Anche il Dipartimento di progettazione molecolare del Cnr contribuisce, con progetti condotti dall'Istituto di cristallografia di Roma, allo studio delle possibili alterazioni dello stato di salute degli equipaggi coinvolti nella missione spaziale simulata e nel volo verso la Stazione spaziale internazionale, previsto ad aprile 2011
Si arricchisce di un altro importante tassello il contributo che il Consiglio nazionale delle ricerche svolge a supporto della missione 'Mars 500', l'esperimento internazionale di simulazione finalizzato a valutare ogni possibile alterazione dello stato di salute degli astronauti in previsione della prima missione spaziale umana sul pianeta Marte.
Un primo team addetto alle rilevazioni è il Centro Extreme di Pisa che vede impegnati ricercatori Cnr dell'Istituto di fisiologia clinica (Ifc), della Scuola Superiore Sant'Anna e dell'università di Pisa nella valutazione degli effetti dello stress psicofisico degli astronauti coinvolti nell'esperimento attraverso il monitoraggio di organi quale cuore, cervello e polmoni. Un secondo gruppo di ricerca guidato da Maria Teresa Giardi dell'Istituto di cristallografia (Ic) del Cnr di Roma si concentra sull'analisi delle possibili alterazioni metaboliche legate alle condizioni di isolamento forzato.
"In collaborazione con Angela Rizzo dell'università di Milano", spiega Giardi, "studiamo gli effetti dell'isolamento a lungo termine sul sistema metabolico degli astronauti confinati nella simulazione di volo, analizzando in particolare le concentrazioni ematiche di omega-3, che sembrano giocare un ruolo chiave nel controllo dell'umore e della depressione".
Il progetto è una delle azioni promosse dal Dipartimento di progettazione molecolare del Cnr a sostegno delle attività dell'Agenzia spaziale italiana. Un altro esperimento riguarda l'analisi dei disturbi visivi cui possono essere soggetti gli astronauti nelle missioni spaziali: denominato 'Night vision', viene effettuato in concomitanza con il volo dell'astronauta italiano Roberto Vittori sulla Stazione spaziale internazionale, previsto il 19 aprile prossimo.
"Il fenomeno comporta una diminuzione della performance visiva e, in alcuni casi, potenziali danni alla retina", precisa la ricercatrice dell'Ic-Cnr. "Nostro obiettivo è quindi studiare adeguate contromisure per difendere la salute degli astronauti avvalendoci di uno specifico prototipo di volo realizzato dalla ditta Biosensor, già coinvolta in precedenti voli spaziali".
I risultati degli studi saranno comunicati a conclusione di entrambe le missioni, prevista rispettivamente a maggio e novembre 2011.
Fonte: Maria Teresa Giardi, Istituto di cristallografia, Montelibretti, email mariateresa.giardi@ic.cnr.it