In matematica, con il termine tassellazione - o tassellatura - si indica il ricoprimento completo di un piano con una o più figure ripetute all’infinito, senza alcuna sovrapposizione. Lo ricorda, nel suo componimento in dialetto romanesco, Alessandro Moriconi dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr, che sottolinea, come tra gli scienziati che l’hanno studiata di più, raggiungendo importanti risultati, c’è il premio Nobel per la fisica Roger Penrose
Matematica
Ricchi di simmetrie e utili a rappresentare l'idea di infinito, i mosaici ben rappresentano una classe molto importante di strutture geometriche. Lo spiega Nicola Apollonio, ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mario Picone” del Consiglio nazionale delle ricerche
Alessandro Moriconi dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr evidenzia nel suo componimento come la matematica sia spesso vista una disciplina difficile, se non incomprensibile, tanto che chi l’ha studiata è considerato da molti una specie di alieno
Il concetto di "continuità in un punto" è fondamentale in analisi matematica per una funzione reale di una variabile reale. Aldilà della sua definizione formale, esso viene spesso semplificato dicendo che una funzione è continua in un punto (e anche in un intervallo) se per disegnarla non si stacca la penna dal foglio, come spiega Alessandro Moriconi, matematico dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr, nella sua breve composizione poetica
A definire in questo modo il punto in ambito matematico è Euclide, il grande pensatore greco che formalizzò questo concetto tra il IV e il III secolo a.C. Lo ricorda Francesca Carfora, ricercatrice dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mario Picone” del Cnr, che illustra alcune caratteristiche di questa entità
In questo numero del nostro magazine “facciamo il punto”, esaminando questo termine nelle diverse accezioni e situazioni in cui viene utilizzato, con l’aiuto delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr
Esistono infiniti tipi di "infinito", sia a prima vista uguali ma in realtà diversi, sia apparentemente diversi ma in realtà uguali. Alessandro Moriconi, matematico dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr, nel suo componimento riporta qualche esempio
A illustrarci questa uguaglianza matematica, la sua storia e i suoi diversi tipi, e a spiegarci questo strumento essenziale della scienza dei numeri è Roberto Natalini, direttore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo "Mauro Picone" del Cnr
Non sempre ciò che si somiglia è realmente uguale, la similitudine può infatti essere solo apparente o superficiale. Per scoprire alcune delle realtà che appaiono identiche senza esserlo, abbiamo dedicato il nostro magazine al tema “uguali ma diversi”, esaminandolo in diversi ambiti con l’aiuto delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr
Negli ultimi anni si parla spesso di algoritmi e del ruolo che hanno assunto nella quotidianità. Giorgio Ausiello, professore emerito di Ingegneria informatica presso La Sapienza Università di Roma e dal 1996 membro dell’Academia europea, in “Algoritmi, monaci e mercanti” (Codice edizioni), fa un salto nel passato e racconta come l’utilizzo del calcolo matematico fosse in realtà già utilizzato nell’antichità per la risoluzione di problemi nella vita quotidiana
Nel sonetto, Alessandro Moriconi, ricercatore dell’Istituto di Ingegneria del mare, spiega cos’è un corpo in matematica, soffermandosi in particolare sui quaternioni
Il metodo delle differenze finite mimetiche è una strategia matematica per la risoluzione di problemi tridimensionali descritti da equazioni differenziali, secondo cui il risultato ottenuto, che è un’approssimazione della “vera” soluzione, “imita” la soluzione cercata o alcune sue proprietà. Per capire meglio di cosa si tratta ne abbiamo parlato con Gianmarco Manzini, ricercatore dell’Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche del Consiglio nazionale delle ricerche e staff scientist del Laboratorio Nazionale di Los Alamos, nel New Mexico
