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Scienza e sentenze

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di Alessia Bulla

La Federazione dei medici minaccia la radiazione per i colleghi contrari alle vaccinazioni, sostenendo l'importanza di tale profilassi e auspicando la creazione di un fronte comune tra scienza, politica e diritto

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La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) con il 'Documento sui vaccini' ha additato come “infrazione deontologica” il comportamento antivaccinista di alcuni medici che, salvo in casi specifici quali il deficit autoimmunitario del paziente, rischiano procedimenti disciplinari fino alla radiazione.

Il documento, articolato in 15 punti, richiede “di dare il massimo impulso alla vaccinazione nei primi mesi di vita”, impedendo la frequenza a scuola dei bambini non vaccinati nei periodi epidemici e vietandone la frequentazione agli asili nido. Richiede inoltre “di intensificare la campagna per l'adesione del personale sanitario alla vaccinazione” e sollecita i medici a “migliorare la comunicazione in ambito vaccinale” al fine di contrastare le false notizie diffuse soprattutto dalla Rete. Il documento, in merito, sottolinea “l'assenza di effetti negativi sul sistema immunitario e l'assoluta mancanza di legame tra vaccinazioni e altre malattie”, riferendosi soprattutto alla “falsa notizia circa il rapporto tra vaccinazione e patologie dello spettro autistico”. Si devono pertanto “sollecitare, di fronte al possibile ripetersi di sentenze” che stabiliscono la correlazione tra vaccini e autismo, “il ministero della Salute e le autorità competenti a presentarsi in giudizio in collaborazione con il Pubblico ministero e a impugnare siffatti provvedimenti con effetto immediato fin dal primo grado di giudizio”.

Non si è nuovi a sentenze di questo genere. Nel 2012 il Tribunale di Rimini ha condannato il ministero della Salute a risarcire i famigliari di un bambino “affetto da disturbo autistico associato a ritardo cognitivo medio riconducibile con ragionevole probabilità scientifica alla somministrazione del vaccino”. Nel 2014 la Procura di Trani ha aperto un'inchiesta contro ignoti al fine di accertare tale nesso e, nello stesso anno, il Tribunale di Milano ha condannato sempre il Ministero, reputando probabile “che il disturbo autistico del piccolo […] sia stato concausato dal vaccino”. Di recente è stata poi la volta del Tar della Sicilia, cui una famiglia agrigentina si è rivolta per ricevere i 250 mila euro stabiliti come risarcimento del danno dal Tribunale civile di Palermo nel 2014.

È facile, per un disordine neuropsichiatrico complesso che presenta espressività clinica variabile, basarsi sul principio della coincidenza cronologica: le prime manifestazioni dell'autismo – tra cui la regressione delle abilità comunicative fino ad allora acquisite – occorrono spesso intorno ai 18 mesi, età in cui si somministra la vaccinazione trivalente. Stabilire un nesso apparente tra la vicinazione e l'insorgere di una patologia è l'errore nel quale cade molta della opinione pubblica.

Il documento sottolinea quindi la preoccupazione di fronte alla situazione che si sta delineando e ritiene che “la scienza medica e la politica debbano reagire insieme a tutela della collettività”.

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