotte da crescite tumultuose e successive lunghe recessioni, ma che, rispetto al passato, sono in grado di assumere dimensioni globali”, afferma la ricercatrice. “Di fronte a tali fragilità, è necessario ripensare a modalità di aiuto differenti. Tra questi, tra cui un credito in grado di sostenere i bisognosi, evitando che vengano trasportati nella spirale della povertà strutturale. Impariamo dal passato per costruire un welfare moderno, 

Locandina  del seminario Cnr Credito solidaristico

Locandina  del seminario Cnr "Credito solidaristico"

Le istituzioni del passato concedevano piccoli prestiti a fronte di una garanzia rappresentata da un piccolo oggetto oppure una garanzia di tipo personale, ad esempio il parroco locale o un conoscente. In questo modo potevano contare su un proprio capitale, di cui peraltro fungevano da garanti”.

Prendendo spunto dal passato e seguendo la prassi in uso presso gli antichi Monti di pietà è nato in questi anni il progetto Pio Monte Somma, che si è posto un obiettivo ambizioso: favorire micro-prestiti a famiglie o imprese a rischio di usura, nell’area di Napoli e in tutto il territorio campano, di Puglia, Basilicata e Calabria. Il sistema si basa sull’erogazione a tassi agevolati, sulla base della verifica della sussistenza di condizioni quali la “garanzia morale”, concessa da un’autorità religiosa, da forze dell’ordine o da associazioni note radicate nel territorio. “È un po' quello che succedeva con i Monti frumentari, istituiti nel XV secolo nel Mezzogiorno come enti mutualistici, per prestare il grano per la semina ai contadini in difficoltà”, commenta Avallone. “Erano tempi di carestia, tempi duri, quando le famiglie dei contadini per sopravvivere consumavano ciò che invece doveva essere destinato alla semina. I Monti frumentari sostenevano i poveri, con pratiche comunitarie e solidali prestando i semi con un minimo interesse: a fronte di un bicchiere raso il bicchiere doveva ritornare al creditore ‘alla colma’”.

La collaborazione fatta di reti sociali e azioni collettive può risolvere piccoli e grandi bisogni anche oggi. Pensiamo a iniziative come il crowfunding. O alla solidarietà che in queste settimane si è attivata verso chi sta vivendo la guerra. “La cittadinanza svolge un ruolo determinante, proprio se intesa come recinto di solidarietà; in passato faceva sì che la moneta non uscisse dalla città impoverendo la sua gente. Oggi il concetto di cittadinanza è più complicato, basti pensare agli extracomunitari che, non avendo cittadinanza, non posso chiedere né ottenere credito”, conclude Avallone.

Fonte: Paola Avallone, Istituto di studi sul Mediterraneo, e-mail: paola.avallone@ismed.cnr.it

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