Visionario inventore e pioniere della radio, Guglielmo Marconi non solo ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni, ma ha anche lasciato un'eredità duratura nel campo della cultura scientifica italiana. Grazie alla sua lungimiranza, infatti, la Biblioteca del Consiglio nazionale delle ricerche ha assunto fin da subito un ruolo centrale nella raccolta, conservazione e valorizzazione della produzione editoriale tecnico-scientifica italiana. Istituita grazie al decreto del 31 marzo 1927, che conferiva al Cnr il diritto di Deposito legale, essa divenne un punto di riferimento imprescindibile per studiosi, ricercatori e cultori di ogni disciplina.
È stato in occasione della giornata di studio per il centenario della scoperta della radio, organizzata dal Cnr il 7 aprile del 1995, che la Biblioteca fu a lui dedicata e assunse il nome di “Biblioteca centrale G. Marconi”. Con quasi un secolo di storia, il forte legame con il genio dello scienziato, un patrimonio librario che conta oggi oltre un milione di volumi e periodici su ogni area del sapere scientifico e tecnico, la struttura rappresenta una risorsa inestimabile, che ha permesso di ricostruire la storia della scienza e della tecnica moderna, offrendo una preziosa testimonianza dell'evoluzione del pensiero scientifico. Oltre al deposito legale, essa svolge un'ampia gamma di attività. Tra queste, la conservazione e la valorizzazione della produzione editoriale del Cnr, il coordinamento del Sistema bibliotecario dell'Ente e la gestione del Centro di documentazione europea e del Centro nazionale Issn.