Editoriale

Viene quasi da sorridere, pensando a queste cifre e dimensioni, quando si guarda al dibattito italiano sulla ricerca scientifica. E viene da concludere immediatamente che, quanto meno in questo settore, non ci sia salvezza fuori dall'Europa e dalla costruzione di un'area coordinata, che consenta ai ricercatori comunitari di competere con quelli asiatici, americani e del resto del mondo. E, soprattutto, di diventare, come i loro colleghi, il motore effettivo dello sviluppo socio-economico. Una valutazione pe
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Maggiori investimenti, che ci stacchino dalla posizione di coda tra i paesi industrializzati, sono necessari alla ricerca italiana, a cui è però anche indispensabile un coordinamento delle politiche e dei finanziamenti, in autonomia rispetto alla pubblica amministrazione. Altrimenti non potremo partecipare pienamente all'area della ricerca europea, obiettivo ineludibile per competere coi giganti asiatici e internazionali

Quasi 80 miliardi di euro, anche se a livello comunitario e spalmati in sette anni, sono un investimento ingente, soprattutto in tempi non proprio splendidi come quelli che stiamo passando e che ci auguriamo stiano passando. Quello per l'ottavo Programma quadro dell'Unione Europea, anzi, è il maggiore finanziamento pubblico per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo mai stanziato al mondo.
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Tutti siamo d'accordo che la ricerca sia un volano di sviluppo. Lo stanziamento record per l'ottavo Programma quadro dell'Unione, 80 miliardi di euro, è un segnale concreto di straordinaria importanza. Fondamentale è colmare il gap tra il nostro Paese e gli altri partner europei

Bisogna investire sul cervello. Ma non soltanto nel senso diretto a cui ci riferiamo in uno degli articoli del Focus monografico di questo Almanacco della Scienza, che abbiamo dedicato all''Anno europeo del cervello' e alla 'Settimana del cervello' appena trascorsa, riportandovi notizie tratte da alcune delle più interessanti ricerche di neuroscienze condotte dal Cnr. L'investimento dovrebbe riguardare soprattutto, in senso figurato, la conoscenza quale volano di sviluppo.  Ne parliamo in ogni occasione pos
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus di questo Almanacco all''Anno europeo del cervello' e alle ricerche di neuroscienze del Cnr. Ma c'è bisogno di 'investire sul cervello' soprattutto in senso figurato, puntando sulla conoscenza quale volano di sviluppo. La situazione del nostro Paese da questo punto di vista è purtroppo negativa, come conferma l''Annuario scienza e società 2014' di Observa-Science in society

Oltre un quarto degli americani crede che il sole giri intorno alla Terra: a dirlo è una ricerca condotta dalla National Science Foundation. La clamorosa credenza nel sistema tolemaico appare meno clamorosa se comparata a un'altra notizia diffusa nei giorni scorsi: negli Usa sono stati nominati ambasciatori alcuni personaggi che, interrogati dal Congresso, sono apparsi del tutto impreparati sui paesi ai quali erano destinati.  Potremmo riderci su, se la società contemporanea non fosse basata sulla conoscenz
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Nella società contemporanea la ricchezza anche economica è legata all'investimento in istruzione, cultura e ricerca, inclusa quella di base. Una scelta indispensabile per l'Italia, stante la crisi brevettuale, del paesaggio e del patrimonio che stiamo vivendo, soprattutto traguardando Horizon 2020

La ricerca ha bisogno di una programmazione pluriennale, di risorse certe oltre che adeguate e di maggiore autonomia. Lo ha rimarcato il presidente del Cnr Luigi Nicolais, primo audito tra i presidenti degli enti pubblici del settore dalla Commissione Istruzione del Senato, che sta lavorando a un documento sulla ricerca come strumento per rilanciare il Paese. Sono tre i “punti deboli”, ha detto Nicolais: l'eccessiva burocrazia, “e per questo ho chiesto di istituire un comparto dedicato, staccando la ricerca
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus dell'Almanacco al cinema italiano, chiedendo agli italiani di essere altrettanto orgogliosi dei loro studiosi, che si affermano a livello internazionale nonostante le molte difficoltà. Meno burocrazia, un'Agenzia unica e più assunzioni le prime richieste per essere messi in condizioni di competere

