Secondo Ermanno Bencivenga incombe la minaccia della “scomparsa del pensiero”. Il filosofo ci invita al recupero della logica. Che però non collide con la capacità di appassionare i pubblici. Così come non possiamo prescindere dai nuovi mezzi d'informazione e di comunicazione, così veloci e potenti da mettere a rischio le conoscenze “sviluppate in ere di lentezza e silenzio”
Società
Mario Tozzi con 'Paure fuori luogo' indaga un sentimento contraddittorio, per il quale davanti a fenomeni come terremoti ed eruzioni tendiamo a demandare responsabilità e protezione a entità soprannaturali, alla sorte avversa oppure alla natura matrigna, anziché affidarci alle conoscenze scientifiche, al controllo e alla manutenzione del territorio e del patrimonio, al rispetto di accorgimenti in qualche caso noti da secoli
Mirella Poggialini nei suoi ultimi scritti spiega come, nella lotta contro il cancro, spesso i più deboli siano i 'sani', coloro che assistono alla malattia, mentre chi la conduce in prima persona attinge a risorse inimmaginabili
È quanto emerge dall'‘Annuario scienza tecnologia e società', che riporta i dati emersi dall'indagine sulle conoscenze scientifiche degli italiani: crescono le risposte corrette, ma ancora un terzo degli italiani crede che il Sole sia un pianeta. L'Annuario 2017 di Observa sarà presentato presso la sede centrale del Cnr in Aula Marconi, lunedì 10 aprile dalle ore 11.00
Hanno percorso oltre 700 chilometri camminando, remando e pedalando lungo tre diversi itinerari che li hanno portati ad attraversare foreste, laghi e lagune del Nord Italia, fino ad arrivare a Venezia e alle coste adriatiche. Sono i ricercatori che hanno partecipato ai 'Cammini Lter' promossi anche dal Cnr e volti a sensibilizzare la società sull'importanza della ricerca sugli ecosistemi e sulla biodiversità
Lo storico Simon Schama sosteneva: “Anche i paesaggi che crediamo più indipendenti dalla nostra cultura possono, a una più attenta osservazione, rivelarsene invece il prodotto”. Il saggio 'La natura è inattuale. Scienza, società e catastrofi nel XXI secolo' di Antonio Camorrino, edito da Ipermedium e arricchito da uno stimolante saggio introduttivo di Gianfranco Pecchinenda, propone di applicare lo stesso paradigma all'idea di natura. E, contrapponendosi all'idea aristotelica dell'uomo come “animale naturale”, lancia una provocatoria riflessione: “Si potrebbe concludere, anche a seguito della lettura di questo libro, che la Natura non esiste”.
Quindi anche foreste, fiumi e montagne sono soggetti alle stesse variazioni socio-storiche di tutti i prodotti culturali? Per comprendere la provocazione bisogna partire dalla critica mossa dal saggio alla “grande narrazione ecologista” oggi imperante. Il che non vuol dire affatto contestare la richiesta di comportamenti più sostenibili e morigerati, ma riportare la guida dei nostri comportamenti a un'etica pura, svincolata dalle astrazioni che costruiamo intorno al nostro pianeta e agli esseri viventi che lo coabitano con noi umani. Il concetto viene espresso dagli autori con poche parole: chiare, coraggiose e controcorrente. “Il fatto che, al di là del cosiddetto Senso Comune, l'Animale e la Natura non esistano, non implica affatto che il comportamento degli uomini debba prescindere da considerazioni inerenti ai molteplici elementi che compongono ciò che noi 'culturalmente' definiamo il mondo degli animali e della natura. Entriamo però qui in un ambito di riflessione di tipo diverso da quello affrontato in questo volume; ci troviamo di fronte, infatti, a questioni che investono l'etica e la morale”.
L'approccio di Camorrino e Pecchinenda discende da quello di opere e teorie fondamentali come il “processo di civilizzazione” di Norbert Elias e il “principio responsabilità” di Hans Jonas, incrocia il principio di cautela che oggi guida molte azioni individuali, collettive e pubbliche e approda a un'altra considerazione originale quanto convincente: attraverso il progresso tecnico-scientifico, “l'uomo ha di molto ridotto il carattere di imponderabilità e di costante minaccia” che aveva per lunghissimo tempo caratterizzato il mondo, ma proprio ponendo la natura sotto il proprio presunto controllo, epurandola dalla sua giustificazione metafisica, ha prodotto “una conoscenza distaccata, razionale, volta all'individuazione di relazioni causali ordinate, rigorose e prevedibili”.
