Siamo soliti pensare alla spazzatura come a qualcosa di sporco, maleodorante, che produciamo e lasciamo. Ma esiste un altro tipo di rifiuto, molto meno visibile e decisamente più distante da noi: quello che orbita sopra le nostre teste. È la cosiddetta “spazzatura spaziale”, un fenomeno poco conosciuto, ma sempre più rilevante, al centro del saggio "Spazzini spaziali" (Dedalo), scritto da Ettore Perozzi, esperto di meccanica celeste ed ex responsabile dell’Ufficio per la sorveglianza spaziale dell’Agenzia spaziale italiana