In questi giorni, presso la nostra sede centrale, diversi testimoni e protagonisti della ricerca italiana si sono dati appuntamento per cercare di rispondere ad alcune domande su 'La ricerca italiana in Europa', vista come 'una sfida da vincere' tra l'esperienza del VII Programma quadro - quali sono stati i risultati italiani e quali lezioni se ne possono trarre per il futuro? - e la prospettiva di Horizon 2020: il sistema della ricerca nazionale è pronto a cogliere la sfida del nuovo programma comunitario?
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Abbiamo meno ricercatori rispetto ai nostri partner europei, di conseguenza attiriamo meno risorse e finiamo per finanziare gli altri paesi due volte: in termini finanziari diretti e dando loro le professionalità formate in Italia a spese nostre. Un paradosso del quale si è discusso al Cnr, in un workshop su 'La ricerca italiana in Europa'. Ma il sindaco di Roma ha anche rimarcato il progetto di una 'città della scienza' per la capitale

di Marco Ferrazzoli

La ricerca ha bisogno di grandi investimenti ma anche di grandi obiettivi, che permettano di traguardare sia gli avanzamenti della conoscenza sia i potenziali sviluppi utili alla società. Abbinamento che si realizza in progetti come quello sul grafene, finanziato dall'Unione Europea assieme con un altro programma sul cervello, organo allo studio del quale anche l'amministrazione Usa ha destinato ingenti risorse. La ricerca è sovrannazionale da sempre e sempre più ha, anche per ragioni economiche, bisogno di
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Inaugurati a Padova gli impianti dove sta sorgendo il 'cuore' del futuro reattore sperimentale a fusione nucleare. Un esempio di come la sinergia internazionale permetta ai ricercatori di cogliere una sfida essenziale dal punto di vista scientifico, tecnologico ed economico

Contro i ricercatori 'rei' di utilizzare animali in laboratorio, infatti, sono comparsi manifesti con nome e recapiti e minacciose scritte spray sui muri che ad alcuni hanno ricordato anni plumbei del nostro passato recente. Insulti e lugubri auguri di morte a mezzo social network sono arrivati anche a Caterina Simonsen, la studentessa di veterinaria malata che riferendosi alla propria diretta esperienza ha ringraziato e difeso la sperimentazione su animali. Alla ragazza, affetta da alcune patologie rare, s
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Da Stamina alla sperimentazione animale, dal clima agli ogm e ai vaccini: la credibilità e il ruolo della ricerca sono al centro di polemiche accese, condotte spesso a colpi di insulti e falsità. Un clima preoccupante nel quale la scienza deve invocare il rispetto delle leggi e delle norme, ma anche rispondere coniugando correttezza scientifica ed efficacia mediatica

È per questo che al Cnr stiamo lavorando a un progetto di web tv. Una piattaforma dedicata è on line da qualche tempo su www.cnrweb.tv e ospita un palinsesto per ora contenuto ma regolare. L'obiettivo dei colleghi che stanno contribuendo a questo progetto è soprattutto la varietà: la rubrica 'Colpo di scienza', con informazioni sulle attività istituzionali e di ricerca dell'Ente, si abbina ai ritratti 'privati' di 'Un giorno da ricercatore', le animazioni e la divulgazione di 'Chiedilo al Cnr' agli 'Eventi'
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Su www.cnrweb.tv una nuova piattaforma video, per promuovere i contenuti dell'Ente, soprattutto ai giovani, in modo accattivante. Il palinsesto si compone di diverse rubriche e consente una navigazione per aree scientifiche

Siamo giunti alla conclusione delle celebrazioni per il Novantennale della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche: un anno ricco di eventi e di incontri che hanno messo in luce la missione multidisciplinare dell'Ente e i numerosi progetti che il Cnr condivide con partner italiani e internazionali, pubblici e privati. Nella cerimonia di chiusura, tenutasi il 18 novembre scorso, siamo stati onorati dalle presenze di Enrico Letta, presidente del Consiglio
Editoriale
Luigi Nicolais

Investimenti per i precari, crescita  e affermazione di un sistema unico di ricerca nazionale, rafforzamento dei rapporti con le imprese, contributo alla rinascita del Paese in una dimensione sempre più europea e internazionale. Sono le urgenze che il Consiglio nazionale delle ricerche è chiamato ad affrontare,  illustrate dal presidente Luigi Nicolais nella cerimonia di chiusura del Novantennale della fondazione dell'Ente. Durante l'evento premiati anche sette ricercatori under 35 per le altrettante aree di ricerca dipartimentali

