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Marco Ferrazzoli

In quest'ultimo numero dell'Almanacco del 2014 tentiamo un bilancio per focalizzare, alla luce delle competenze dei nostri ricercatori, alcuni dei principali eventi dell'anno. Senza pretesa di esaustività: abbiamo anzi avuto l'imbarazzo della scelta, a conferma della sempre maggior rilevanza degli aspetti tecnici e scientifici nei fatti quotidiani e fondamentali della nostra vita individuale e collettiva

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Marco Ferrazzoli

Abbiamo deciso di toccare un argomento tabu in questo numero dell'Almanacco: speriamo che i nostri lettori non siano superstiziosi e che, anziché fare gli scongiuri, leggano quello che i ricercatori del Cnr dicono di vari aspetti di un argomento ineludibile

Il poco invidiabile privilegio dell'età consente di avere ricordi e fare confronti che ai più giovani appariranno probabilmente incomprensibili. Nel 1986 mi recai in quella che allora ancora si chiamava Berlino Ovest ed ebbi davvero l'impressione di valicare un confine, molto più di quanto pure capitava, ai tempi, per passare da uno all'altro degli stati europei, non ancora unificati dal Trattato di Schengen che avrebbe liberalizzato i movimenti di uomini e merci. Per raggiungerla si traversava la Germania
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Marco Ferrazzoli

Cadde 25 anni fa. Il suo abbattimento resta uno dei grandi momenti della storia recente. Per questo, in questo Almanacco della Scienza, abbiamo voluto prenderlo come spunto di riflessione, ragionandoci assieme ad alcuni nostri ricercatori: buona lettura

Partiamo dal Festival di Genova: in corso fino al 2 novembre, conta parecchie iniziative del Consiglio nazionale delle ricerche e vanta numeri importanti, con oltre 200 mila visite nelle ultime edizioni che hanno portato un concreto ritorno in termini di maggiori iscrizioni nelle facoltà scientifiche cittadine. Un'analoga tendenza si è registrata nelle immatricolazioni statunitensi a Fisica, in questo caso attribuita al successo tra i ragazzi della sit-com 'Big Bang Theory', che ha per l'appunto come protag
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Marco Ferrazzoli

Da Genova a Brescia, da Trento alla piazza romana, le iniziative finalizzate alla comprensione e conoscenza scientifica, stanno intensificandosi ovunque e con qualunque mezzo: cinema, televisione, musei. Un fenomeno cui spesso corrisponde un concreto ritorno in termini di maggiori iscrizioni nelle facoltà scientifiche. È solo da un motivato consenso sociale che può arrivare alla ricerca l'auspicato aumento delle risorse umane e finanziarie. Ne parliamo nel Focus di questo numero dell'Almanacco dedicato alla “scienza che fa scena”

La settimana dei Nobel è trascorsa senza che l'Italia abbia potuto festeggiare un premiato nelle discipline scientifiche. Certo, la ricerca non è una gara sportiva, non si tratta di conquistare il podio per placare gli ardori della tifoseria, ma questa assenza dal più celebre riconoscimento mondiale purtroppo conferma le criticità di un comparto essenziale per lo sviluppo sociale, economico e culturale dell'intero paese. La ricerca scientifica di eccellenza, infatti, è senz'altro frutto di genialità, fantas
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Anche quest'anno nessun nostro premiato nelle discipline scientifiche. E molti italiani insigniti in passato hanno fatto ricerca all'estero oppure realizzato scoperte che non hanno avvantaggiato la nostra economia. Il problema è che la ricerca scientifica di eccellenza, oltre che di genialità individuale, è espressione di un sistema che comprende la formazione, la cultura diffusa, la convinzione di politici e investitori. E noi purtroppo non riteniamo strategico offrire ai ricercatori un supporto adeguato

