Editoriale

Brasile 2014: azzurri fuori, scienza avanti

Non è certo l'ideale scrivere un editoriale su un Almanacco della scienza dedicato ai mondiali di calcio subito dopo l'eliminazione della nostra nazionale e, soprattutto, mentre la cronaca illumina un caso drammatico di violenza legata al tifo, con la morte del giovane Ciro Esposito, colpito da arma da fuoco prima della finale di Coppa Italia. Ma la violenza non deve farci dimenticare i valori positivi di cui lo sport è portatore e le considerazioni dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche sui
di Marco Ferrazzoli

I ricercatori del Cnr affrontano nel Focus di questo numero i rapporti tra calcio, sport, Brasile e ricerca scientifica. L'alleanza tra il gioco più bello del mondo, la tecnologia e la sperimentazione è sempre più stretta: computer, software, sofisticata preparazione atletica… Persino Stephen Hawking ha svolto alcune ricerche per aiutare la nazionale inglese. Mentre i brasiliani, sulla CO2, cercano il 'pareggio'

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L'alleanza tra quello che secondo molti tifosi è il gioco più bello del mondo, la tecnologia e la sperimentazione è sempre più stretta e nel torneo carioca si è cementata con particolare vigore. Computer, software, simulazioni virtuali sono ormai strumenti di lavoro indispensabili del settore, sul campo come nella preparazione atletica e tattica: quest'ultima, in particolare, sta assumendo sempre più peso nel calcio e sembrano lontani anni luce i tempi in cui ci si limitava a marcare, o al massimo fare cate

Non è certo l'ideale scrivere un editoriale su un Almanacco della scienza dedicato ai mondiali di calcio subito dopo l'eliminazione della nostra nazionale e, soprattutto, mentre la cronaca illumina un caso drammatico di violenza legata al tifo, con la morte del giovane Ciro Esposito, colpito da arma da fuoco prima della finale di Coppa Italia. Ma la violenza non deve farci dimenticare i valori positivi di cui lo sport è portatore e le considerazioni dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche sui rapporti tra calcio, sport, Brasile e ricerca scientifica, raccolte nel Focus monografico di questo numero, vanno oltre le sfortunate vicende degli azzurri.

L'alleanza tra quello che secondo molti tifosi è il gioco più bello del mondo, la tecnologia e la sperimentazione è sempre più stretta e nel torneo carioca si è cementata con particolare vigore. Computer, software, simulazioni virtuali sono ormai strumenti di lavoro indispensabili del settore, sul campo come nella preparazione atletica e tattica: quest'ultima, in particolare, sta assumendo sempre più peso nel calcio e sembrano lontani anni luce i tempi in cui ci si limitava a marcare, o al massimo fare catenaccio: l'elaborazione dei dati su squadre e giocatori, quindi, è ormai un elemento indispensabile. Non meno sofisticata l'assistenza sanitaria per prevenire e curare gli atleti o la ricerca finalizzata a porli nelle condizioni psico-fisiche idonee per esprimersi al meglio.

Certo, il genio del campione resta in gran parte imponderabile e sfuggente alla scienza esatta, ma l''evoluzione' di peso e statura dei calciatori (più sette centimetri e tre chilogrammi dai mondiali di Cile 1962 a quelli odierni) è inevitabilmente legata alle modalità di gioco e allenamento. Statistiche e rilevazioni su percentuali di possesso palla, tiri in porta, corner e su un'infinità di altri dati, poi, oltre che agli addetti, servono per stimolare curiosità e discussioni dei tifosi che, si sa, sono sempre dei commissari tecnici mancati. Persino una star della scienza internazionale come Stephen Hawking ha svolto alcune ricerche per aiutare la nazionale inglese che, però, è uscita dai mondiali ancor prima di quella italiana, dalla quale è stata addirittura sconfitta.

Anche le classifiche degli atleti 'dopati' stilate dall'American Chemical Society sono state oggetto di dispute accese quasi quanto quelle sull'andamento e sull'esito degli incontri, così come il calcolo dell'impronta ecologica di Brasile 2014: la CO2 emessa in totale stimata da alcune fonti differisce infatti da quella dichiarata dalle autorità di Brasilia, secondo cui le emissioni sarebbero state comunque sostanzialmente compensate. Un caso nel quale ai padroni di casa, come risultato, basta il pareggio…