L’Intelligenza artificiale al centro della Science Diplomacy: investimenti globali e strategie europee
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L’Intelligenza Artificiale è al centro della Science Diplomacy, con investimenti globali e strategie europee per la competitività. Mentre Usa e Cina accelerano, l’Ue punta su InvestAI e regolamentazioni mirate. L’Italia si distingue con il Tecnopolo di Bologna e nuovi progetti avanzati di supercalcolo e quantum computing
L’Intelligenza artificiale (IA) e i supercalcolatori sono al centro dell’agenda internazionale della Science diplomacy. Si tratta di tecnologie in rapida accelerazione, che possono avere un impatto enorme sulle grandi sfide del nostro tempo. L’Intelligenza artificiale, tuttavia, sin dal suo esordio, ha sollevato alcuni interrogativi etici.
Tra le voci più alte quella di Papa Francesco, che ha più volte esortato a utilizzare l’IA e le innovazioni tecnologiche per promuovere la giustizia sociale, la solidarietà e il bene comune, piuttosto che come strumenti di controllo o di accrescimento delle disuguaglianze.
L’Unione Europea ha adottato nei confronti di queste tecnologie un approccio prudente, basando la propria regolamentazione sulla valutazione del rischio e sul principio della centralità dell’uomo (cfr. Legge UE 2024/1689).
Il contesto globale: gli Stati Uniti e la Cina accelerano gli investimenti
Mentre l’Europa lavora a una regolamentazione equilibrata, il mondo corre però veloce. Negli Stati Uniti, dopo la sua rielezione, il Presidente Donald Trump ha annunciato il progetto Stargate, un piano da 500 miliardi di dollari che punta a sviluppare data center e infrastrutture per l’intelligenza artificiale, coinvolgendo Big Tech come OpenAI, Oracle e SoftBank. Nel frattempo la Cina ha presentato DeepSeek, il suo nuovo chatbot, affermandosi come un competitor globale nell’IA.
L’Europa rilancia: il Summit sull’IA di Parigi e il piano InvestAI
Per mantenere la sua competitività, l’Europa deve rivedere le sue strategie e accrescere gli investimenti. Il 10 febbraio, durante il Summit sull’IA di Parigi, il Presidente Emmanuel Macron ha rotto gli indugi e annunciato un investimento di 109 miliardi di euro per lo sviluppo dell’IA in Francia, sollecitando un maggiore impegno europeo per garantire un ambiente competitivo con regole proporzionate alla specificità delle tecnologie.
Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la sovranità tecnologica, ha sottolineato la necessità di regole adattabili, capaci di evolversi rapidamente senza frenare lo sviluppo tecnologico.
Nell’ultimo giorno del Summit, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato InvestAI, un piano per mobilitare 200 miliardi di euro in investimenti e un fondo europeo da 20 miliardi di euro per la costruzione di gigafabbriche per l’addestramento di modelli di IA complessi.
Il Summit di Parigi si è concluso con la sottoscrizione da parte di 61 Paesi della Dichiarazione per un’Intelligenza artificiale sostenibile e inclusiva. Tra i firmatari non figurano Stati Uniti e Regno Unito.
L’Italia e il ruolo strategico dell’HPC (High Performance Computing)
L’Italia è uno dei Paesi europei più attivi nel calcolo ad alte prestazioni (Hpc) e ha due dei supercomputer più potenti al mondo: Hpc5 di Eni (5° posto mondiale) e Leonardo del Cineca (9° posto mondiale). L’Italia per sostenere la crescita di questo settore strategico dell’informatica sta sviluppando a Bologna un hub tecnologico di rilevanza internazionale, che sfrutta l’area riconvertita dell’ex Manifattura Tabacchi e coinvolge università, imprese e istituti di ricerca.
