Editoriale

Italiani, ricercatori da Oscar

La ricerca ha bisogno di una programmazione pluriennale, di risorse certe oltre che adeguate e di maggiore autonomia. Lo ha rimarcato il presidente del Cnr Luigi Nicolais, primo audito tra i presidenti degli enti pubblici del settore dalla Commissione Istruzione del Senato, che sta lavorando a un documento sulla ricerca come strumento per rilanciare il Paese. Sono tre i “punti deboli”, ha detto Nicolais: l'eccessiva burocrazia, “e per questo ho chiesto di istituire un comparto dedicato, staccando la ricerca
di Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus dell'Almanacco al cinema italiano, chiedendo agli italiani di essere altrettanto orgogliosi dei loro studiosi, che si affermano a livello internazionale nonostante le molte difficoltà. Meno burocrazia, un'Agenzia unica e più assunzioni le prime richieste per essere messi in condizioni di competere

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Un appello al neo premier Matteo Renzi perché assuma la ricerca quale chiave di innovazione e ricchezza è giunto, tra gli altri, dal premio Nobel e senatore a vita Carlo Rubbia. Non ci si può che associare, fare i migliori auguri di buon lavoro all'esecutivo appena insediato e al ministro dell'Istruzione, università e ricerca scientifica Stefania Giannini, e aggiungere una considerazione: se la 'stabilità' a livello istituzionale è auspicata da tutti, al fine di garantire i processi di riforma ineludibili p

Un appello al neo premier Matteo Renzi perché assuma la ricerca quale chiave di innovazione e ricchezza è giunto, tra gli altri, dal premio Nobel e senatore a vita Carlo Rubbia. Non ci si può che associare, fare i migliori auguri di buon lavoro all'esecutivo appena insediato e al ministro dell'Istruzione, università e ricerca scientifica Stefania Giannini, e aggiungere una considerazione: se la 'stabilità' a livello istituzionale è auspicata da tutti, al fine di garantire i processi di riforma ineludibili per uscire dalla crisi a livello sociale, amministrativo, economico e occupazionale, quest'esigenza per il nostro comparto è ancora più sentita.

La ricerca ha bisogno di una programmazione pluriennale, di risorse certe oltre che adeguate e di maggiore autonomia. Lo ha rimarcato il presidente del Cnr Luigi Nicolais, primo audito tra i presidenti degli enti pubblici del settore dalla Commissione Istruzione del Senato, che sta lavorando a un documento sulla ricerca come strumento per rilanciare il Paese. Sono tre i “punti deboli”, ha detto Nicolais: l'eccessiva burocrazia, “e per questo ho chiesto di istituire un comparto dedicato, staccando la ricerca dalla Pubblica amministrazione”, la mancanza di un'Agenzia unica di comparto, ruolo un tempo svolto dal Cnr, e un piano straordinario per l'assunzione dei ricercatori. In Italia ne abbiamo 4,3 ogni 1.000 occupati, contro i 7 della Francia, gli 8 della Germania e i 17 del Nord Europa. “In queste condizioni è impossibile competere”.

Eppure, nonostante questi gap, gli italiani continuano a farsi valere a livello internazionale. Tra le molte prove in tal senso, quella recentemente fornita dal Consiglio nazionale delle ricerche, che si è piazzato al settimo posto nel mondo e primo tra gli europei in un settore avanzato e trasversale come quello del telerilevamento, che trova applicazione in numerosi campi, dallo spazio all'agricoltura, dal clima alla sicurezza ambientale. “Un riconoscimento che ci inorgoglisce ma al tempo stesso invita a riflettere sull'emergenza che dobbiamo affrontare, sul bisogno di favorire il cambio generazionale”, ha commentato Nicolais.

Abbiamo dedicato il Focus monografico dell'Almanacco agli Oscar per celebrare il cinema italiano, che tanti riconoscimenti ottiene a livello internazionale. Ci auguriamo davvero che gli italiani siano altrettanto orgogliosi dei loro ricercatori.