Saggi: Conquiste scientifiche

In compagnia di una formula antica

Copertina del libro Algoritmi, monaci e mercanti
di Patrizio Mignano

Negli ultimi anni si parla spesso di algoritmi e del ruolo che hanno assunto nella quotidianità. Giorgio Ausiello, professore emerito di Ingegneria informatica presso La Sapienza Università di Roma e dal 1996 membro dell’Academia europea, in “Algoritmi, monaci e mercanti” (Codice edizioni), fa un salto nel passato e racconta come l’utilizzo del calcolo matematico fosse in realtà già utilizzato nell’antichità per la risoluzione di problemi nella vita quotidiana

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Gli algoritmi vengono utilizzati in quasi tutti i campi, anche se c’è chi pensa che ci sia una eccessiva delega da parte dell’uomo a meccanismi di calcolo e di decisione astratti, privi di responsabilità. Vengono usati ad esempio nei motori di ricerca che sono basati proprio su questo sistema per poter rispondere alla richiesta di un utente, per la prenotazione di un posto in aereo, per le transazioni agli sportelli bancari o per la compressione nella musica.

In “Algoritmi, monaci e mercanti” (Codice edizioni), Giorgio Ausiello, ci porta indietro nel tempo e cerca di mostrare come già dal Medioevo, ma anche prima, il calcolo matematico e le sue “formule” fossero collegate alla risoluzione di problemi attinenti alla vita quotidiana: dal problema di interesse religioso relativo al calcolo della data della Pasqua alla questione della misurazione di terreni, fino al calcolo di volumi di varia natura.

Nel primo capitolo l’autore ci fa immergere nel “bagaglio matematico e algoritmico del mondo antico”, in particolare nell’area mesopotamica ed egiziana. “Un interessante sguardo sui costumi delle società mesopotamiche, sono quelli relativi alla divisione di eredità, da cui si evince una organizzazione patrilineare e una forte premialità a favore dei figli maschi più anziani”. Oppure nelle tecniche di calcolo sviluppate nel mondo cinese e indiano che hanno conservato il loro valore nei secoli. “Si pensi soltanto alla notazione sessagesimale che noi utilizziamo ancor oggi nella misurazione del tempo e degli angoli. Sono state proprio le attività quotidiane dell’uomo (gestione dei terreni, osservazioni astronomiche, acquisto e vendita di prodotti, divisione di eredità) che hanno indirizzato fin dall’antichità la definizione di problemi e metodi risolutivi determinando la nascita di interi campi della matematica, come ad esempio la geometria, l’algebra e la trigonometria”.

Un mercante e un suo impiegato utilizzano un abaco a gettoni, o tavola conto

Un mercante e un suo impiegato utilizzano un abaco a gettoni, o tavola conto

Analizza poi i secoli del basso Medioevo, in cui l’attività dei mercanti necessita di abilità computazionali per la risoluzione di una grande varietà di problemi, un’esigenza che porta alla creazione delle cosiddette “scuole d’abaco”, che i figli dei mercanti, toscani in primis ma anche di diverse altre regioni italiane ed europee, frequentano nella loro adolescenza per acquisire le tecniche di calcolo necessarie a svolgere con profitto la loro attività.

Un capitolo è dedicato alla matematica araba, in particolare alla figura di Muhammad Ibn Musa al-Khwarizmi, da cui deriva il termine algoritmo. Al- Khwarizmi, noto come "il padre dell'algebra", ha un ruolo centrale nella grande influenza che la matematica computazionale araba ha avuto nell’Occidente europeo.

Tante altre le curiosità descritte dall'autore: sui monaci spagnoli che tradussero in latino le opere dei matematici arabi, sul pisano Fibonacci, mercante e matematico, sui tanti "maestri d'abaco" che insegnarono il calcolo ai figli dei mercanti, nonché sui matematici umanisti come Piero della Francesca e Luca Pacioli.

Titolo: Algoritmi, monaci e mercanti
Categoria: Saggi
Autore: Giorgio Ausiello
Editore: Codice
Pagine: 220
Prezzo: 18,00