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Che in Italia ci sia scarsa coscienza del valore e dell'utilità della ricerca e dell'innovazione lo lamentiamo spesso e lo si avverte da diversi dati: pochi laureati, scarse immatricolazioni alle facoltà scientifiche, ridotto numero di ricercatori e insufficiente avanzamento tecnologico delle imprese. Una problematica che mina sensibilmente il nostro sviluppo socio-economico e il nostro progresso culturale e a cui la comunicazione potrebbe dare un significativo contributo, anche se, ovviamente, non è né vel
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Marco Ferrazzoli

Nel trasferimento della conoscenza dalle fonti scientifiche e accademiche al pubblico generalista la corruzione del messaggio sembra quasi inevitabile. Tale processo concorre a formare quella scarsa coscienza del valore e dell'utilità della ricerca e dell'innovazione che tanto lamentiamo e che si riflette, a livello italiano, nei pochi laureati e nelle scarse immatricolazioni alle facoltà scientifiche, nel ridotto numero di ricercatori, nell'insufficiente avanzamento tecnologico delle imprese

Gli animali si trovano in una situazione almeno in apparenza opposta. Secondo Eurispes il 42% degli italiani maggiorenni, oltre 20 milioni di persone, possiede un animale domestico o da compagnia e, in città come Milano, Torino e Palermo, il numero dei cani ha superato quello dei bambini. L'interesse socio-culturale, economico e politico che li circonda è quindi enorme ma non per questo la correttezza dei rapporti tra mondo animale e umano è scontata. Esiste il rischio di 'antropomorfizzare' questi 'amici',
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Marco Ferrazzoli

Cani e gatti, ma anche maiali e moscerini. Le similitudini reali tra mondo umano e animale sono assai maggiori, ma spesso anche diverse, rispetto a quelle che diamo per scontate. Proprio la grande passione che cani e gatti suscitano impone una riflessione sul nostro rapporto con loro, non esente da contraddizioni. Ne parliamo con i ricercatori Cnr

La stessa rivoluzione tecnologica portata dalle reti ha trasformato moltissimi di noi in 'workaholic', ponendoci in uno stato di connessione perenne che annulla i confini tra tempo libero e lavorativo: secondo una recente statistica il 22% degli europei che hanno un impiego è affetto da 'burnout', cioè lo stress causato da troppi impegni che molti esperti assicurano essere una patologia psico-fisica effettiva, non una mera 'moda' diagnostica. Mentre alcuni esperti hanno di recente ricordato i danni che le c
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Marco Ferrazzoli

Agende zeppe di appuntamenti, impegni, 'alert': la rivoluzione tecnologica ci trasforma in 'workaholic' e 'burnout', annullando i confini tra tempo libero e lavorativo? Come uscire da questo esaurimento? In realtà la soluzione sta proprio nell'innovazione, se le reti fossero meglio implementate potremmo risparmiare una quantità enorme di tempo e dedicarlo a noi stessi. È uno spunto di riflessione che, con il Focus monografico sul tempo di questo numero dell'Almanacco, lanciamo ai lettori per l'estate

“E quindi uscimmo a riveder le stelle” è forse la chiosa più famosa della nostra poesia. Così come “Vedere la luce” è l'espressione che rende meglio il senso della speranza, della fiducia, del domani inteso come opportunità. Può essere particolarmente utile che proprio in questa fase storica, non proprio improntata all'ottimismo, sia capitata la celebrazione dell'Anno internazionale della luce. Un anno che pone al centro dell'attenzione la scienza e gli studi tesi a indagare la natura di questo fenomeno fis
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Marco Ferrazzoli

Poesia, arte, teologia, scienza ci mostrano la luce come il simbolo della speranza, della fiducia, del progresso. In questa fase storica con tante ombre, anche a livello politico internazionale, si celebra l'anno della luce. E di luce parliamo in questo numero dell'Almanacco della Scienza, facendoci guidare dai nostri ricercatori

Una preziosa occasione in tal senso è rappresentata dall'Expo 2015, un evento planetario su un tema come il cibo, che come pochi altri identifica il made in Italy e nel quale l'innovazione è lo snodo ineludibile se vogliamo dare al mondo futuro un'alimentazione sostenibile, cioè in grado non solo di sfamare i suoi miliardi di abitanti, ma di farlo in maniera salutare e pesando il meno possibile sull'ambiente.
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Marco Ferrazzoli

L'anno si apre tra auspici e timori: l'insufficienza dei capitoli di spesa a favore dell'istruzione e della ricerca da un lato, il successo popolare di tante figure di scienziati dall'altro, la speranza che l'occasione importante dell'Esposizione sul cibo aiuti a sostenere l'innovazione come snodo di un futuro alimentare sostenibile

