Vita Cnr

Paese che vai, statura che trovi

Persone con diverse altezze
di Francesca Gorini

L'Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova ha partecipato a uno studio guidato dall'Imperial College di Londra che ha analizzato l'andamento dell'altezza, negli ultimi 100 anni e in tutto il mondo. Gli italiani continuano a crescere

Pubblicato il

Secondo lo studio 'A century of trends in adult human height', coordinato dall'Imperial College di Londra e pubblicato su eLife, gli uomini olandesi e le donne lettoni sono i più alti del mondo, con una statura media attestata, rispettivamente, a 182 e 170 cm. L'Iran è il Paese che negli ultimi 100 anni ha registrato il maggiore incremento dell'altezza maschile, mentre la Corea del Sud in un secolo ha visto crescere l'altezza media femminile di ben 20,2 centimetri. Per l'Italia hanno partecipato l'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Padova, che da oltre due anni collabora con la prestigiosa istituzione britannica, e l'Università di Padova. “Abbiamo contribuito alla ricerca fornendo ed elaborando una serie di dati estrapolati dall'Italian Longitudinal Study on Aging (Ilsa), il più ampio studio sulle malattie in età anziana condotto nel nostro Paese, con oltre 5.000 soggetti coinvolti”, spiega Marianna Noale dell'In-Cnr. “Relativamente all'Italia, emerge che le donne hanno guadagnato 11 centimetri, passando dal 55° al 32° posto nella graduatoria mondiale: oggi raggiungono il metro e 65 di media. I maschi, invece, con un'altezza media di 178 centimetri, sono al 29° posto, guadagnando 13 cm. Nel nostro Paese l'altezza aumenta ancora, a differenza di alcune nazioni ad alto reddito che sembrano avere raggiunto il loro 'tetto'”.

La ricerca – la maggiore mai condotta sull'altezza umana - ha preso in esame giovani adulti, uomini e donne nel periodo compreso tra il 1914 e il 2014, utilizzando diverse fonti di quasi tutti i Paesi del mondo, quali dati militari di leva, indagini di popolazione su salute e nutrizione e studi epidemiologici. Finanziato da Wellcome Trust e dal governo canadese attraverso il programma Grand Challenges Canada's Saving Brains, lo studio ha coinvolto quasi 800 scienziati in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanità.

Al di là dell'interesse statistico, essa fornisce importanti informazioni sullo stato complessivo di salute dei cittadini dei vari Paesi. “Oltre che da fattori genetici, l'altezza raggiunta dalle popolazioni è fortemente influenzata dalle condizioni di nutrizione e ambientali: i bambini e gli adolescenti che sono alimentati meglio e vivono in ambienti migliori, infatti, tendono a essere più alti, e l'altezza può essere condizionata anche dalla salute e dalla nutrizione della madre durante la gravidanza”, prosegue Stefania Maggi dell'In-Cnr. “Alcune ricerche, inoltre, suggeriscono che le persone più alte tendono a vivere più a lungo, ottenere una migliore istruzione e guadagnare di più. Questo studio, quindi, è un prezioso indicatore: il fatto che in alcuni Paesi l'altezza media si sia ridotta nel tempo, mentre per altri continua ad aumentare, conferma l'urgenza di affrontare su scala globale i temi dell'adeguata nutrizione dei bambini e degli adolescenti, per garantire loro i presupposti per una vita adulta in salute e un invecchiamento di successo”.

Cali di altezza, ad esempio, si sono registrati negli ultimi 40 anni in Africa sub-sahariana, Nord Africa e Medio Oriente. Altro caso interessante è quello degli Stati Uniti, che sono passati dal terzo posto per gli uomini e quarto per le donne nella classifica del 1914 alle posizioni 37esima e 42esima. “Alcuni Paesi anglofoni, in particolare gli Stati Uniti, stanno retrocedendo rispetto ad altre nazioni ad alto reddito di Europa e Asia. Considerando la crescente diffusione dell'obesità in queste aree, che influenza sia il peso che l'altezza nelle fasi di sviluppo, è evidente la necessità di politiche più efficaci in relazione a una sana alimentazione”, conclude Noale.

Fonte: Stefania Maggi, Istituto di neuroscienze, Padova, tel. 049/8211746 , email stefania.maggi@in.cnr.it - Marianna Noale, Istituto di neuroscienze, Padova, tel. 049/8218899 , email marianna.noale@in.cnr.it