L'altra ricerca

Pesticidi nel piatto

frutta
di Rosanna Dassisti

Secondo il 'Rapporto sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia' di Legambiente  - elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici di tutte le regioni italiane - una parte della frutta e verdura che arriva sulle nostre tavole è contaminato da sostanze chimiche, oltre i livelli di sicurezza

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Frutta e verdura al sapore di pesticida. Secondo il 'Rapporto annuale sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia' di Legambiente  - elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici di tutte le regioni italiane - l'1,5% di frutta e verdura che arriva sulle nostre tavole è contaminato da sostanze chimiche, oltre i livelli di sicurezza. Rispetto allo scorso anno, il Rapporto ha registrato una maggiore presenza di prodotti contaminati da uno o più residui di pesticidi, che passano dal 27,5% al 32%. Nei beni alimentari derivati come miele, pane, vino, appaiono per la prima volta irregolarità nel 2,7% dei campioni. Soltanto il 50% della frutta risulta del tutto incontaminata. Inoltre, in un campione di insalata friulana, sono state rilevate tracce di Ddt, sostanza messa al bando da ben 32 anni.

Risultano dunque in calo i cibi senza tracce di molecole chimiche (dal 71,3% al 65,8%). In particolare, secondo il Rapporto, tra le verdure, il 76,4% dei campioni risulta regolare a fronte dell'82,9% nel 2009; 45 sono i campioni fuori legge (1,3% contro lo 0,8% dello scorso anno), mentre il 22,3% risulta contaminato da uno (15,8%) o più residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009). Inoltre, diminuiscono i campioni di frutta irregolari per residui oltre i limiti consentiti o per molecole non autorizzate, passando dal 2,3% dello scorso anno all'1,2% dell'attuale, mentre aumentano quelli regolari ma contaminati da uno (22%) o più residui (26,4%) che passano nel complesso dal 43,9 al 48,4%.

A causa dei pesticidi sono a rischio anche farfalle e api e, di conseguenza, l'agricoltura. Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente, nel corso degli ultimi vent'anni, le farfalle in Europa sono diminuite del 60%, mentre diverse specie di api selvatiche si sono già estinte e, nel resto del mondo, si sono decimate proprio a causa di pesticidi, acari e malattie. Secondo la Coldiretti, in Italia sono a rischio circa 50 miliardi di api in oltre un milione di alveari. Una strage che mette in pericolo il processo di impollinazione minacciando un budget da due miliardi e mezzo di euro l'anno. Tra i prodotti a rischio: mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, ciliegie, albicocche, meloni, zucchine, girasole, colza.

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