Vita Cnr

Anche l'Irsa-Cnr nel progetto Demoware

Paesaggio di pianura
di Francesca Gorini

l progetto europeo ha l'obiettivo di individuare nuove strategie per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue opportunamente depurate. Un'attività sperimentale specifica è stata condotta con successo in un impianto industriale in provincia di Foggia

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Promuovere l'utilizzo delle acque reflue depurate per fini agricoli è l'obiettivo di 'Demoware' (Innovation and demonstration for a competitive and innovative European water reuse sector), progetto europeo al quale l'Italia partecipa con l'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr di Bari, l'Agenzia regionale pugliese per la tecnologia e l'innovazione e l'azienda agroindustriale Fiordelisi.

L'attività del team italiano è incentrata sul sito industriale di Capitanata (Fg), dove è stata attuata con successo la sperimentazione su un impianto di depurazione a fanghi attivi appositamente integrato per migliorare la qualità delle acque prodotte. “Il sito sperimentale è a Stornarella, dove ha sede lo stabilimento dell'azienda Fiordelisi, che si occupa di processi di lavaggio, cottura e confezionamento di ortaggi a fini alimentari. Attività che comportano un rilevante consumo di acqua e una conseguente produzione di acque reflue industriai”, spiega Alfieri Pollice, responsabile del progetto. “Qui abbiamo realizzato un impianto di depurazione delle acque reflue per rimuovere eventuali composti inquinanti o contaminanti dagli scarichi liquidi nel rispetto della sicurezza igienica e ambientale dell'intero territorio interessato. L'acqua depurata viene quindi stoccata in un serbatoio, da cui viene prelevata e utilizzata per l'irrigazione di un campo sperimentale”.

I risultati di tre anni di sperimentazione hanno consentito di verificare che le acque depurate, ricche di nutrienti utili per le colture, sono adeguate per fini irrigui e consentono notevoli risparmi nell'uso di fertilizzanti chimici. “Riscaldamento globale, incremento demografico e pratiche agricole non sostenibili contribuiscono in larga parte allo squilibrio fra la sempre crescente domanda di acqua dolce e la sua disponibilità”, continua il ricercatore dell'Irsa-Cnr. “L'agricoltura, inoltre, è uno dei settori produttivi che richiede maggiori risorse idriche, arrivando in alcune zone a utilizzare l'80% dell'acqua disponibile: un più ampio ricorso alle acque reflue trattate potrebbe quindi soddisfare in parte le esigenze di questo settore”.

Il sito industriale di Capitanata costituisce uno dei 10 impianti del progetto localizzati tra l'Europa e Israele. I risultati ottenuti in Italia sono stati oggetto di un workshop svoltosi lo scorso settembre, nel corso del quale la funzionaria della Commissione Europea Laura Alcalde Sanz ha lodato l'esperienza italiana come esempio di best practice e ha annunciato l'utilizzo dei risultati ottenuti nel nostro Paese per stilare le prossime linee guida della Commissione sull'argomento.

“Le sempre crescenti prospettive di riuso delle acque fanno di questa attività un settore strategico. La mancanza di una regolamentazione adeguata, di competenze e consapevolezza pubblica compromettono però la capacità europea di sviluppare adeguati progetti”, conclude Alcalde Sanz. “Demoware, mira a migliorare il potenziale di riuso delle acque, eliminando le barriere che ne limitano un utilizzo più estensivo”.

Fonte: Alfieri Pollice, Istituto di ricerca sulle acque, Bari, tel. 080/5820511 , email alfieri.pollice@ba.irsa.cnr.it