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Marco Ferrazzoli

In quest'ultimo numero dell'Almanacco del 2014 tentiamo un bilancio per focalizzare, alla luce delle competenze dei nostri ricercatori, alcuni dei principali eventi dell'anno. Senza pretesa di esaustività: abbiamo anzi avuto l'imbarazzo della scelta, a conferma della sempre maggior rilevanza degli aspetti tecnici e scientifici nei fatti quotidiani e fondamentali della nostra vita individuale e collettiva

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Marco Ferrazzoli

Abbiamo deciso di toccare un argomento tabu in questo numero dell'Almanacco: speriamo che i nostri lettori non siano superstiziosi e che, anziché fare gli scongiuri, leggano quello che i ricercatori del Cnr dicono di vari aspetti di un argomento ineludibile

Il poco invidiabile privilegio dell'età consente di avere ricordi e fare confronti che ai più giovani appariranno probabilmente incomprensibili. Nel 1986 mi recai in quella che allora ancora si chiamava Berlino Ovest ed ebbi davvero l'impressione di valicare un confine, molto più di quanto pure capitava, ai tempi, per passare da uno all'altro degli stati europei, non ancora unificati dal Trattato di Schengen che avrebbe liberalizzato i movimenti di uomini e merci. Per raggiungerla si traversava la Germania
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Marco Ferrazzoli

Cadde 25 anni fa. Il suo abbattimento resta uno dei grandi momenti della storia recente. Per questo, in questo Almanacco della Scienza, abbiamo voluto prenderlo come spunto di riflessione, ragionandoci assieme ad alcuni nostri ricercatori: buona lettura

Partiamo dal Festival di Genova: in corso fino al 2 novembre, conta parecchie iniziative del Consiglio nazionale delle ricerche e vanta numeri importanti, con oltre 200 mila visite nelle ultime edizioni che hanno portato un concreto ritorno in termini di maggiori iscrizioni nelle facoltà scientifiche cittadine. Un'analoga tendenza si è registrata nelle immatricolazioni statunitensi a Fisica, in questo caso attribuita al successo tra i ragazzi della sit-com 'Big Bang Theory', che ha per l'appunto come protag
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Marco Ferrazzoli

Da Genova a Brescia, da Trento alla piazza romana, le iniziative finalizzate alla comprensione e conoscenza scientifica, stanno intensificandosi ovunque e con qualunque mezzo: cinema, televisione, musei. Un fenomeno cui spesso corrisponde un concreto ritorno in termini di maggiori iscrizioni nelle facoltà scientifiche. È solo da un motivato consenso sociale che può arrivare alla ricerca l'auspicato aumento delle risorse umane e finanziarie. Ne parliamo nel Focus di questo numero dell'Almanacco dedicato alla “scienza che fa scena”

La settimana dei Nobel è trascorsa senza che l'Italia abbia potuto festeggiare un premiato nelle discipline scientifiche. Certo, la ricerca non è una gara sportiva, non si tratta di conquistare il podio per placare gli ardori della tifoseria, ma questa assenza dal più celebre riconoscimento mondiale purtroppo conferma le criticità di un comparto essenziale per lo sviluppo sociale, economico e culturale dell'intero paese. La ricerca scientifica di eccellenza, infatti, è senz'altro frutto di genialità, fantas
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Marco Ferrazzoli

Anche quest'anno nessun nostro premiato nelle discipline scientifiche. E molti italiani insigniti in passato hanno fatto ricerca all'estero oppure realizzato scoperte che non hanno avvantaggiato la nostra economia. Il problema è che la ricerca scientifica di eccellenza, oltre che di genialità individuale, è espressione di un sistema che comprende la formazione, la cultura diffusa, la convinzione di politici e investitori. E noi purtroppo non riteniamo strategico offrire ai ricercatori un supporto adeguato

I ricercatori lamentano spesso, e a ragione, la scarsa attenzione di cui si considerano oggetto: innanzitutto, ma non esclusivamente, sul piano delle sempre carenti risorse finanziarie a loro disposizione. Talvolta, però, le campagne di comunicazione tese ad avvicinare la comunità sociale a quella scientifica vengono sottoposte a critiche che, pur essendo in parte fondate, rischiano di mantenere o ampliare il divario.  Nell'estate che ci siamo appena lasciati alle spalle i media hanno ospitato, offrendole a
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Marco Ferrazzoli

In estate i media hanno dato molto spazio all'Ice Bucket Challenge, un'iniziativa virale a favore della ricerca sulla Sla che ha ottenuto grande successo ma anche suscitato numerose polemiche. Iniziative tese e richiamare l'interesse sulla ricerca utilizzando sistemi mediatici capaci di 'fare tendenza' hanno la capacità di allargare l'audience e di raggiungere target inavvicinabili

In estate si ha maggiore possibilità di entrare in contatto diretto con l'ambiente - dal mare alla montagna, al lago - e con i fenomeni naturali e così capita anche più spesso di interrogarsi sulla loro origine. Nel Focus monografico dell'Almanacco della Scienza on line da oggi abbiamo chiesto ai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di spiegarci i più comuni: la formazione delle onde e delle correnti marine, i temporali pomeridiani tipici della bella stagione in montagna, la ragione delle dive
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Marco Ferrazzoli

Ci lasciamo con un Almanacco dedicato ai fenomeni naturali con i quali entriamo in contatto al mare e in montagna. E con uno spunto di riflessione sull'utilità fondamentale di una buona formazione per assicurare un futuro stabile ai giovani. Buone vacanze!

