Dal 3 al 5 settembre, Bari ospita il congresso "Geology for a sustainable management of our Planet“, organizzato da Sgi e Simp, a cui partecipano esperti e ricercatori del settore, che presentano studi e ricerche per la promozione di una gestione sostenibile del Pianeta
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Sappiamo tutti che l'ago indica il Nord. Questo è dovuto all'allineamento con il campo magnetico terrestre. E se a un tratto indicasse il Sud? La geologia dimostra che in passato questo è già successo, a causa di un'inversione di polarità del campo magnetico. Sandro Conticelli, direttore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr e presidente della Società geologica italiana, spiega come sia stato possibile stabilire questo fenomeno e in che modo abbia consolidato la teoria della "deriva dei continenti"
In "Viaggio al centro della Terra" (1864), Jules Verne proponeva una vera "missione impossibile", che tale rimane ancora oggi. Con Sandro Conticelli, direttore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr e presidente della Società geologica italiana, capiamo perché non possiamo raggiungere questo immaginifico obiettivo
Massicci, vette, fiumi, oceani esistevano prima di noi ed esisteranno ancora dopo la nostra morte. Li percepiamo come parte di un mondo eterno e immutato ma anche il loro ciclo vitale, per quanto lungo, è finito. Così pure percepiamo i continenti come immobili, mentre si muovono continuamente: l’Africa accorcia la sua distanza dall’Europa di 2 cm all’anno
Nel corso nelle ere geologiche, la vita e il nostro Pianeta si sono evoluti insieme, modificandosi a vicenda. Il progetto CoEvolve sta cercando di svelare nuovi ed inattesi modi in cui la vita e la Terra sono cambiati nel tempo. Ne abbiamo parlato con il direttore del progetto, il microbiologo Donato Giovannelli, associato dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr
È visitabile sino al 31 ottobre 2021, al Museo minerario di Rio Marina all'Isola d'Elba (Li), la mostra “Capolavori della natura elbana”, promossa dal Sistema museale dell'Università di Firenze e dal Parco minerario dell'Elba. Tutti i minerali esposti appartengono alla Collezione di mineralogia e litologia del Museo di storia naturale-Sistema museale d'ateneo dell'Università di Firenze. Cristallizzati nelle viscere dell'isola milioni di anni, fa sono stati estratti tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo dai filoni pegmatitici, vene di roccia cariche di ricchezze minerarie, e portati alla luce dalle spinte tettoniche. Il percorso espositivo illustra le caratteristiche delle pegmatiti, la loro formazione e sfruttamento, descrivendo la geologia, le specie mineralogiche tipiche dell'Elba e i duecento anni di esplorazione dei suoi giacimenti: cristalli policromi delle uniche tormaline elbane, dalle perfette forme geometriche, berilli, granati e quarzi di notevoli dimensioni e bellezza. La mostra è inserita nel programma del Convegno Tur2021, III Conferenza internazionale sulle tormaline.
Nell'ultimo numero il bimestrale si presenta con una grafica rinnovata e moderna, espressione di una scienza che vuol parlare a tutti ma con rigore. Alla versione cartacea del periodico si affianca anche un sito internet con news e rubriche. Tanti i contributi di ricercatori del Cnr
I popoli antichi hanno elaborato narrazioni anche per cercare di rispondere a domande fondamentali per l'uomo, tra cui quelle sulla natura. La mitologia spesso descrive l'origine di una civiltà, di una religione, di usi e costumi di un popolo, oppure rielabora eventi del passato. Si possono anche riconoscere eventi geologici del passato attraverso l'interpretazione di questi racconti? Ce lo spiega Luigi Piccardi, geologo dell'Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr
Questi cristalli contengono infatti internamente frammenti giunti dalle profondita della Terra. Lo ha rivelato una ricerca, pubblicata su 'Nature, alla quale ha partecipato anche l'Igg-Cnr
Se ne parla a 'Memex', il programma in onda dal lunedì al venerdì su Rai scuola. Ogni settimana si affronta un tema e la conduzione è affidata agli stessi scienziati, tra i quali ci sono molti ricercatori del Cnr
Inaugurato nella Sierra pampeana di Famatina, in Argentina, il 'Laboratorio de Altura’ previsto nell’ambito dell’accordo tra il Cnr e l’Università nazionale di Chilecito. Salgono così a tre le basi dell’Ente in alta quota: sull'Everest, in Antartide e sulle Ande
Medess-4ms è una piattaforma online per la gestione dei rischi marittimi e il rafforzamento della sicurezza in relazione all'inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo. Un risultato conseguito nell’ambito di un progetto europeo partecipato da Cnr e Ingv
Dal progetto di una geologa dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr di Roma e di un’esperta di comunicazione dell’Università di Torino nasce il 'Natural Hazard Wikisaurus’. Uno strumento web che insegna a conoscere i pericoli naturali e a utilizzare le giuste parole per descriverli, evitando allarmismi ed errori
Uno studio pubblicato su 'Scientific Reports’ ha evidenziato il lento e progressivo abbassamento della città utilizzando dati satellitari ad altissima risoluzione. È l’effetto della 'subsidenza’, fenomeno naturale reso ancora più rapido dall’azione dell’uomo. La ricerca ha coinvolto l’Istituto di scienze marine del Cnr
Illustrati al Forum italiano di scienze della terra di Pisa i risultati della campagna geofisica condotta dall’Ismar-Cnr di Bologna, che ha rilevato come la progressiva separazione della Penisola Arabica dall’Africa porti alla formazione di un nuovo bacino oceanico
L'eccezionale piena del Mississippi, registrata nel 2011, ha fornito l'occasione per monitorare il flusso dei sedimenti costieri del fiume e comprendere le dinamiche geomorfologiche di un territorio a forte rischio. I risultati in uno studio partecipato dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr
Il Cnr è tra i patrocinatori di ‘Geomed 2011', conferenza internazionale in programma a Bari dal 20 al 25 settembre. L'appuntamento riunisce esperti da tutto il mondo a confronto su una disciplina che oggi più che mai è in grado di contribuire a un ambiente sicuro
Le trasformazioni del clima, i rischi per l'ambiente, la prevenzione. Se ne discute in un convegno organizzato dall'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr
Quando un terremoto ha il suo epicentro in mare, lo scatenarsi di uno tsunami è una possibile conseguenza. E' quello che già avvenne nel 1755 nel Golfo di Cadice, insenatura dell'oceano Atlantico ad alto rischio sismico, dove si generò un maremoto che investì la parte bassa di Lisbona, già colpita da un tremendo terremoto