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L’evento UGIS e il futuro del Tecnopolo di Bologna
Per aggiornare i giornalisti sulle potenzialità di questo polo italiano del supercalcolo, Ugis (Unione giornalisti italiani scientifici), l’Ordine dei giornalisti, l’Icsc - Centro nazionale di ricerca in Hpc, big data and quantum computing e Cineca hanno organizzato il 13 febbraio, presso il Centro congressi del Tecnopolo di Bologna, la conferenza: “La deontologia nell’informazione scientifica: big data, supercalcolo e quantum computing”, che ha visto la partecipazione di circa 100 giornalisti.
Il Tecnopolo di Bologna è in continua espansione: attualmente occupa 10 ettari, ma il suo piano di sviluppo (Tek District) punta a dar vita un grande hub europeo sui big data e sull’IA, che investirà un’area di 277 ettari. Al Tecnopolo sono già in funzione due supercalcolatori, Leonardo del Cineca, e quello del centro meteo europeo Ecmwf (50° per potenza al mondo). Entrambi sono in piena efficienza. Leonardo, finanziato per metà dall’Italia e per metà dall’UE (importo totale circa 230 milioni di euro) lavora incessantemente, alla velocità di circa ¼ di exaflop (0,25 *10^18 operazioni in virgola mobile al secondo) con una memoria di 100 petabyte (100* 10^15 byte) più altri 5 ultrafast. Il 98% del tempo macchina è impiegato, per calcoli per le previsioni meteo, per la fisica e l’astrofisica, la chimica farmaceutica, la scienza dei materiali.
Un altro centro di calcolo attivo presso il Tecnopolo è il Cnaf dell’Infn, fondamentale per la fisica delle particelle, in fase di continua crescita. Qui verrà anche costruito un nuovo supercomputer industriale e nascerà un istituto dell’Università delle Nazioni Unite (Unu) dedicato all’uso dei big data per la gestione dei cambiamenti ambientali, che attirerà ricercatori da tutto il mondo.
IT4LIA IA Factory: il supercomputer per l’IA
L’Italia sarà ancora protagonista al Tecnopolo con l’avvio del progetto It4lia IA Factory, scelto dalla Commissione Europea, un investimento di 430 milioni di euro suddiviso tra il Governo italiano e la UE per realizzare un supercomputer ottimizzato per l’IA, che consoliderà il ruolo del nostro Paese come protagonista nello sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa. All’iniziativa parteciperanno Istituzioni ed enti scientifici, tra cui il già menzionato Icsc - Centro nazionale di ricerca in Hpc, Big data and Quantum computing, uno dei cinque centri scientifici nazionali previsti dal Pnrr, finanziato con 320 milioni di euro, che ha lo scopo di federare le infrastrutture di calcolo e di governarne lo sviluppo, per creare un ecosistema pubblico-privato e favorire lo sviluppo tecnologico ed economico. “Una visione di sistema che pone l’Italia al top dell’innovazione tecnologica nel calcolo Hpc”, dice il manager Icsc Davide Salomoni.
Quantum Computing: ulteriore passo per il Tecnopolo
Il futuro del Tecnopolo include anche lo sviluppo del quantum computing. L’Italia ospiterà a Bologna uno dei sei computer quantistici previsti dal progetto europeo EuroQHPC-I.
Daniele Ottaviani, responsabile del Cineca Quantum Lab ha illustrato questo progetto, che mira a integrare il quantum computing con l’Hpc e a definire uno standard europeo per l’uso del calcolo quantistico. Il supercomputer EuroQCS-Italy, basato sulla tecnologia “neutral atoms”, sarà sviluppato parallelamente a quello di altri cinque Paesi: Repubblica Ceca, Francia, Germania, Polonia e Spagna, per promuovere collaborazione e competizione tra i Paesi membri.
La combinazione di supercalcolo, big data e quantum computing potrebbe trasformare il continente e l’Italia in attori primari della rivoluzione digitale, garantendo competitività e innovazione nel lungo termine.