I ricercatori lamentano spesso, e a ragione, la scarsa attenzione di cui si considerano oggetto: innanzitutto, ma non esclusivamente, sul piano delle sempre carenti risorse finanziarie a loro disposizione. Talvolta, però, le campagne di comunicazione tese ad avvicinare la comunità sociale a quella scientifica vengono sottoposte a critiche che, pur essendo in parte fondate, rischiano di mantenere o ampliare il divario.  Nell'estate che ci siamo appena lasciati alle spalle i media hanno ospitato, offrendole a
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In estate i media hanno dato molto spazio all'Ice Bucket Challenge, un'iniziativa virale a favore della ricerca sulla Sla che ha ottenuto grande successo ma anche suscitato numerose polemiche. Iniziative tese e richiamare l'interesse sulla ricerca utilizzando sistemi mediatici capaci di 'fare tendenza' hanno la capacità di allargare l'audience e di raggiungere target inavvicinabili

In estate si ha maggiore possibilità di entrare in contatto diretto con l'ambiente - dal mare alla montagna, al lago - e con i fenomeni naturali e così capita anche più spesso di interrogarsi sulla loro origine. Nel Focus monografico dell'Almanacco della Scienza on line da oggi abbiamo chiesto ai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di spiegarci i più comuni: la formazione delle onde e delle correnti marine, i temporali pomeridiani tipici della bella stagione in montagna, la ragione delle dive
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Marco Ferrazzoli

Ci lasciamo con un Almanacco dedicato ai fenomeni naturali con i quali entriamo in contatto al mare e in montagna. E con uno spunto di riflessione sull'utilità fondamentale di una buona formazione per assicurare un futuro stabile ai giovani. Buone vacanze!

Non è certo l'ideale scrivere un editoriale su un Almanacco della scienza dedicato ai mondiali di calcio subito dopo l'eliminazione della nostra nazionale e, soprattutto, mentre la cronaca illumina un caso drammatico di violenza legata al tifo, con la morte del giovane Ciro Esposito, colpito da arma da fuoco prima della finale di Coppa Italia. Ma la violenza non deve farci dimenticare i valori positivi di cui lo sport è portatore e le considerazioni dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche sui
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I ricercatori del Cnr affrontano nel Focus di questo numero i rapporti tra calcio, sport, Brasile e ricerca scientifica. L'alleanza tra il gioco più bello del mondo, la tecnologia e la sperimentazione è sempre più stretta: computer, software, sofisticata preparazione atletica… Persino Stephen Hawking ha svolto alcune ricerche per aiutare la nazionale inglese. Mentre i brasiliani, sulla CO2, cercano il 'pareggio'

Il web è nato 25 anni fa per scopi e in ambiti molto più limitati di quelli attuali (esattamente come fu per internet). La sua esplosione è avvenuta soprattutto grazie al passaggio alla generazione 2.0 e alla diffusione dei dispositivi mobili, che hanno aumentato esponenzialmente le possibilità di connessione e interazione tra i navigatori.  Come per gli altri strumenti prima citati, però, anche per il web le polemiche legate ai rischi del suo cattivo o improprio utilizzo sembrano spesso superare il dibatti
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A 25 anni dalla sua nascita questo mezzo conferma il suo carattere rivoluzionario. Senza fermarci alle polemiche legate ai rischi del suo cattivo utilizzo dovremmo invece sfruttarne al meglio le capacità applicative. In campi come formazione, sanità, assistenza sociale…

In coincidenza della Giornata dell'ambiente indetta dall'Onu per il 5 giugno, abbiamo chiesto ai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di darci alcuni consigli concreti, che ciascuno possa mettere in pratica: li troverete nel Focus dell'Almanacco della scienza che state leggendo. Ci sembra importante sensibilizzare i cittadini alle responsabilità individuali, per evitare che i grandi 'imputati' dell'inquinamento e del dissesto diventino l'edilizia e le emissioni di gas serra, come una sorta di
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Dall'ambiente – cui dedichiamo un Focus di consigli concreti in questo Almanacco – alla genetica, una comunicazione corretta ed efficace è un dovere complicato da assolvere. Si corre spesso il rischio del catastrofismo, delle illusioni applicative, del disorientamento nella quantità crescente di notizie disponibili

