Da che parte va il futuro
di Marco Ferrazzoli'Prima che accada' di Gabriele Beccaria e Francesco Vaccarino è un libro pubblicato di recente in formato elettronico e cartaceo (c'è anche un account twitter: @40kBooks) rispettivamente da 40k e da La Stampa, dove il primo dei coautori dirige il supplemento Tst, uno dei principali spazi giornalistici italiani dedicati a scienze e tecnologia. Vaccarino è invece un matematico, ricercatore e docente del Politecnico di Torino e della Fondazione Isi. I temi trattati vanno dai big data alla robotica, dalle neuroscienze alle nanotecnologie, abbracciando un po' tutto lo spettro futuribile, il domani che l'innovazione, o “tecnoscienza”, pare prospettarci: “Avventure nei futuri multipli della scienza”, come recita il sottotitolo del libro.
Nei capitoli introduttivo e conclusivo, scritti a quattro mani, il linguaggio è immaginifico – si parla di laboratori “delle Scoperte Inimitabili”, “delle Meraviglie e delle Tentazioni” e “degli Antenati Curiosi” - ma i dati di riferimento sono molto concreti. Stazione spaziale internazionale e Syn 3.0, il primo batterio sintetico ancorché con un genoma minimo, ma anche le ricostruzioni dell'archeologo Thomas Therberger sono, per esempio, notizie di cronaca. Per non parlare delle ormai quasi banali stampanti 3D e Google Car, che ci dicono quanto il futuro sia davvero adesso, negli avanzamenti sorprendenti e repentini con cui laboratori e ricercatori ci sorprendono di continuo, complice anche la sempre maggiore attenzione riservata alla comunicazione delle loro scoperte. Questa mutata sensibilità mediatica che, in qualche modo, la stessa coppia autorale giornalista-ricercatore conferma, è tra l'altro oggetto specifico dell'attenzione del saggio, che avverte come nelle notizie che giungono al grande pubblico si mescolino confusamente ricerche di carattere e valore molto diversi, dalle tracce di acqua individuate su Marte al la tecnica con cui modificare il Dna, fino alle preferenze di genere per l'aria condizionata. Un bel guazzabuglio per il lettore-navigatore-spettatore che, mediamente semi-analfabeta nelle materie scientifiche, deve distinguere il grano dell'eccellenza dal loglio del marketing.
Il problema non riguarda solo l'informazione diffusa e il consenso sociale, ma anche quella delle istituzioni. Se il premier australiano Malcom Turnbull si vanta di guidare il primo “governo del XXI secolo”, come ricordano Beccaria e Vaccarino, Israele mantiene saldamente la leadership dell'investimento in R&S (Ricerca e sviluppo) in rapporto al Pil nazionale, Paesi come il Canada o la Corea del Sud stanno investendo in modo molto deciso sull'innovazione tecnologica come volano di business e la 'solita' Cina ha eguagliato l'intera Europa, con 340 miliardi di dollari investiti nel settore, la domanda diventa: dove e come allocare le risorse, considerate sia la colossale concorrenza globale sia la riduzione delle disponibilità indotta dalla maggior prudenza di investitori e contribuenti? Come conciliare gli obiettivi applicativi e industriali con gli altri, culturali e sociali, che la scienza deve sempre porsi?
Le risposte stanno in un paradosso apparente. "La fisica procede per sogni", sottolinea il presidente del Cnr Massimo Inguscio nel capitolo dedicato a tale disciplina, che forse più di qualunque altra sta dando l'imprinting alla nostra idea di futuro. Una frase disorientante, come quella del Nobel Peter Medawar, che dice: “Dateci i soldi e lasciateci giocare”. Dovremmo quindi far sognare e giocare gli scienziati? E spendere, per questo, cifre tanto ingenti? La già citata Stazione spaziale internazionale è costata finora 100 miliardi, come un secolo di attività del Cern di Ginevra! Sì, ma le malattie neuropsichiatriche costano 800 miliardi l'anno, tanto per dare un'idea del rapporto tra i finanziamenti destinati all'avanzamento della conoscenza e quelli per la gestione delle problematiche alle quali si cerca in tal modo di trovare una soluzione.
Tenendo conto, quindi, che in questi temi le dimensioni e i confronti sono spesso colossali - sequenziare il Dna del milione e 600 mila americani colpiti da tumore ogni anno per facilitare lo studio delle cause e delle terapie comporta la gestione di quattro exabytes di dati: 4 miliardi di gigabytes, 400 mila volte la Libreria del Congresso di Washington – dobbiamo da un lato sposare il coraggio e l'onestà intellettuale con cui Tomas Lindahl, un altro Nobel, parla del cancro: “Dobbiamo essere realistici. L'obiettivo, in molti casi, è e sarà quello di tenerli sotto controllo. Cronicizzarli”. Ma dall'altro lato non possiamo sottrarci al dovere di provare a migliorare il nostro domani, alla possibilità di decidere la direzione in cui procedere. Il che significa, di nuovo, due cose in apparenza contraddittorie: affidarci in parte a quel formidabile miscuglio di genio e serendipità con cui la tecno-scienza pare governarci, perché solo dalla libertà assoluta arriva davvero il futuro migliore, e in parte dare proprio ai governi, cioè alle istituzioni politiche, la responsabilità che le spetta di indicare le strategie.
titolo: Prima che accada
categoria: Multimediale
autore/i: Beccaria Gabriele, Vaccarino Francesco
editore: 40K
pagine: 63
prezzo: € 1.99