
Il distanziamento suggerisce una rivisitazione dei menù per i bambini che, non potendo godere appieno degli spazi ricreativi comuni, sono costretti a comportamenti più sedentari e, di conseguenza, hanno un diverso fabbisogno calorico. È l'occasione per una rieducazione alimentare, spiega Antonio Malorni, già direttore dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr. No a cibi molto conditi o elaborati, via libera a piatti unici, quali riso o pasta con legumi, uova e patate o la frittata di spaghetti al sugo e parmigiano