Viene quasi da sorridere, pensando a queste cifre e dimensioni, quando si guarda al dibattito italiano sulla ricerca scientifica. E viene da concludere immediatamente che, quanto meno in questo settore, non ci sia salvezza fuori dall'Europa e dalla costruzione di un'area coordinata, che consenta ai ricercatori comunitari di competere con quelli asiatici, americani e del resto del mondo. E, soprattutto, di diventare, come i loro colleghi, il motore effettivo dello sviluppo socio-economico. Una valutazione pe
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Maggiori investimenti, che ci stacchino dalla posizione di coda tra i paesi industrializzati, sono necessari alla ricerca italiana, a cui è però anche indispensabile un coordinamento delle politiche e dei finanziamenti, in autonomia rispetto alla pubblica amministrazione. Altrimenti non potremo partecipare pienamente all'area della ricerca europea, obiettivo ineludibile per competere coi giganti asiatici e internazionali

Quasi 80 miliardi di euro, anche se a livello comunitario e spalmati in sette anni, sono un investimento ingente, soprattutto in tempi non proprio splendidi come quelli che stiamo passando e che ci auguriamo stiano passando. Quello per l'ottavo Programma quadro dell'Unione Europea, anzi, è il maggiore finanziamento pubblico per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo mai stanziato al mondo.
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Tutti siamo d'accordo che la ricerca sia un volano di sviluppo. Lo stanziamento record per l'ottavo Programma quadro dell'Unione, 80 miliardi di euro, è un segnale concreto di straordinaria importanza. Fondamentale è colmare il gap tra il nostro Paese e gli altri partner europei

Bisogna investire sul cervello. Ma non soltanto nel senso diretto a cui ci riferiamo in uno degli articoli del Focus monografico di questo Almanacco della Scienza, che abbiamo dedicato all''Anno europeo del cervello' e alla 'Settimana del cervello' appena trascorsa, riportandovi notizie tratte da alcune delle più interessanti ricerche di neuroscienze condotte dal Cnr. L'investimento dovrebbe riguardare soprattutto, in senso figurato, la conoscenza quale volano di sviluppo.  Ne parliamo in ogni occasione pos
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Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus di questo Almanacco all''Anno europeo del cervello' e alle ricerche di neuroscienze del Cnr. Ma c'è bisogno di 'investire sul cervello' soprattutto in senso figurato, puntando sulla conoscenza quale volano di sviluppo. La situazione del nostro Paese da questo punto di vista è purtroppo negativa, come conferma l''Annuario scienza e società 2014' di Observa-Science in society

Oltre un quarto degli americani crede che il sole giri intorno alla Terra: a dirlo è una ricerca condotta dalla National Science Foundation. La clamorosa credenza nel sistema tolemaico appare meno clamorosa se comparata a un'altra notizia diffusa nei giorni scorsi: negli Usa sono stati nominati ambasciatori alcuni personaggi che, interrogati dal Congresso, sono apparsi del tutto impreparati sui paesi ai quali erano destinati.  Potremmo riderci su, se la società contemporanea non fosse basata sulla conoscenz
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Nella società contemporanea la ricchezza anche economica è legata all'investimento in istruzione, cultura e ricerca, inclusa quella di base. Una scelta indispensabile per l'Italia, stante la crisi brevettuale, del paesaggio e del patrimonio che stiamo vivendo, soprattutto traguardando Horizon 2020

La ricerca ha bisogno di una programmazione pluriennale, di risorse certe oltre che adeguate e di maggiore autonomia. Lo ha rimarcato il presidente del Cnr Luigi Nicolais, primo audito tra i presidenti degli enti pubblici del settore dalla Commissione Istruzione del Senato, che sta lavorando a un documento sulla ricerca come strumento per rilanciare il Paese. Sono tre i “punti deboli”, ha detto Nicolais: l'eccessiva burocrazia, “e per questo ho chiesto di istituire un comparto dedicato, staccando la ricerca
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Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus dell'Almanacco al cinema italiano, chiedendo agli italiani di essere altrettanto orgogliosi dei loro studiosi, che si affermano a livello internazionale nonostante le molte difficoltà. Meno burocrazia, un'Agenzia unica e più assunzioni le prime richieste per essere messi in condizioni di competere

