Idasc-Cnr: 75 anni di livello internazionale
L'Istituto di acustica e sensoristica 'O. M. Corbino' ha celebrato con un workshop i tre quarti di secolo di attività. L'incontro, che ha visto la partecipazione di studiosi italiani e stranieri, è stato un confronto sugli sviluppi nel campo dell'acustica applicata in vari settori
Si è celebrato a Roma, nella sede dell'Accademia nazionale dei Lincei, il 75esimo anniversario dell'Istituto di acustica e sensoristica (Idasc) del Cnr, erede dell'Istituto nazionale di elettro-acustica (Inea), inaugurato il 10 agosto del 1936 da Orso Mario Corbino, al quale è oggi dedicato.
Il fisico indirizzò le linee di ricerca verso lo studio degli ultrasuoni, dell'acustica ambientale e musicale e delle tecnologie dei trasduttori. Oggi, la ricerca dell'Idasc-Cnr spazia in sette campi di attività, svolta in collaborazione con università italiane ed estere e con aziende specializzate nel settore, e si occupa di materie riguardanti l'acustica ambientale, l'acustica subacquea, sensori e dispositivi acustici. Nel 2010 è nata una sede a Brescia denominata 'Sensor laboratory', e nel 2011 è stata aperta una sede presso il dipartimento di Fisica dell'Università di Ferrara, dove svolge la sua attività il gruppo 'acoustic sondes'.
La giornata celebrativa è stata introdotta da Claudio Rafanelli, direttore dell'Istituto, che ne ha ricordato brevemente la storia, mentre i relatori invitati hanno delineato le linee di sviluppo future nei vari ambiti di ricerca.
"L'uso di nuovi materiali e tecnologie avanzate ha permesso la realizzazione di sorgenti acustiche di nuova generazione caratterizzate da ridotte dimensioni e altamente direttive, che solo recentemente stanno emergendo per applicazioni diverse dal tradizionale ambito della diffusione sonora", ha precisato Rafanelli. "Un aspetto importante riguarda i sensori per l'ambiente marino. In Canada, ad esempio, esiste una baia dove le balene si riproducono; grazie a un'applicazione che si attiva tramite il suono emesso dai cetacei in amore è possibile comunicare con le navi affinché cambino rotta, evitando quella zona".
L'Istituto vanta, inoltre, una lunga tradizione nell'applicazione di metodi acustici non distruttivi nel settore dei beni culturali. Fin dalla sua fondazione, la struttura è stata coinvolta in studi riguardanti la qualità acustica dei teatri, gli effetti delle vibrazioni sulle opere d'arte, tecniche per la prospezione del sottosuolo e subacquee di reperti archeologici.
Gli ultrasuoni sono utilizzati poi in medicina e fisioterapia per lenire il dolore e per una più rapida riparazione dei tessuti molli e nell'estetica, per il trattamento delle rughe e del grasso localizzato. L'ampia disponibilità sul mercato di strumenti che li utilizzano per questo tipo di trattamenti, a costi ridotti, accessibili a una vasta gamma di utenti, richiede una conoscenza approfondita delle caratteristiche di questi dispositivi. "L'uso degli ultrasuoni in medicina è un tema suscettibile di sviluppo, con attuazioni in campo cardiologico, neurologico, della percezione della parola e del linguaggio", ha aggiunto Renato Spagnolo dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica. "Non a caso, l'applicazione in campo diagnostico ha subito negli anni un'evoluzione straordinaria: si parla di una realtà che nel 2012 vale 300 milioni di dollari in tutto il mondo".
"L'interdisciplinarietà di tematiche tradizionalmente indipendenti tra loro consente un approccio metodologico innovativo e un salto di qualità nell'affrontare programmi di ricerca e sviluppo dell'acustica e della sensoristica. Le ricerche sono iniziate da pochi anni e già i risultati ottenuti sono rilevanti", ha concluso Rafanelli.
Fonte: Claudio Rafanelli , Istituto di acustica e sensoristica ‘O. M. Corbino’ , Roma