Il paradossale effetto del combinato disposto tra tecnicizzazione e individualismo è che, avendo ridotto o addirittura annullato l'idea di imponderabilità dell'ambiente, abbiamo specularmente accentuato la presunzione di essere i motori di qualunque evoluzione o modifica. Ormai riconduciamo alla sfera antropogenica molti stati di fatto e processi che, più semplicemente, “in passato erano concepiti come natura”. Un'alluvione, un temporale, un'ondata di caldo, un animale che uccide un essere umano o ne viene ucciso, scatenano inflessibilmente domande quali: “Di chi la colpa? […] Quali i mezzi, quali i danni? Quale il risarcimento? Quale la riparazione?”. Anche “situazioni e stati di fatto […] vengono considerati conseguenze di decisioni” e si pretende di porre loro rimedio o di anticiparli con l'“attività di prevenzione […] nella sfera che si è rivelata insufficientemente protetta”, fino all'inseguimento dell'irraggiungibile rischio zero.
In sostanza il progresso scientifico-tecnologico appare del tutto inadeguato a rispondere alla richiesta di “senso” dell'età contemporanea, conclude il saggio, suggerendo di non affidare “qualsiasi evento all'universo tecnico” e limitarsi, se non a un rassegnato “Era scritto che dovesse andare così”, a un più equilibrato “La scienza rintraccerà i nessi causali che hanno determinato quanto accaduto e impedirà che ciò ci si ripeta”.
Alcune espressioni del saggio paiono francamente eccessive, per esempio quelle su “il tribunale della Ragione” o sulla “dissoluzione del legame tra Cielo e Terra”. Ma chi fa ricerca sa bene quanto certi richiami alla cautela siano opportuni e quanto siano viceversa dannosi gli eccessi di retorica prometeica. È senz'altro opportuno distinguere una corretta, realistica idea di innovazione dalla visione vetero-positivista secondo cui: “Gli esseri umani, grazie alla scienza e alle sue applicazioni, dominano la sfera naturale trasformandola in un ambiente non più imperscrutabile e minaccioso ma, bensì, assoggettabile al controllo”. Questo non vuol dire affermare una “essenza amorale della tecnica” e della scienza ma, proprio all'opposto, riportare nell'alveo dell'etica la responsabilità dei comportamenti che assumiamo nei confronti del cosiddetto ambiente naturale, il quale merita il nostro rispetto al di là delle conseguenze negative che i nostri gesti possono determinare.
titolo: La natura è inattuale. Scienza, società e catastrofi nel XXI secolo’
categoria: Saggi
autore/i: Camorrino Antonio
editore: Ipermedium
pagine: 236
prezzo: € 18.00
L'Osservatorio Ximeniano è stato per più di due secoli e mezzo un punto di riferimento scientifico nei settori dell'astronomia, cartografia, meteorologia e sismologia. Ancora oggi l'antica istituzione fiorentina svolge attività di studio e monitoraggio ambientale, collaborando con il Cnr e con altre realtà di ricerca nazionali
L'Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova ha partecipato a uno studio guidato dall'Imperial College di Londra che ha analizzato l'andamento dell'altezza, negli ultimi 100 anni e in tutto il mondo. Gli italiani continuano a crescere
Il documentario del Cnr che illustra i danni dell'inquinamento da plastiche nelle acque del Mediterraneo è stato selezionato in tre importanti rassegne: a maggio al 'Cinemambiente festival' di Torino e ad agosto al 'Life after oil', festival internazionale di Stintino, e al 'Clorofilla film festival', promosso da Legambiente. Riconoscimenti che testimoniano una crescente sensibilità verso il tema
Adottando moderni circuiti di conversione e incentivando l'uso di dispositivi Led per l'illuminazione si potrebbe ottenere un notevole risparmio energetico, con conseguente riduzione della presenza di Co2 in atmosfera. Ad affermarlo è il ricercatore dell'Issia-Cnr Gianpaolo Vitale, che ha tenuto un intervento nel corso dell'International Conference on Renewable Energy and Power Quality di Madrid
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L'Istituto di cristallografia del Cnr ha contribuito alla realizzazione della mostra che espone i corredi funerari ritrovati nella necropoli di Crustumerium, l'antica città latina che sorgeva a pochi chilometri dalla Capitale. La mostra è allestita fino al 23 ottobre a Copenhagen, nel 2017 sarà ad Amsterdam e nel 2018 arriverà in Italia
L'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla prevenzione delle malattie di origine ambientale fornisce dati aggiornati sulle patologie legate all'inquinamento e all'esposizione a sostanze dannose. Tra i 650 lavori scientifici presi in esame, alcuni sono curati dal gruppo epidemiologia ambientale e registri di patologia dell'Ifc-Cnr
È stata discussa all’Università Sapienza da Marco Serio e analizza l’attività di comunicazione e trasferimento tecnologico dell’Ente, fornendo indicazioni per migliorarne le performance
Cinque Istituti di ricerca del Cnr hanno avviato un progetto che classifica le esperienze di utilizzo del sottosuolo per fini antropici e ne valorizza il ruolo storico nello sviluppo delle civiltà meridionali
L’edizione 2015 del Festival della Scienza, in programma a Genova fino al 1 novembre, è all’insegna del tema chiave 'equilibrio’. Il Cnr anche quest’anno mette in campo un’ampia offerta di eventi
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