In questi giorni, presso la nostra sede centrale, diversi testimoni e protagonisti della ricerca italiana si sono dati appuntamento per cercare di rispondere ad alcune domande su 'La ricerca italiana in Europa', vista come 'una sfida da vincere' tra l'esperienza del VII Programma quadro - quali sono stati i risultati italiani e quali lezioni se ne possono trarre per il futuro? - e la prospettiva di Horizon 2020: il sistema della ricerca nazionale è pronto a cogliere la sfida del nuovo programma comunitario?
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Marco Ferrazzoli

Abbiamo meno ricercatori rispetto ai nostri partner europei, di conseguenza attiriamo meno risorse e finiamo per finanziare gli altri paesi due volte: in termini finanziari diretti e dando loro le professionalità formate in Italia a spese nostre. Un paradosso del quale si è discusso al Cnr, in un workshop su 'La ricerca italiana in Europa'. Ma il sindaco di Roma ha anche rimarcato il progetto di una 'città della scienza' per la capitale

di Marco Ferrazzoli

La ricerca ha bisogno di grandi investimenti ma anche di grandi obiettivi, che permettano di traguardare sia gli avanzamenti della conoscenza sia i potenziali sviluppi utili alla società. Abbinamento che si realizza in progetti come quello sul grafene, finanziato dall'Unione Europea assieme con un altro programma sul cervello, organo allo studio del quale anche l'amministrazione Usa ha destinato ingenti risorse. La ricerca è sovrannazionale da sempre e sempre più ha, anche per ragioni economiche, bisogno di
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Marco Ferrazzoli

Inaugurati a Padova gli impianti dove sta sorgendo il 'cuore' del futuro reattore sperimentale a fusione nucleare. Un esempio di come la sinergia internazionale permetta ai ricercatori di cogliere una sfida essenziale dal punto di vista scientifico, tecnologico ed economico

Contro i ricercatori 'rei' di utilizzare animali in laboratorio, infatti, sono comparsi manifesti con nome e recapiti e minacciose scritte spray sui muri che ad alcuni hanno ricordato anni plumbei del nostro passato recente. Insulti e lugubri auguri di morte a mezzo social network sono arrivati anche a Caterina Simonsen, la studentessa di veterinaria malata che riferendosi alla propria diretta esperienza ha ringraziato e difeso la sperimentazione su animali. Alla ragazza, affetta da alcune patologie rare, s
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Da Stamina alla sperimentazione animale, dal clima agli ogm e ai vaccini: la credibilità e il ruolo della ricerca sono al centro di polemiche accese, condotte spesso a colpi di insulti e falsità. Un clima preoccupante nel quale la scienza deve invocare il rispetto delle leggi e delle norme, ma anche rispondere coniugando correttezza scientifica ed efficacia mediatica

È per questo che al Cnr stiamo lavorando a un progetto di web tv. Una piattaforma dedicata è on line da qualche tempo su www.cnrweb.tv e ospita un palinsesto per ora contenuto ma regolare. L'obiettivo dei colleghi che stanno contribuendo a questo progetto è soprattutto la varietà: la rubrica 'Colpo di scienza', con informazioni sulle attività istituzionali e di ricerca dell'Ente, si abbina ai ritratti 'privati' di 'Un giorno da ricercatore', le animazioni e la divulgazione di 'Chiedilo al Cnr' agli 'Eventi'
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Marco Ferrazzoli

Su www.cnrweb.tv una nuova piattaforma video, per promuovere i contenuti dell'Ente, soprattutto ai giovani, in modo accattivante. Il palinsesto si compone di diverse rubriche e consente una navigazione per aree scientifiche

Siamo giunti alla conclusione delle celebrazioni per il Novantennale della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche: un anno ricco di eventi e di incontri che hanno messo in luce la missione multidisciplinare dell'Ente e i numerosi progetti che il Cnr condivide con partner italiani e internazionali, pubblici e privati. Nella cerimonia di chiusura, tenutasi il 18 novembre scorso, siamo stati onorati dalle presenze di Enrico Letta, presidente del Consiglio
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Luigi Nicolais

