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Marco Ferrazzoli

L'alimentazione ha grande successo nella comunicazione, le proposte dietologiche si susseguono incessanti, ma talvolta l'autorevolezza e l'attendibilità delle informazioni che arrivano al pubblico sono discutibili. In una cucina sempre più globale, l'Italia ha una chance straordinaria che dovremmo cogliere con più consapevolezza, come imprenditori e come consumatori

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Alessandro Bassetta

472 eventi e scoperte scientifici che hanno determinato cambiamenti epocali e hanno segnato la storia dell'umanità. È quanto propone il volume 'La scienza giorno per giorno. 1861-2015', della giornalista e biologa Mirella Delfini

Saggi
Marco Ferrazzoli

Lo storico Simon Schama sosteneva: “Anche i paesaggi che crediamo più indipendenti dalla nostra cultura possono, a una più attenta osservazione, rivelarsene invece il prodotto”. Il saggio 'La natura è inattuale. Scienza, società e catastrofi nel XXI secolo' di Antonio Camorrino, edito da Ipermedium e arricchito da uno stimolante saggio introduttivo di Gianfranco Pecchinenda, propone di applicare lo stesso paradigma all'idea di natura. E, contrapponendosi all'idea aristotelica dell'uomo come “animale naturale”, lancia una provocatoria riflessione: “Si potrebbe concludere, anche a seguito della lettura di questo libro, che la Natura non esiste”.

Quindi anche foreste, fiumi e montagne sono soggetti alle stesse variazioni socio-storiche di tutti i prodotti culturali? Per comprendere la provocazione bisogna partire dalla critica mossa dal saggio alla “grande narrazione ecologista” oggi imperante. Il che non vuol dire affatto contestare la richiesta di comportamenti più sostenibili e morigerati, ma riportare la guida dei nostri comportamenti a un'etica pura, svincolata dalle astrazioni che costruiamo intorno al nostro pianeta e agli esseri viventi che lo coabitano con noi umani. Il concetto viene espresso dagli autori con poche parole: chiare, coraggiose e controcorrente. “Il fatto che, al di là del cosiddetto Senso Comune, l'Animale e la Natura non esistano, non implica affatto che il comportamento degli uomini debba prescindere da considerazioni inerenti ai molteplici elementi che compongono ciò che noi 'culturalmente' definiamo il mondo degli animali e della natura. Entriamo però qui in un ambito di riflessione di tipo diverso da quello affrontato in questo volume; ci troviamo di fronte, infatti, a questioni che investono l'etica e la morale”.

L'approccio di Camorrino e Pecchinenda discende da quello di opere e teorie fondamentali come il “processo di civilizzazione” di Norbert Elias e il “principio responsabilità” di Hans Jonas, incrocia il principio di cautela che oggi guida molte azioni individuali, collettive e pubbliche e approda a un'altra considerazione originale quanto convincente: attraverso il progresso tecnico-scientifico, “l'uomo ha di molto ridotto il carattere di imponderabilità e di costante minaccia” che aveva per lunghissimo tempo caratterizzato il mondo, ma proprio ponendo la natura sotto il proprio presunto controllo, epurandola dalla sua giustificazione metafisica, ha prodotto “una conoscenza distaccata, razionale, volta all'individuazione di relazioni causali ordinate, rigorose e prevedibili”.

Il paradossale effetto del combinato disposto tra tecnicizzazione e individualismo è che, avendo ridotto o addirittura annullato l'idea di imponderabilità dell'ambiente, abbiamo specularmente accentuato la presunzione di essere i motori di qualunque evoluzione o modifica. Ormai riconduciamo alla sfera antropogenica molti stati di fatto e processi che, più semplicemente, “in passato erano concepiti come natura”. Un'alluvione, un temporale, un'ondata di caldo, un animale che uccide un essere umano o ne viene ucciso, scatenano inflessibilmente domande quali: “Di chi la colpa? […] Quali i mezzi, quali i danni? Quale il risarcimento? Quale la riparazione?”. Anche “situazioni e stati di fatto […] vengono considerati conseguenze di decisioni” e si pretende di porre loro rimedio o di anticiparli con l'“attività di prevenzione […] nella sfera che si è rivelata insufficientemente protetta”, fino all'inseguimento dell'irraggiungibile rischio zero.

