Editoriale

Buon compleanno, web!

Il web è nato 25 anni fa per scopi e in ambiti molto più limitati di quelli attuali (esattamente come fu per internet). La sua esplosione è avvenuta soprattutto grazie al passaggio alla generazione 2.0 e alla diffusione dei dispositivi mobili, che hanno aumentato esponenzialmente le possibilità di connessione e interazione tra i navigatori.  Come per gli altri strumenti prima citati, però, anche per il web le polemiche legate ai rischi del suo cattivo o improprio utilizzo sembrano spesso superare il dibatti
di Marco Ferrazzoli

A 25 anni dalla sua nascita questo mezzo conferma il suo carattere rivoluzionario. Senza fermarci alle polemiche legate ai rischi del suo cattivo utilizzo dovremmo invece sfruttarne al meglio le capacità applicative. In campi come formazione, sanità, assistenza sociale…

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Esattamente come è avvenuto con la ruota, il fuoco, l'automobile, l'aereo, la stampa a caratteri mobili e il telegrafo senza fili, Internet ci mette a disposizione un mezzo che di per sé non è buono né cattivo ma dall'impatto inevitabilmente rivoluzionario. La sua potenzialità è tale che un essere curioso ed evolutivo come l'uomo non può limitarsi nell'impiegarlo, né c'è una buona ragione perché lo faccia. In particolare, a rendere la rete così sconvolgente per le nostre vite è l'applicazione che chiamiamo

Esattamente come è avvenuto con la ruota, il fuoco, l'automobile, l'aereo, la stampa a caratteri mobili e il telegrafo senza fili, Internet ci mette a disposizione un mezzo che di per sé non è buono né cattivo ma dall'impatto inevitabilmente rivoluzionario. La sua potenzialità è tale che un essere curioso ed evolutivo come l'uomo non può limitarsi nell'impiegarlo, né c'è una buona ragione perché lo faccia. In particolare, a rendere la rete così sconvolgente per le nostre vite è l'applicazione che chiamiamo web o, dal suo prefisso, www.

Il web è nato 25 anni fa per scopi e in ambiti molto più limitati di quelli attuali (esattamente come fu per internet). La sua esplosione è avvenuta soprattutto grazie al passaggio alla generazione 2.0 e alla diffusione dei dispositivi mobili, che hanno aumentato esponenzialmente le possibilità di connessione e interazione tra i navigatori.

Come per gli altri strumenti prima citati, però, anche per il web le polemiche legate ai rischi del suo cattivo o improprio utilizzo sembrano spesso superare il dibattito teso a sfruttarne al meglio le capacità applicative. Tra le seconde abbiamo innanzitutto la dematerializzazione dei processi e la riduzione degli spostamenti fisici, con conseguenti risparmi in termini economici e di impatto ambientale, ma soprattutto l'opportunità di rendere informazioni e servizi fondamentali – formazione culturale e professionale, sanità, assistenza sociale… - a quanti oggi ne sono esclusi o li ricevono in misura e modi limitati.

Tra i rischi ci sono quelli della creazione di oligopoli globali, del condizionamento da loro operato, della banalizzazione dei messaggi dovuta a un'equivalenza delle opinioni che non tiene conto delle specifiche e differenti competenze. Un tempo si usava l'espressione “L'ha detto la televisione”, per intendere quanto la tv fosse una fonte autorevole, oggi spesso si cerca su internet, si inoltra un link, ci si poggia sulla rete con lo stesso fideismo acritico.

Questo però non dovrebbe indurci a rallentare l'innovazione, ma a condurla con maggior impegno. L'insufficienza della banda larga, l'abitudine a considerare ancora il pc una sorta di macchina da scrivere 'aumentata', la pigrizia con cui ci avviciniamo a operazioni spesso tecnicamente molto semplici e quella con cui, appunto, peschiamo i primi risultati offerti da un motore di ricerca sono difetti e limiti che dobbiamo rimproverare a noi stessi, non a Tim Berners-Lee, il ricercatore del Cern che nel 1989 (la data da cui convenzionalmente facciamo partire il quarto di secolo che stiamo festeggiando) presentò il documento 'Information Management: a Proposal'.

Come dice Renzo Arbore, le generazioni più fortunate si sono formate sui mezzi tradizionali e oggi possono usare quelli digitali con consapevolezza. Proprio per questo gli adulti 'migrati' nei new media hanno ora il dovere fondamentale – in quanto insegnanti, genitori e nonni – di accompagnare la crescita dei giovani 'nativi digitali', accogliendo specularmente il loro contributo e la loro spinta innovativa, visto che la rivoluzione del web ha portato anche questa paradossale inversione dei ruoli generazionali.

Abbiamo, come al solito, voluto festeggiare il compleanno del web con i nostri ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, di cui trovate i commenti nella sezione Focus di questo Almanacco. Vorremmo ricordarvi che il Cnr ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita della telematica e informatica italiana, come in molti altri passaggi nodali della storia italiana degli ultimi 91 anni.