Investimenti per i precari, crescita  e affermazione di un sistema unico di ricerca nazionale, rafforzamento dei rapporti con le imprese, contributo alla rinascita del Paese in una dimensione sempre più europea e internazionale. Sono le urgenze che il Consiglio nazionale delle ricerche è chiamato ad affrontare,  illustrate dal presidente Luigi Nicolais nella cerimonia di chiusura del Novantennale della fondazione dell'Ente. Durante l'evento premiati anche sette ricercatori under 35 per le altrettante aree di ricerca dipartimentali

Quasi a ogni numero dell'Almanacco della scienza ci troviamo, per dovere di cronaca, a stilare l'elenco delle querelle insorte nelle settimane precedenti sul fronte della comunicazione scientifica. Quest'ultima uscita non fa eccezione: basta ricordare l'aggressiva reazione suscitata da un articolo della Stampa in cui Silvia Bencivelli confutava la teoria delle cosiddette scie chimiche (secondo cui le strisce bianche lasciate dagli aerei sarebbero dei tentativi di contaminazione del pianeta) e quella, di seg
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Marco Ferrazzoli

Come provare a ricomporre la frattura tra ricercatori e opinione pubblica? Come rendere la scienza un laboratorio di sintesi in senso hegeliano? Come, cioè, far sì che la ricerca scientifica produca un avanzamento della conoscenza utile al progresso culturale e materiale dell'umanità?

Queste ultime sono state settimane di lavoro intenso ma molto soddisfacente, per il Cnr e anche per noi dell'Ufficio stampa e per i colleghi che lavorano alle attività di informazione e comunicazione dell'Ente: diverse iniziative 'straordinarie' si sono aggiunte alla già non lieve 'ordinaria amministrazione', peraltro nello stesso periodo in cui sono stati assegnati i premi Nobel e sono caduti anniversari importanti come il cinquantesimo del Vajont.  Solo per citare alcune iniziative che ci hanno impegnato
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È un periodo di lavoro intenso per il Cnr e per la comunità scientifica, che evidenzia la passione di chi ci lavora. È però indispensabile che i ricercatori dispongano di un quadro più coeso e coerente, sul piano finanziario e su quello burocratico. Il Focus di questo Almanacco è dedicato all'alimentazione, altro comparto segnato da pesanti contraddizioni

Nei giorni scorsi Pro test ha organizzato, assieme a un cartello di istituzioni e associazioni della ricerca, due manifestazioni – una a Milano e una davanti alla Camera dei deputati - per protestare contro il recepimento da parte del nostro Parlamento, in modalità ulteriormente restrittive, della direttiva europea sulla sperimentazione animale.  Un ricercatore, parlando dal palco allestito di fronte a Montecitorio, ha attribuito gran parte della disattenzione che in Italia si presta a questi temi non ai ma
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Nel Focus di questo Almanacco abbiamo usato l'enigmistica, proponendovi rebus e cruciverba, per avvicinare i lettori alla scienza in modo giocoso. Siamo convinti che solo investendo sulla comunicazione scientifica, infatti, si possa colmare la pericolosa distanza culturale tra ricercatori e opinione pubblica emersa anche in questi giorni, in occasione delle proteste contro il recepimento restrittivo della direttiva europea sulla sperimentazione animale

Al rientro dalle vacanze, la ricerca scientifica qualche buona notizia l'ha ricevuta: l'estensione dell'esenzione dall'Imu alle sedi degli Enti di ricerca e la scelta di due illustri scienziati tra i quattro senatori a vita nominati dal Capo dello Stato. Altre novità positive, come l'autonomia nella emanazione dei bandi e l'equiparazione tra medici ricercatori universitari e degli Enti, si auspicano a breve.
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Marco Ferrazzoli

I direttori dei sette Dipartimenti del Cnr, nel Focus di questo numero dell'Almanacco, presentano al Governo una 'piattaforma', chiedendo ciò che ritengono necessario per lo sviluppo della loro area disciplinare e, soprattutto, del Paese. Oltre al sostegno finanziario, servono deburocratizzazione, organizzazione, meritocrazia, autorevolezza sul piano internazionale. In sintesi, più convinzione nell'investimento in ricerca. Per fortuna qualche prima buona notizia è arrivata…