Non è certo l'ideale scrivere un editoriale su un Almanacco della scienza dedicato ai mondiali di calcio subito dopo l'eliminazione della nostra nazionale e, soprattutto, mentre la cronaca illumina un caso drammatico di violenza legata al tifo, con la morte del giovane Ciro Esposito, colpito da arma da fuoco prima della finale di Coppa Italia. Ma la violenza non deve farci dimenticare i valori positivi di cui lo sport è portatore e le considerazioni dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche sui
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Marco Ferrazzoli

I ricercatori del Cnr affrontano nel Focus di questo numero i rapporti tra calcio, sport, Brasile e ricerca scientifica. L'alleanza tra il gioco più bello del mondo, la tecnologia e la sperimentazione è sempre più stretta: computer, software, sofisticata preparazione atletica… Persino Stephen Hawking ha svolto alcune ricerche per aiutare la nazionale inglese. Mentre i brasiliani, sulla CO2, cercano il 'pareggio'

Il web è nato 25 anni fa per scopi e in ambiti molto più limitati di quelli attuali (esattamente come fu per internet). La sua esplosione è avvenuta soprattutto grazie al passaggio alla generazione 2.0 e alla diffusione dei dispositivi mobili, che hanno aumentato esponenzialmente le possibilità di connessione e interazione tra i navigatori.  Come per gli altri strumenti prima citati, però, anche per il web le polemiche legate ai rischi del suo cattivo o improprio utilizzo sembrano spesso superare il dibatti
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Marco Ferrazzoli

A 25 anni dalla sua nascita questo mezzo conferma il suo carattere rivoluzionario. Senza fermarci alle polemiche legate ai rischi del suo cattivo utilizzo dovremmo invece sfruttarne al meglio le capacità applicative. In campi come formazione, sanità, assistenza sociale…

In coincidenza della Giornata dell'ambiente indetta dall'Onu per il 5 giugno, abbiamo chiesto ai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di darci alcuni consigli concreti, che ciascuno possa mettere in pratica: li troverete nel Focus dell'Almanacco della scienza che state leggendo. Ci sembra importante sensibilizzare i cittadini alle responsabilità individuali, per evitare che i grandi 'imputati' dell'inquinamento e del dissesto diventino l'edilizia e le emissioni di gas serra, come una sorta di
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Marco Ferrazzoli

Dall'ambiente – cui dedichiamo un Focus di consigli concreti in questo Almanacco – alla genetica, una comunicazione corretta ed efficace è un dovere complicato da assolvere. Si corre spesso il rischio del catastrofismo, delle illusioni applicative, del disorientamento nella quantità crescente di notizie disponibili

Viene quasi da sorridere, pensando a queste cifre e dimensioni, quando si guarda al dibattito italiano sulla ricerca scientifica. E viene da concludere immediatamente che, quanto meno in questo settore, non ci sia salvezza fuori dall'Europa e dalla costruzione di un'area coordinata, che consenta ai ricercatori comunitari di competere con quelli asiatici, americani e del resto del mondo. E, soprattutto, di diventare, come i loro colleghi, il motore effettivo dello sviluppo socio-economico. Una valutazione pe
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Marco Ferrazzoli

Maggiori investimenti, che ci stacchino dalla posizione di coda tra i paesi industrializzati, sono necessari alla ricerca italiana, a cui è però anche indispensabile un coordinamento delle politiche e dei finanziamenti, in autonomia rispetto alla pubblica amministrazione. Altrimenti non potremo partecipare pienamente all'area della ricerca europea, obiettivo ineludibile per competere coi giganti asiatici e internazionali

Quasi 80 miliardi di euro, anche se a livello comunitario e spalmati in sette anni, sono un investimento ingente, soprattutto in tempi non proprio splendidi come quelli che stiamo passando e che ci auguriamo stiano passando. Quello per l'ottavo Programma quadro dell'Unione Europea, anzi, è il maggiore finanziamento pubblico per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo mai stanziato al mondo.
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Marco Ferrazzoli

