Ricerca sul tetto del mondo
Inaugurato nella Sierra pampeana di Famatina, in Argentina, il 'Laboratorio de Altura’ previsto nell’ambito dell’accordo tra il Cnr e l’Università nazionale di Chilecito. Salgono così a tre le basi dell’Ente in alta quota: sull'Everest, in Antartide e sulle Ande
Con la sistemazione sulla Sierra pampeana di Famatina (Provincia La Rioja) di due container attrezzati a laboratorio, avvenuta nella prima settimana di novembre, è stato avviato il 'Laboratorio de Altura’ del progetto Chilecito, frutto dell’accordo siglato tra il Consiglio nazionale delle ricerche e l’omonima Università argentina e della convenzione operativa tra questa e l’Istituto di acustica e sensoristica 'O. M. Corbino’ (Idasc) del Cnr di Roma. L’iniziativa prevede l’istituzione della struttura di ricerca di alta quota – a 5.100 metri sul livello del mare – e lo scambio di docenti, ricercatori e studenti per corsi e iniziative congiunte.
“Siamo arrivati nella terra degli indios Diaguitasi: enormi montagne, Pampeanas, ricche di storia, in cui la presenza dell’oro e altri minerali conferisce al paesaggio un colore giallo ocra quasi sovrannaturale”, spiega Gabriele Paparo, ricercatore del Cnr, che nel precedente ruolo di addetto scientifico italiano in Argentina ha contribuito significativamente all’avvio del progetto. “La zona è stata a lungo oggetto di sfruttamento minerario, già durante l'impero Incas: oggi è destinata a diventare un centro di alta tecnologia 'privilegiato’ perché unisce la posizione strategica alla relativa vicinanza con la città e l'Università di Chilecito, distante soli 33 chilometri e quindi facilmente raggiungibile con jeep o auto 4x4”.
I laboratori sono già provvisti di acqua calda, foresteria e di una prossima fornitura elettrica, grazie a una centrale anch’essa 'mutuata’ dalle vecchie miniere: presto saranno dotati di strumenti avanzati tra cui dei paraboloidi e un magnetometro. Sono 23 i progetti di ricerca già approvati e destinati a essere avviati nei mesi futuri su un ventaglio di temi ampio: dalla geodesia all’analisi degli effetti della radiazione solare sulla salute umana, dall’acustica alla medicina di alta quota, dalla chimica dell’atmosfera alla meteorologia spaziale, dallo studio di temporali e fulmini all’ambiente, in particolare incendi, stress delle piante, licheni e funghi. La gran parte delle attività è proposta dai paesi partner, di cui 14 dell’Argentina e 5 dell’Italia; ma non mancano proposte da Francia, Spagna e Brasile.
“Il primo step dell'accordo è stato un corso per studenti post-doc della locale Università sulla 'Geofisica applicata e precursori sismici’, che ha coinvolto in qualità di docenti, oltre ai responsabili scientifici del Progetto e a Gabriele Paparo, anche Giorgio Capasso dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia”, aggiunge Claudio Rafanelli, direttore dell’Idasc-Cnr e responsabile scientifico del progetto con José Ruzzante (UndeC). “Con questo Laboratorio, l’Italia è l’unica nazione ad avere tre basi permanenti in alta quota, la Piramide EvK2 (5.050 mslm, Nepal), Concordia (3.233 mslm, in Antartide) e, appunto, Famatina”.
Alla missione recentemente conclusa hanno partecipato anche i ricercatori del Cnr Rosa Lasaponara, dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale, esperta di telerilevamento, e Massimo Spadoni, dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, esperto in geochimica.
Fonte: Claudio Rafanelli, Istituto di acustica e sensoristica ‘Orso Mario Corbino’ del Cnr, Roma, tel. 06/49934482
Per saperne di più: - cnrweb.tv/chilecito-la-ricerca-punta-in-alto/
Ricercatori sulla Sierra Famatina