In sostanza il progresso scientifico-tecnologico appare del tutto inadeguato a rispondere alla richiesta di “senso” dell'età contemporanea, conclude il saggio, suggerendo di non affidare “qualsiasi evento all'universo tecnico” e limitarsi, se non a un rassegnato “Era scritto che dovesse andare così”, a un più equilibrato “La scienza rintraccerà i nessi causali che hanno determinato quanto accaduto e impedirà che ciò ci si ripeta”.

Alcune espressioni del saggio paiono francamente eccessive, per esempio quelle su “il tribunale della Ragione” o sulla “dissoluzione del legame tra Cielo e Terra”. Ma chi fa ricerca sa bene quanto certi richiami alla cautela siano opportuni e quanto siano viceversa dannosi gli eccessi di retorica prometeica. È senz'altro opportuno distinguere una corretta, realistica idea di innovazione dalla visione vetero-positivista secondo cui: “Gli esseri umani, grazie alla scienza e alle sue applicazioni, dominano la sfera naturale trasformandola in un ambiente non più imperscrutabile e minaccioso ma, bensì, assoggettabile al controllo”. Questo non vuol dire affermare una “essenza amorale della tecnica” e della scienza ma, proprio all'opposto, riportare nell'alveo dell'etica la responsabilità dei comportamenti che assumiamo nei confronti del cosiddetto ambiente naturale, il quale merita il nostro rispetto al di là delle conseguenze negative che i nostri gesti possono determinare.

 

 

titolo: La natura è inattuale. Scienza, società e catastrofi nel XXI secolo’
categoria: Saggi
autore/i: Camorrino Antonio 
editore: Ipermedium
pagine: 236
prezzo: € 18.00

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La Federazione dei medici minaccia la radiazione per i colleghi contrari alle vaccinazioni, sostenendo l'importanza di tale profilassi e auspicando la creazione di un fronte comune tra scienza, politica e diritto

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Se ne parla a Civitanova Marche, dal 22 al 31 luglio, al 'Futura festival', la manifestazione che propone una panoramica sulle prospettive che si stanno aprendo in campo scientifico e filosofico. Tra gli ospiti, Giacomo Rizzolatti, Edoardo Boncinelli e il genetista del Cnr Roberto Defez. L'Almanacco e la Web tv del Cnr sono media partner della manifestazione

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L’Italia tende ad affrontare come 'emergenze' alcune problematiche che sono invece permanenti e strutturali, come bullismo, meteo, migrazioni, smog, calamità. Lo stesso accade per la ricerca, che avrebbe invece bisogno di una politica coerente per sfruttare adeguatamente l’enorme potenziale che può mettere a disposizione del paese

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Il quindicinale è aperto al contributo di studiosi, docenti, ricercatori e divulgatori di ogni ambito disciplinare, la rivista inoltre è anche una pubblicazione peer reviewed

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È possibile grazie alla Citizen Science, quel sistema di produzione della conoscenza scientifica che si avvale del contributo attivo e volontario dei cittadini. L'adozione di un modello realmente partecipato può avere ricadute vantaggiose sulla raccolta dei dati e sulla diffusione e trasmissione dei risultati della ricerca  

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I rappresentanti della scienza italiana nel mondo si sono incontrati a Roma per fare il punto della situazione. Si tratta di addetti scientifici che, operanti presso ambasciate, consolati e rappresentanze permanenti dell'Italia all'estero, hanno il compito di favorire la cooperazione internazionale nel settore della ricerca, sostenendo la collaborazione tra istituzioni e imprese, italiane e straniere, che operano nei settori di tecnologia avanzata

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Nel 2016 partiranno i lavori per la 'Citta della scienza' di Roma. Più di cinque ettari al centro della capitale da dedicare a scienza e cultura. "È stato realizzato un sogno incredibile", ha commentato il sindaco Marino. “La città della scienza è per qualità e dimensioni un'operazione da paragonare al Beaubourg parigino

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Sfidare la crisi è possibile. A dimostrarlo i giovani 'Archimede' che hanno partecipato, con progetti e ricerche curiose e utili, alla 26° edizione del concorso europeo 'I giovani e le scienze 2014'. A selezionarli, a Milano, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, su incarico della Commissione europea

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