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La strada per le Smart Living Technologies

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di Francesca Gorini

Una migliore qualità della vita passa attraverso ambienti quotidiani più efficienti e adatti alle esigenze della società: spazi urbani e domestici, luoghi di lavoro, accesso a trasporti e servizi. Su questi temi è attivo il Cluster nazionale 'Tecnologie per gli ambienti di vita’, coordinato dall’Istituto per la microelettronica e i microsistemi del Cnr di Lecce

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“Il tempo è ora. Le tecnologie esistono, è arrivato il momento di agire”. Così Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, è intervenuta alla presentazione della 'roadmap’ del Cluster tecnologico nazionale 'Tecnologie per gli ambienti di vita’, organizzato a Roma nella sede centrale del Cnr lo scorso 24 luglio.

L’evento ha rappresentato l’occasione per illustrare progetti e strategie del Cluster, di cui fanno parte oltre 200 membri tra università, imprese, associazioni, soggetti privati ed enti di ricerca, tra cui diversi gruppi del Consiglio nazionale delle ricerche. Presidente del gruppo è Pietro Siciliano dell’Istituto per la microelettronica e i microsistemi (Imm) del Cnr di Lecce, in partnership pubblico-privata con la pugliese 'Innovaal’.

“Scopo del Cluster è rendere la gran parte di ambienti in cui si trascorre il tempo lavorativo, sociale o domestico più adeguato alle esigenze delle persone, siano esse in perfette condizioni fisiche sia in condizioni di fragilità, disabilità, malattia ed esclusione sociale, contemplando diverse fasce di età e promuovendo lo sviluppo di tecnologie, dispositivi, prodotti e servizi innovativi”, spiega Siciliano “Puntiamo su tecnologie abilitanti, Ict e 'Smart Living Technologies’ per migliorare qualità di vita e livello di benessere, consapevoli che i mutamenti sociali, il cambiamento demografico e l’invecchiamento della popolazione, l’attenzione al miglioramento della qualità della vita coniugata con le esigenze della sostenibilità ambientale sono fattori che impongono un 'ridisegno’ e una trasformazione radicale degli ambienti di vita, secondo un approccio centrato sull'utente”.

Il convegno di luglio ha costituito un momento di confronto e verifica delle attività programmatiche in corso a livello internazionale, nazionale e regionale. “E’ importante che le varie istituzioni coinvolte agiscano in maniera coordinata anche rispetto alle iniziative chiave previste nel Piano nazionale della ricerca, nel Pon 2014-2020 e nel programma comunitario Horizon 2020”, prosegue il presidente. “Va in questo senso il documento programmatico presentato nel corso dell’incontro, che sarà proposto ai Ministeri più attivi sul tema 'Smart Living’ perché possano ispirare politiche specifiche a supporto della ricerca e innovazione e promuovere collaborazioni multilaterali con altri paesi”.

L’Italia, del resto, è già ampiamente impegnata nel settore: oltre a essere coinvolta in diversi 'Joint Programmes’ internazionali di ricerca ('Ambient Assisted Living’, 'Neurodegenerative Diseases’ , 'More Years Better Life’ e l’iniziativa comunitaria dell’European Innovation Partnership per l’Active & Healthy Ageing), può contare sull’attività dell’associazione nazionale per l'Ambient Assisted Living’ (AitAal), che ha recentemente prodotto un 'libro bianco’ con importanti indicazioni su quanto e come le 'tecnologie per gli ambienti di vita’ potranno consolidarsi nel territorio nazionale, evidenziando i benefici economici e di sviluppo.

“Coniugare le potenzialità delle Ict con la qualità della vita porterà vantaggi alla società a tutti i livelli: alle imprese, che potranno ottenere un posizionamento davvero competitivo sui mercati globali; ai cittadini, che beneficeranno di servizi innovativi pensati per rendere la loro vita più agevole; alla collettività tutta, che potrà godere di minori costi socio-sanitari legati alla salute e all’assistenza domiciliare”, conclude Siciliano.

Fonte: Pietro Siciliano, Istituto per la microelettronica e microsistemi, Lecce, tel. 39 0832 422500 , email pietro.siciliano@le.imm.cnr.it