Saggi

Gli italiani e la ricerca, è sempre chiaroscuro

di Marco Ferrazzoli

È quanto emerge dall'‘Annuario scienza tecnologia e società', che riporta i dati emersi dall'indagine sulle conoscenze scientifiche degli italiani: crescono le risposte corrette, ma ancora un terzo degli italiani crede che il Sole sia un pianeta. L'Annuario 2017 di Observa sarà presentato presso la sede centrale del Cnr in Aula Marconi, lunedì 10 aprile dalle ore 11.00

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L'Annuario scienza tecnologia e società 2017 di Observa Science in Society, curato da Barbara Saracino, fornisce una ricca mole di dati sulla cultura, la consapevolezza e l'alfabetizzazione scientifica degli italiani e sui principali indicatori relativi a ricerca, sviluppo e innovazione, che consentono di confrontare la situazione italiana con quella dei principali competitor stranieri.

La consueta indagine standardizzata sulle conoscenze scientifiche dei cittadini, pur confermando la crescita percentuale delle risposte corrette (prevedibilmente proporzionate al livello di istruzione ma in diminuzione con l'aumentare dell'età), ci avverte che un terzo degli italiani crede che il Sole sia un pianeta. Peraltro, almeno una volta al mese, quasi tutti gli italiani guardano trasmissioni televisive oppure leggono articoli di quotidiani o consultano fonti web su scienza e tecnologia, anche in tal caso con una quota in netta crescita. Si conferma, insomma, un quadro in chiaroscuro, che si riverbera in opinioni evidentemente contraddittorie: il 73,5% degli italiani ritiene che scienza e tecnologia cambino troppo velocemente il nostro stile di vita e il 53% le considera responsabili della maggior parte dei problemi ambientali, ma il 71% crede che solo la scienza possa dire la verità sull'uomo e sulla natura e il 52% che la religione limiti la libertà degli scienziati. Gli italiani secondo cui Margherita Hack avrebbe ricevuto il Nobel sono più di quanti sanno che ne sono stati insigniti Carlo Rubbia, Guglielmo Marconi e Giulio Natta, il cui premio è noto ad appena un quinto del campione. È evidentemente la popolarità a generare nel pubblico una percezione di autorevolezza, anziché il contrario, anche se le due cose possono ovviamente coincidere, come dimostra il predominio di Albert Einstein tra gli scienziati più conosciuti.

In tale confuso contesto, anche il giudizio positivo verso università, enti e associazioni che si occupano di ricerca, notevolmente superiore a quello di altre istituzioni pubbliche, assume un valore relativo. A impattare emotivamente nelle opinioni sulla ricerca scientifica, poi, sono soprattutto tematiche riconducibili a espressioni di uso comune, quali quelle sulla carenza di investimenti, condivisa dall'85,6% del campione, ma soprattutto sulla cosiddetta 'fuga di cervelli', il contrasto alla quale è considerato anche la destinazione più meritevole di finanziamenti. Per l'italiano medio, la ricerca in cui l'Italia dovrebbe investire è in primis quella in campo biomedico, che ottiene il 40,1% delle preferenze contro – per esempio - l'1,5% della ricerca aerospaziale, dalla quale ci si attendono risposte alle domande sull'universo più che “soluzioni a problemi pratici”. La ricerca con applicazioni sanitarie è, non a caso, l'unica presente nella top ten dei destinatari del 5 per mille dei contribuenti italiani, dove sei beneficiari afferiscono al settore oncologico.

Altrettanto coerente infine, in tale scenario, la forte contrarietà alla sperimentazione animale: perché inutile, ma ancor più perché, secondo il 54,6% del campione, “gli animali hanno gli stessi diritti degli esseri umani”.

L'Annuario 2017 di Observa sarà presentato presso la sede centrale del Cnr in Aula Marconi, lunedì 10 aprile dalle ore 11.00.

 

titolo: Annuario scienza tecnologia e società 2017
categoria: Saggi
autore/i: Saracino Barbara 
editore: Il Mulino
pagine: 163
prezzo: € 15.00