Editoriale

La ragionevolezza contro il terrore

Nei giorni scorsi per la seconda volta, a distanza di neppure un anno dall'attentato a Charlie Hebdo, i colleghi del Cnr che lavorano alla base antartica di Concordia hanno dovuto aiutare i loro colleghi francesi a issare la bandiera a mezz'asta. È una scena che vi proponiamo come illustrazione di questo articolo e che non avremmo proprio voluto vedere né mostrarvi di nuovo.
di Marco Ferrazzoli

Parigi ospita la conferenza sui cambiamenti climatici. Negli stessi luoghi che hanno conosciuto la folle violenza dell'Isis, si potrà riflettere su un tema che - proprio per le incertezze e le divergenze che suscita - chiede agli uomini di usare logica e rispetto: verso se stessi, gli altri e il Pianeta

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È confermato: la conferenza sul clima Cop 21 si terrà dal 30 novembre all'11 dicembre a Parigi e a ospitare il Sustainable Innovation Forum sarà lo Stade de France, colpito da uno dei feroci attentati del 13 novembre. È come se, simbolicamente, si contrapponessero la folle violenza dell'Isis e il tentativo di trovare una soluzione concordata a uno dei problemi oggi più dibattuti a livello globale: il cambiamento climatico. Un incontro senz'altro limitato da divergenze e incertezze, delle quali troverete con

È confermato: la conferenza sul clima Cop 21 si terrà dal 30 novembre all'11 dicembre a Parigi e a ospitare il Sustainable Innovation Forum sarà lo Stade de France, colpito da uno dei feroci attentati del 13 novembre. È come se, simbolicamente, si contrapponessero la folle violenza dell'Isis e il tentativo di trovare una soluzione concordata a uno dei problemi oggi più dibattuti a livello globale: il cambiamento climatico. Un incontro senz'altro limitato da divergenze e incertezze, delle quali troverete conto nel Focus monografico di quest'Almanacco della Scienza, ma che ricorda alla comunità dei ricercatori e a quella umana come il dialogo, il rispetto, la logica e la ragionevolezza siano gli unici, per quanto imperfetti, strumenti di risoluzione delle controversie.

Nell'ambito delle scienze ambientali, poi, i ricercatori possono contare su un interesse e una sensibilità che sono invece negati ad altre discipline le quali, anzi, devono talvolta contrastare pregiudizi ostili diffusi quanto immotivati. Questo 'consenso', per così dire, è dovuto anche a uno storytelling di successo, cioè all'uso di modalità di comunicazione che hanno fatto perno su parole chiave di particolare efficacia, come 'febbre' ed 'effetto serra', e su stilemi narrativi capaci di richiamare archetipi religioso-letterari quali il racconto edenico (la perfezione originaria della natura corrotta dall'intervento antropico), il diluvio punitivo nei confronti dell'umanità, l'apocalisse.

Non a caso, dopo la recente e celeberrima enciclica 'ecologica' di Papa Francesco, uno dei teologi più popolari, Vito Mancuso, è uscito per Garzanti con 'Dio e il suo destino', un saggio che lo stesso autore definisce “panenteista”, intendendo con tale neologismo proprio una sorta di coincidenza o convergenza tra l'idea del creatore sovrumano e quella del mondo, della natura, del cosmo. Si tratta di temi e interpretazioni complesse e trascendenti, che quindi ci portano fuori e lontano dall'ambito della ricerca scientifica, ma utili come spunto di riflessione per confermarci l'urgenza di ristabilire un corretto, più equilibrato rapporto tra gli esseri umani e con il pianeta che li ospita.

Senza bisogno di ricorrere agli scenari catastrofisti, che rischiano di assuefarci all'idea dell'ineluttabilità dei problemi, e tenendo conto della straordinaria complessità degli interessi in gioco (se Tim Cook, l'erede di Steve Jobs, ha ricordato nella sua prolusione all'università Bocconi che Apple funziona all'87% con energie rinnovabili, va ribadito anche che l'80% dell'energia usata nel mondo proviene da combustibili fossili). Ma tenendo sempre presente che esiste un''Etica del mutamento climatico', per usare il titolo del saggio di Matteo Mascia e Simone Morandini edito da Morcelliana che l'associazione di volontariato Focsiv presenterà il prossimo 26 novembre a Roma.

Ciascuno di noi ha responsabilità e possibilità amplissime per cercare di migliorare se stesso e le cose: un uso parsimonioso (non punitivo) delle risorse che eviti qualunque forma di spreco, un deciso stop alla devastazione dei territori più antropizzati (ricordiamo ancora l'iter della legge contro il consumo di suolo), l'assunzione di comportamenti responsabili ma anche cortesi nei confronti dell'ambiente e di quanti non hanno l'opportunità, a noi concessa, di usufruirne quasi senza limiti. È, di nuovo, un modo per contrapporci simbolicamente ma decisamente e chiaramente a quanti, bestemmiando il nome di Dio (come ha giustamente detto Bergoglio), offendono l'uomo riducendolo a oggetto.

Nei giorni scorsi per la seconda volta, a distanza di neppure un anno dall'attentato a Charlie Hebdo, i colleghi del Cnr che lavorano alla base antartica di Concordia hanno dovuto aiutare i loro colleghi francesi a issare la bandiera a mezz'asta. È una scena che vi proponiamo come illustrazione di questo articolo e che non avremmo proprio voluto vedere né mostrarvi di nuovo.