Quasi a ogni numero dell'Almanacco della scienza ci troviamo, per dovere di cronaca, a stilare l'elenco delle querelle insorte nelle settimane precedenti sul fronte della comunicazione scientifica. Quest'ultima uscita non fa eccezione: basta ricordare l'aggressiva reazione suscitata da un articolo della Stampa in cui Silvia Bencivelli confutava la teoria delle cosiddette scie chimiche (secondo cui le strisce bianche lasciate dagli aerei sarebbero dei tentativi di contaminazione del pianeta) e quella, di seg
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Come provare a ricomporre la frattura tra ricercatori e opinione pubblica? Come rendere la scienza un laboratorio di sintesi in senso hegeliano? Come, cioè, far sì che la ricerca scientifica produca un avanzamento della conoscenza utile al progresso culturale e materiale dell'umanità?

Queste ultime sono state settimane di lavoro intenso ma molto soddisfacente, per il Cnr e anche per noi dell'Ufficio stampa e per i colleghi che lavorano alle attività di informazione e comunicazione dell'Ente: diverse iniziative 'straordinarie' si sono aggiunte alla già non lieve 'ordinaria amministrazione', peraltro nello stesso periodo in cui sono stati assegnati i premi Nobel e sono caduti anniversari importanti come il cinquantesimo del Vajont.  Solo per citare alcune iniziative che ci hanno impegnato
Editoriale
Marco Ferrazzoli

È un periodo di lavoro intenso per il Cnr e per la comunità scientifica, che evidenzia la passione di chi ci lavora. È però indispensabile che i ricercatori dispongano di un quadro più coeso e coerente, sul piano finanziario e su quello burocratico. Il Focus di questo Almanacco è dedicato all'alimentazione, altro comparto segnato da pesanti contraddizioni

Nei giorni scorsi Pro test ha organizzato, assieme a un cartello di istituzioni e associazioni della ricerca, due manifestazioni – una a Milano e una davanti alla Camera dei deputati - per protestare contro il recepimento da parte del nostro Parlamento, in modalità ulteriormente restrittive, della direttiva europea sulla sperimentazione animale.  Un ricercatore, parlando dal palco allestito di fronte a Montecitorio, ha attribuito gran parte della disattenzione che in Italia si presta a questi temi non ai ma
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Nel Focus di questo Almanacco abbiamo usato l'enigmistica, proponendovi rebus e cruciverba, per avvicinare i lettori alla scienza in modo giocoso. Siamo convinti che solo investendo sulla comunicazione scientifica, infatti, si possa colmare la pericolosa distanza culturale tra ricercatori e opinione pubblica emersa anche in questi giorni, in occasione delle proteste contro il recepimento restrittivo della direttiva europea sulla sperimentazione animale

Al rientro dalle vacanze, la ricerca scientifica qualche buona notizia l'ha ricevuta: l'estensione dell'esenzione dall'Imu alle sedi degli Enti di ricerca e la scelta di due illustri scienziati tra i quattro senatori a vita nominati dal Capo dello Stato. Altre novità positive, come l'autonomia nella emanazione dei bandi e l'equiparazione tra medici ricercatori universitari e degli Enti, si auspicano a breve.
Editoriale
Marco Ferrazzoli

I direttori dei sette Dipartimenti del Cnr, nel Focus di questo numero dell'Almanacco, presentano al Governo una 'piattaforma', chiedendo ciò che ritengono necessario per lo sviluppo della loro area disciplinare e, soprattutto, del Paese. Oltre al sostegno finanziario, servono deburocratizzazione, organizzazione, meritocrazia, autorevolezza sul piano internazionale. In sintesi, più convinzione nell'investimento in ricerca. Per fortuna qualche prima buona notizia è arrivata…