Il sonetto proposto da Alessandro Moriconi dell’Istituto di Ingegneria del mare del Cnr si riferisce al desiderio di dimostrare una delle tante congetture ancora irrisolte in ambito matematico, come quella di Christian Goldbach, formulata nel 1742, secondo cui “Ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi”
In questo sonetto Alessandro Moriconi, divulgatore in versi romaneschi e matematico dell'Istituto di ingegneria del mare del Cnr, spiega poeticamente come mai i vari tipi di inversione, in matematica, non siano sempre possibili
Ad aiutare in questo campo è l’inversione, un procedimento applicato in vari contesti e con conseguenze pratiche in alcuni casi molto importanti, come è avvenuto per il problema della ricostruzione di un oggetto a partire dalle sue proiezioni, che ha portato alla realizzazione della Tac, come spiega Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr
In questo sonetto Alessandro Moriconi, divulgatore in versi romaneschi e matematico dell'Istituto di ingegneria del mare del Cnr, racconta poeticamente l'ultimo teorema di Fermat, enunciato nel 1637 ma dimostrato solo nel 1995 da Andrew John Wiles
Il direttore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo del Cnr spiega perché la soluzione delle sottrazioni è più complicata di quella delle addizioni. Il segno meno ha infatti tre valenze diverse
Prende il via in questo numero la rubrica “Sonetti matematici”, in cui Alessandro Moriconi, matematico dell'Istituto di ingegneria del mare del Cnr e divulgatore scientifico, racconta in forma poetica e in dialetto romanesco la sua disciplina. Il componimento che proponiamo è dedicato alla sottrazione
Dopo una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa e all'École Normale Supérieure di Lione, a soli 25 anni diventa docente all’Università del Texas e a 34 conquista la prestigiosa medaglia Fields. Appassionato di matematica fin da bambino, non pensava però che sarebbe diventata il suo mestiere. "Anche la mia disciplina può essere affascinante come astrofisica e ambiente"
L'importanza e l'utilità della matematica nella vita delle persone sono indubbie, ce lo ricordano i dati sulla pandemia, dai quali possiamo ricavare valutazioni e previsioni sul suo andamento. Ma più in generale, questa disciplina non andrebbe mai abbandonata poiché stimola il pensiero logico-deduttivo. L'invito giunge da Giovanni Sebastiani, fisico e matematico dell'Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone” del Cnr, nel volume "Ventiquattr'ore con un matematico", di cui riportiamo uno stralcio per cortese concessione dell'editore (© 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano, Pubblicato su licenza di Mondadori Libri SpA per il marchio Piemme)
Fino ai primi anni del '900, le discipline scientifico-tecnologiche erano competenza quasi esclusiva degli uomini. Ma secondo l'Istat, ancora nel 2020 le laureate in tali materie sono appena la metà dei maschi. Da cosa deriva la persistenza di questo gap e perché è importante colmarlo? Ne parliamo con Fosca Giannotti, informatica, docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa e associata alla ricerca del Cnr-Isti
Giovanni Sebastiani, fisico e matematico dell'Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone” del Cnr, è autore del volume "Ventiquattr'ore con un matematico" (Piemme Edizioni) destinato a un pubblico di non addetti ai lavori, sulla pervasività della matematica nella vita quotidiana delle persone e nella magia quotidiana dei numeri
La nuova edizione di “Calcoli e fandonie”, pubblicato per la prima volta nel 1968, aiuta a ripercorrere il mito progressista dell'epoca e a ricordare un intellettuale che ha continuato a credere nella modernità: critico d'arte e di architettura, responsabile della pubblicità per Olivetti, Alfa Romeo, Pirelli, Finmeccanica, Eni e Alitalia. In queste pagine si parla molto di Scienza, con la maiuscola, ponendola in l'abbinamento o antagonismo con la poesia
Ricercatori della Sissa di Trieste hanno condotto un'indagine focalizzata sui tre elementi della poesia italiana: rima, accento e lunghezza del verso. È stato analizzato il ruolo della metrica nel funzionamento del nostro cervello, per dimostrare che spesso gli schemi non sono rigidi, ma guidano la memoria a seconda dei bisogni del nostro pensiero. Sono state messe a confronto la Divina commedia e l'Orlando furioso