Patrimonio storico, artistico e culturale: una risorsa da preservare
Viviamo in una delle nazioni più ricche di cultura al mondo. Un capitale da tutelare e valorizzare che rappresenta, tra l’altro, un volano per l’economia oltreché un lascito per le generazioni future. Costanza Miliani, direttrice dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr, spiega perché è così importante prendere coscienza e i progetti in atto in questo settore
Di cosa parliamo, quando parliamo di patrimonio culturale, se non di quell’insieme ricco e variegato di espressioni artistiche, tecniche e culturali, eredità delle generazioni che ci hanno preceduto? La valorizzazione e accessibilità del patrimonio ha un impatto significativo sulla coesione sociale e sul benessere dei cittadini. La cultura è un’eredità, un modo di vivere che una comunità eredita dalle generazioni precedenti e trasmette alle successive. Siti culturali, luoghi storici, monumenti, oggetti, archeologia e architettura, folklore e attività tradizionali, tutto confluisce in questo enorme contenitore che, come una bussola, orienta la tradizione e i valori da preservare.
La cultura rappresenta anche un'importante risorsa per la crescita economica e l'occupazione, contribuendo allo sviluppo di un’economia sostenibile e bilanciata. “Si tratta tuttavia di una risorsa non rinnovabile costantemente esposta a rischio di degrado e depauperazione a causa del cambiamento climatico”, commenta Costanza Miliani, direttrice dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr. “Rischio che necessita di azioni mirate, basate sullo studio dei parametri ambientali, sulla comprensione di processi di degrado e sullo sviluppo di metodi e materiali per la conservazione. Il patrimonio culturale è un capitale di conoscenza, innovazione e creatività per sostenere la transizione ecologica”.
Tra le sue molteplici attività, il Consiglio nazionale delle ricerche coordina la European Research Infrastructure for Heritage Science (E-Rihs) che aggrega, rende interoperabili e accessibili i migliori laboratori, archivi fisici, digitali e le tecnologie all’avanguardia su tutto il territorio europeo. Il cuore dell’infrastruttura sarà ospitato a Firenze nei locali della Manifattura Tabacchi - l’ex fabbrica di sigari oggetto di uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Italia - grazie all’acquisto e alla messa a disposizione dello spazio da parte di Fondazione Cassa di Risparmio Firenze, in accordo con il Cnr.
Matera
“E-Rihs, che offre a ricercatori, studiosi e professionisti pubblici e privati accesso alle più avanzate tecniche di studio, si è sviluppata grazie all’esperienza più che ventennale maturata in progetti finanziati dai programmi quadro europei per la ricerca e l’innovazione nelle scienze del patrimonio culturale”, spiega la ricercatrice. “Progetti coordinati dall’Italia con la guida del Cnr e la partecipazione dell’Opificio delle Pietre Dure, di Università (Firenze, Bologna e Perugia), dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Il prestigio conquistato nel tempo ha fatto sì che E-Rihs entrasse nel 2016 nel piano di lavoro delle infrastrutture di ricerca considerate prioritarie a livello europeo e che nel 2017 fosse riconosciuta come d’interesse globale dal Group of Senior Officials on Global Research Infrastructures”.
Il Cnr-Ispc promuove un approccio interdisciplinare, in cui le scienze naturali, umanistiche, l’ingegneria e l’informatica collaborano per perseguire l’eccellenza della ricerca di base e favorire l’innovazione nella conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. “Possiamo immaginarlo come hub per altri Istituti con diverse specializzazioni nei settori Erc (European Research Council), Sh (Social Sciencies and Humanities) e Pe (matematica pura e applicata, fondamenti matematici di informatica, fisica matematica e statistica), che con le loro competenze contribuiscono alla ricerca e all’innovazione nel settore. Le ricercatrici e i ricercatori dell’Istituto, in collaborazione con enti, università, imprese e istituzioni culturali italiane ed estere, indagano il valore materiale e immateriale del patrimonio con una filiera di lavoro multidimensionale: dalla ricerca di base all’analisi sul campo, dalla digitalizzazione allo sviluppo di applicazioni per la fruizione pubblica fino alla gestione sostenibile”, aggiunge l’esperta. “Il Cnr-Ispc è inoltre impegnato in missioni archeologiche in ambito nazionale e internazionale tramite le quali svolge attività scientifica e di studio, trasferimento tecnologico e diplomazia scientifica e culturale, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private presenti nei territori”.
L’Istituto fa propri i principi dell’accesso aperto alla produzione scientifica e si impegna a promuovere la libera disseminazione in rete dei prodotti della ricerca attraverso il portale Ispc Open Portal e la gestione Fair del ciclo di vita dei dati (archiviazione, meta-datazione e ricerca) con l’Ispc Data Space. Infine, ospita un’ampia comunità di borsisti di ricerca post-dottorato e di dottorandi ed è promotore di iniziative di alta formazione interdisciplinare come il Dottorato nazionale in Heritage Science, PhD-HS.it. “L’obiettivo è che il patrimonio culturale, come risorsa accessibile, condivisa e tutelata, possa diventare strumento per il benessere individuale e collettivo, e incoraggiare e sostenere la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile”, conclude Miliani.
Fonte: Costanza Miliani, Istituto di scienze del patrimonio culturale, e-mail: costanza.miliani@cnr.it