Non dimentichiamoli
Gabriella La Rovere in “Ritratti di illustri dimenticati” (Golem edizioni) racconta la vita, gli studi e le scoperte di nove scienziati. Ognuno di loro ha segnato una tappa importante nello studio della mente umana e dell'autismo in particolare. Un libro per colmarecerti “colpevoli vuoti di memoria”, come li definisce Gianluca Nicoletti nella prefazione
Ci sono scienziati che hanno dedicato la loro vita allo studio dei “cervelli anomali”, talvolta anticipando di decenni (se non di secoli) conquiste della scienza che oggi sono universalmente riconosciute. Di loro, però, si sa molto poco, rientrano nella schiera di quelli definiti “scienziati dimenticati” e ai quali Gabriella La Rovere in “Ritratti di illustri dimenticati” (Golem edizioni) vuol dare voce affinché si cerchi di colmare questi “colpevoli vuoti di memoria” come li definisce Gianluca Nicoletti nella prefazione. Se la storia del pensiero scientifico spesso di sofferma su alcune figure che la notorietà ha reso più importanti, è anche vero che i risultati ottenuti da chi li ha preceduti ha facilitato loro la strada percorsa per arrivare alle scoperte, anche quelle più rivoluzionarie, ed è qui che risiede l’importanza del patrimonio della memoria, soprattutto per la scienza. Il volume racconta la vita, gli studi e le scoperte di nove scienziati a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo, una sorta di mini-biografia. Ognuno di loro ha segnato una tappa importante nello studio della mente umana e Gabriella La Rovere ci aiuta a conoscerli e a ricordarli.
Nikolaas Tinbergen, lo scienziato padre dell’etologia insieme all’amico e collega Konrad Lorenz, che alla fine degli anni ‘60 cominciò a spostare l’attenzione sull’uomo. Nel 1973 vinse il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina condividendolo con Karl von Frisch e Konrad Lorenz. L’autismo fu il tema principale del suo lavoro dal 1970 al 1988, anno della sua morte. Kurt Goldstein, un neurologo e psichiatra tedesco, pioniere della neuropsicologia moderna e della psicosomatica, descrisse l’autismo 25 anni prima che lo facesse Leo Kanner, che nel 1943 descrisse l'autismo infantile precoce o sindrome di Kanner. John Haslam, medico farmacista, descrisse il comportamento autistico con un secolo di anticipo. Alexander Douglas Blackader studiò il “problema del bambino nervoso”, affermando che “Per capire e trattare questi bambini dobbiamo prima studiare i genitori”. Charles James Cecil Earl, fu lo scienziato che per primo parlò di “dopo di noi” già 80 anni fa. “Dopo di noi” la legge entrata in vigore il 25 giugno 2016, mira a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, rimaste prive del sostegno familiare. Felix Platter, medico svizzero che nel Seicento scrisse di disabilità mentale e malattie psichiatriche. Felix Voisin, psichiatra umanista che vide nello sforzo di adeguare sia la pratica penale che i metodi educativi alla realtà umana di ogni individuo un elemento di progresso fondamentale per l’uomo, e vide anche nella frenologia (ramo della medicina che studia le malattie mentali) un modo di conoscere questa realtà. L’autrice chiude il volume con il ritratto di Dorothea Lynde Dix che descrive come una “donna che ha dedicato tutta la sua vita affinché i malati mentali venissero trattati con dignità, oltre che con umanità”.
Gabriella La Rovere è medico e collabora con il sito “Per noi autistici” diretto da Gianluca Nicoletti, che nella prefazione al libro afferma: “Noi dobbiamo essere grati a questi 'Illustri dimenticati' se oggi i nostri fragili figlioli hanno, almeno sulla carta, la dignità di aver riconosciuto il diritto di avere una vita inclusiva. Le prime barriere del pregiudizio clinico sono stati loro a metterle in discussione”.
titolo: Ritratti di illustri dimenticati
categoria: Saggi
autore/i: La Rovere Gabriella
editore: Golem
pagine: 100
prezzo: € 14,00