Editoriale

L'anno dell'Expo

Una preziosa occasione in tal senso è rappresentata dall'Expo 2015, un evento planetario su un tema come il cibo, che come pochi altri identifica il made in Italy e nel quale l'innovazione è lo snodo ineludibile se vogliamo dare al mondo futuro un'alimentazione sostenibile, cioè in grado non solo di sfamare i suoi miliardi di abitanti, ma di farlo in maniera salutare e pesando il meno possibile sull'ambiente.
di Marco Ferrazzoli

L'anno si apre tra auspici e timori: l'insufficienza dei capitoli di spesa a favore dell'istruzione e della ricerca da un lato, il successo popolare di tante figure di scienziati dall'altro, la speranza che l'occasione importante dell'Esposizione sul cibo aiuti a sostenere l'innovazione come snodo di un futuro alimentare sostenibile

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Proprio oggi, nel nostro giorno di uscita, il Cnr espone presso la propria sede centrale, presenti tra gli altri i ministri Maurizio Martina e Stefania Giannini, i 24 eventi con cui animerà il Padiglione Italia dell'Expo nel tentativo di portarvi non delle semplici occasioni di incontro ma un vero 'Vivaio Ricerca', nel quale i contenuti siano protagonisti per rispondere alla grande sfida: 'Nutrire il pianeta, Energie per la vita'.

Il primo numero dell'anno di un giornale mescola inevitabilmente bilanci e previsioni, auspici e timori, tanto più in una fase di incertezza come quella che, a diversi livelli, stiamo attraversando. A livello istituzionale, il primo pensiero va alle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, e il comparto della ricerca scientifica non può che augurarsi la scelta di una personalità adeguata all'alto compito che le sarà affidato e anche sensibile alle proprie sorti come è stato Giorgio Napolitano, basti pensare agli esponenti della scienza in senso lato da lui riconosciuti in vario modo.

Non si tratta di una posizione 'corporativa', ma di una speranza animata dall'esigenza di una maggior considerazione per il ruolo di volano della crescita culturale e dello sviluppo socio-economico che la ricerca sa di poter e dover svolgere, un ruolo mortificato dalla valutazione di 'spesa' e non di 'investimento' che, spesso, ne viene data. Tra i molti indizi in tal senso, ci limitiamo a citare le cifre del documento su “missioni, programmi e stati di previsione del bilancio dello Stato” che, per il periodo 2008-2014, registra una diminuzione dei capitoli a favore dell'istruzione scolastica e universitaria di 5 miliardi e di quelli a favore della ricerca di 1,27 miliardi, che corrispondono a oltre il 31%.

Eppure altri numerosi indizi, assai diversi tra loro, ci dicono che la figura dello 'scienziato' conosce una decisa rivalutazione: donne come Samantha Cristoforetti e Fabiola Gianotti sono ormai personaggi pubblici a tutti gli effetti, mentre a due fisici come Stephen Hawking e Alan Turing sono legati due significativi successi cinematografici di questo periodo. Speriamo che si inneschi un circolo virtuoso 'bottom up', che questi fenomeni di interesse e consenso popolari spingano anche i decisori politici e gli investitori economici a credere di più nella ricerca.

Una preziosa occasione in tal senso è rappresentata dall'Expo 2015, un evento planetario su un tema come il cibo, che come pochi altri identifica il made in Italy e nel quale l'innovazione è lo snodo ineludibile se vogliamo dare al mondo futuro un'alimentazione sostenibile, cioè in grado non solo di sfamare i suoi miliardi di abitanti, ma di farlo in maniera salutare e pesando il meno possibile sull'ambiente. Proprio oggi, nel nostro giorno di uscita, il Cnr espone presso la propria sede centrale, presenti tra gli altri i ministri Maurizio Martina e Stefania Giannini, i 24 eventi con cui animerà il Padiglione Italia dell'Expo nel tentativo di portarvi non delle semplici occasioni di incontro ma un vero 'Vivaio Ricerca', nel quale i contenuti siano protagonisti per rispondere alla grande sfida: 'Nutrire il pianeta, Energie per la vita'.