Tutti siamo d'accordo che la ricerca sia un volano di sviluppo. Lo stanziamento record per l'ottavo Programma quadro dell'Unione, 80 miliardi di euro, è un segnale concreto di straordinaria importanza. Fondamentale è colmare il gap tra il nostro Paese e gli altri partner europei

Bisogna investire sul cervello. Ma non soltanto nel senso diretto a cui ci riferiamo in uno degli articoli del Focus monografico di questo Almanacco della Scienza, che abbiamo dedicato all''Anno europeo del cervello' e alla 'Settimana del cervello' appena trascorsa, riportandovi notizie tratte da alcune delle più interessanti ricerche di neuroscienze condotte dal Cnr. L'investimento dovrebbe riguardare soprattutto, in senso figurato, la conoscenza quale volano di sviluppo.  Ne parliamo in ogni occasione pos
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Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus di questo Almanacco all''Anno europeo del cervello' e alle ricerche di neuroscienze del Cnr. Ma c'è bisogno di 'investire sul cervello' soprattutto in senso figurato, puntando sulla conoscenza quale volano di sviluppo. La situazione del nostro Paese da questo punto di vista è purtroppo negativa, come conferma l''Annuario scienza e società 2014' di Observa-Science in society

Oltre un quarto degli americani crede che il sole giri intorno alla Terra: a dirlo è una ricerca condotta dalla National Science Foundation. La clamorosa credenza nel sistema tolemaico appare meno clamorosa se comparata a un'altra notizia diffusa nei giorni scorsi: negli Usa sono stati nominati ambasciatori alcuni personaggi che, interrogati dal Congresso, sono apparsi del tutto impreparati sui paesi ai quali erano destinati.  Potremmo riderci su, se la società contemporanea non fosse basata sulla conoscenz
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Marco Ferrazzoli

Nella società contemporanea la ricchezza anche economica è legata all'investimento in istruzione, cultura e ricerca, inclusa quella di base. Una scelta indispensabile per l'Italia, stante la crisi brevettuale, del paesaggio e del patrimonio che stiamo vivendo, soprattutto traguardando Horizon 2020

La ricerca ha bisogno di una programmazione pluriennale, di risorse certe oltre che adeguate e di maggiore autonomia. Lo ha rimarcato il presidente del Cnr Luigi Nicolais, primo audito tra i presidenti degli enti pubblici del settore dalla Commissione Istruzione del Senato, che sta lavorando a un documento sulla ricerca come strumento per rilanciare il Paese. Sono tre i “punti deboli”, ha detto Nicolais: l'eccessiva burocrazia, “e per questo ho chiesto di istituire un comparto dedicato, staccando la ricerca
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Marco Ferrazzoli

Dedichiamo il Focus dell'Almanacco al cinema italiano, chiedendo agli italiani di essere altrettanto orgogliosi dei loro studiosi, che si affermano a livello internazionale nonostante le molte difficoltà. Meno burocrazia, un'Agenzia unica e più assunzioni le prime richieste per essere messi in condizioni di competere

In questi giorni, presso la nostra sede centrale, diversi testimoni e protagonisti della ricerca italiana si sono dati appuntamento per cercare di rispondere ad alcune domande su 'La ricerca italiana in Europa', vista come 'una sfida da vincere' tra l'esperienza del VII Programma quadro - quali sono stati i risultati italiani e quali lezioni se ne possono trarre per il futuro? - e la prospettiva di Horizon 2020: il sistema della ricerca nazionale è pronto a cogliere la sfida del nuovo programma comunitario?
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Marco Ferrazzoli

Abbiamo meno ricercatori rispetto ai nostri partner europei, di conseguenza attiriamo meno risorse e finiamo per finanziare gli altri paesi due volte: in termini finanziari diretti e dando loro le professionalità formate in Italia a spese nostre. Un paradosso del quale si è discusso al Cnr, in un workshop su 'La ricerca italiana in Europa'. Ma il sindaco di Roma ha anche rimarcato il progetto di una 'città della scienza' per la capitale

di Marco Ferrazzoli

La ricerca ha bisogno di grandi investimenti ma anche di grandi obiettivi, che permettano di traguardare sia gli avanzamenti della conoscenza sia i potenziali sviluppi utili alla società. Abbinamento che si realizza in progetti come quello sul grafene, finanziato dall'Unione Europea assieme con un altro programma sul cervello, organo allo studio del quale anche l'amministrazione Usa ha destinato ingenti risorse. La ricerca è sovrannazionale da sempre e sempre più ha, anche per ragioni economiche, bisogno di
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Marco Ferrazzoli

Inaugurati a Padova gli impianti dove sta sorgendo il 'cuore' del futuro reattore sperimentale a fusione nucleare. Un esempio di come la sinergia internazionale permetta ai ricercatori di cogliere una sfida essenziale dal punto di vista scientifico, tecnologico ed economico