Una festa di compleanno molto gioiosa, con tanti amici e ospiti illustri: uno in particolare, il presidente della Repubblica. La giornata inaugurale delle celebrazioni per i novant'anni dalla istituzione del Consiglio nazionale delle ricerche, che si è svolta presso la sede centrale di piazzale Aldo Moro a Roma, non è però stata solo questo. Nella mattinata del 25 giugno si sono svolte la cerimonia di consegna del Premio nazionale per l'innovazione, la relazione di Gianni Riotta su 'Ricerca e innovazione og
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Si è svolta nei giorni scorsi la celebrazione del novantennale del Consiglio nazionale delle ricerche, alla presenza del Presidente Napolitano. Un'occasione per ricordare la storia dell'Ente ma soprattutto per guardare al futuro: della ricerca e dell'innovazione e, quindi, dell'Italia

Ci salverà la bellezza? Condividi  "La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell''Idiota' di Fedor Dostoevskij. Una frase fortunatissima e studiatissima, dai precedenti almeno altrettanto autorevoli (Platone: "Il bello è lo splendore del vero") ma anche molto ambigua, tanto che lo stesso Dostoevskij nei 'Karamazov' fa dire a un personaggio: "La bellezza è una cosa tremenda e orribile".  In effetti il 'bello' spesso ha un'attrattività maggiore del 'buono'. L'estetica è più immediatamente con
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Dal concorso fotografico 'Riscattiamo la scienza' di cui parliamo nel focus a quello per foto-racconti sulla cittadinanza europea promosso dall'Irpps-Cnr, fino al convegno sui tesori bizantini patrocinato dall'Issm: nella ricerca, di cose 'buone', 'utili' e anche 'belle' ce ne sono molte. Bisogna mostrarle, perché la ricerca deve avvincere, oltre che convincere, scettici e indifferenti

Attribuire la colpa alla 'società', come si diceva sempre nel secolo scorso, sarebbe però una semplificazione del tutto erronea. Il sistema della ricerca 'ufficiale' ha le sue responsabilità nell'attuale spaccatura, quanto meno rispetto alla sua scarsa capacità di comunicare e di confrontarsi con gli stakeholder e con l'opinione pubblica. Per fortuna, le cose sotto questo aspetto stanno cambiando velocemente.  Un piccolo contributo l'abbiamo voluto dare con questo numero dell'Almanacco della scienza, nel cu
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Si va stabilendo l'equivalenza tra le varie opinioni anche sui temi scientifici che, per giudicare, richiedono competenze precise. Le ragioni sono molte, ma non basta attribuire la colpa alla 'società': anche il sistema della ricerca ha le sue responsabilità. I ricercatori del Cnr spiegano come la scienza debba seguire procedure condivise e prudenti

Un chiaro invito ai decisori politici, in un momento così delicato della nostra vita istituzionale e socio-economica, ma che riguarda tutti noi personalmente. I ricercatori sicuramente non sono dei superuomini e non hanno il diritto di chiudersi nella turris eburnea dei loro laboratori, disinteressandosi del mondo e di ciò che esso pensa di loro. Hanno anzi il dovere di rendere conto a cittadini, imprese e amministratori del proprio lavoro, ascoltandone le esigenze e per quanto possibile andando incontro al
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Gli anniversari di alcune scoperte e imprese tecnico-scientifiche a cui dedichiamo questo numero dell'Almanacco sono un invito a riflettere sul ruolo che la ricerca riveste nella nostra vita quotidiana

"Il computer che meglio si adatta alle vostre esigenze è quello commercializzato due giorni dopo che ne avete acquistato un altro", scherza lo scrittore Dave Barry. In effetti, la tecnologia non si presenta sempre come un'amica. Talvolta appare insidiosa o truffaldina, per esempio quando ci rendiamo conto della 'obsolescenza programmata' dei nostri elettrodomestici, che una recente ricerca tedesca conferma essere spesso tarati per guastarsi a garanzia appena conclusa. O quando veniamo assediati da strategie
Editoriale
Marco Ferrazzoli

La tecnologia ha reso la nostra vita più comoda e confortevole, ma non si presenta sempre come un'amica. È pertanto necessario governarne il processo, facendo in modo che si sfruttino al meglio le grandi opportunità di sviluppo e crescita che essa ci offre, anche al fine di costruire una società più equa

Tra le 'parole chiave' utilizzate da Jorge Mario Bergoglio, "speranza" è sicuramente una delle principali. Il Papa l'ha raccomandata ancora nell'omelia della messa della Domenica delle Palme, ai 250 mila fedeli presenti: "Per favore non lasciatevi rubare la speranza!". Addirittura, Francesco considera lo scoraggiamento una tentazione operata dal demonio "mascherato da angelo", invitando a non cedere "al pessimismo, a quell'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno" (si veda al riguardo, in questo numero
Editoriale
Marco Ferrazzoli

L'invito alla fiducia arriva dal nuovo Papa, ma vale anche per i non credenti, in particolare per la ricerca che, come la religione, 'impone' di credere nel futuro. Nonostante il presente, spesso, non induca all'ottimismo

Ci avviciniamo alle elezioni in un clima di avvilente sfiducia verso molte istituzioni pubbliche e in particolare nei confronti dei partiti politici. Ma anche la scienza deve spesso confermare la propria credibilità, che rischia di essere inficiata da molti fattori.  Proliferano entusiasmi eccessivi per possibili scoperte e innovazioni che necessitano di verifiche lunghe e accurate. In parallelo si assiste alla tendenza a inflazionare il mercato con un profluvio diagnostico e terapeutico dietro il quale si
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Entusiasmi eccessivi, un profluvio diagnostico e terapeutico, ricette miracolose e nessi causali automatici, luoghi comuni o tesi controcorrente per fare 'scoop'. Si diffondono nella ricerca mode, con la speranza di attrarre risorse e interesse alzando l'asticella dell'allarme o dell'illusione. Invece gli scienziati dovrebbero correttamente comunicare i propri limiti

Dicevamo la volta scorsa che per lavorare nella ricerca ci vuole una certa dote di fiducia nel futuro, che serve anche per investirci. Il problema è che negli ultimi tempi manca proprio questa speranza: il che, considerando la già non straordinaria predisposizione all'investimento in innovazione del nostro Paese, aggrava la situazione dal punto di vista psicologico e culturale, prima che finanziario.  I mass media, in questo, svolgono un ruolo delicato e controverso. Da un lato, aiutano a dischiudere gli or
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Per lavorare e investire nel comparto ci vuole fiducia: dischiuderne gli orizzonti applicativi è quindi utile, ma senza 'esagerare' come talvolta accade con l'elettronica. La soluzione è concentrare e coordinare gli sforzi a livello internazionale e un ottimo esempio in tal senso sono i due progetti europei 'Graphene' e 'Human Brain', che riceveranno un finanziamento record di un miliardo di euro. Un altro segnale positivo? Le storie di alcuni ricercatori stranieri che lavorano al Cnr, raccolte nel Focus di questo 'Almanacco'

"Il prossimo novembre il Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche, compirà novant'anni", ricordava nei giorni scorsi il nostro presidente, Luigi Nicolais. "Una ricorrenza che utilizzeremo per fare del 2013 un anno di riflessione e di confronto sui valori della ricerca scientifica, sulla sua importanza per la vita economica e sociale, ma anche sulle difficoltà da superare affinché essa venga sempre più percepita come un investimento ineludibile e necessario per il futuro del Paese".  Traguardare con i nostri
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Speriamo che da quest'anno la ricerca scientifica sia maggiormente considerata un "investimento ineludibile e necessario per il futuro del Paese", secondo la definizione del presidente Nicolais. Se il prossimo governo assumerà scelte decisive e lungimiranti su ricerca e innovazione sarà "davvero un bel modo di festeggiare" i 90 anni del Cnr

La situazione socio-economico preoccupa molti, se non tutti, e tocca alcuni in maniera drammatica: secondo l'Istat un italiano su tre è a rischio povertà. È quindi più che comprensibile l'ansia diffusa, di fronte a una situazione pesante e incerta che, come indicano alcune stime circolate nei giorni scorsi, nell'anno alle porte si protrarrà ancora.  Questo stato di cose ha portato, negli ultimi tempi, alla diffusione di tanti commenti e valutazioni di tenore 'apocalittico', a partire da quelli riguardanti l
Editoriale
Marco Ferrazzoli

La preoccupante situazione socio-economico induce ansia e agevola la diffusione di commenti e valutazioni 'apocalittiche', dai timori per i cambiamenti climatici alla famigerata 'profezia Maya'. Noi siamo tranquilli che anche dopo il 21 dicembre il mondo proseguirà, ma nel fine-inizio anno è bene riflettere su come avere maggior rispetto di noi stessi, del prossimo e del pianeta in cui viviamo. Non per paura, ma perché è giusto