"Ogni volta che cerchiamo e traduciamo pagine web, scriviamo un'e-mail o effetuiamo acquisti on line usiamo tecnologie linguistiche. In un futuro non lontano interagiremo con computer e telefoni unicamente con comandi vocali: le applicazioni già realizzate da Google e Apple sono solo i primi passi su questa strada", spiega Claudia Soria dell'Ilc-Cnr. "La comunità europea delle tecnologie linguistiche, accademica e industriale, ha le competenze molto forti per giocare un ruolo nella prossima rivoluzione dell'Ict che coinvolgerà il linguaggio umano, la conoscenza e le emozioni. Per realizzarla servono però software adeguati, nuovi servizi e nuovi mezzi: il mercato è enorme e l'Europa deve trasformare la propria diversità linguistica in un vantaggio competitivo".
L'Agenda raccomanda tre temi prioritari. Innanzitutto, il 'Translingual cloud', ovvero l'implementazione dei servizi di traduzione erogati a livello europeo, sia in traduzione automatica, sia coinvolgendo la comunità di traduttori e interpreti. Quindi, la 'Social intelligence and e-participation', ossia lo sviluppo di tecnologie e strumenti per sostenere comprensione e dialogo e processi collettivi di decisione. Infine, il 'Socially aware interactive assistants', lo sviluppo di 'assistenti digitali' che utilizzino il linguaggio parlato per interagire con gli utenti.
"L'Europa ha un grande bisogno di software di traduzione di alta qualità per le lingue europee e per le maggiori lingue non-europee", afferma Hans Uszkoreit, coordinatore internazionale di 'Meta-Net' e direttore scientifico del German Research Center for Artificial Intelligence (Dfki). "Sono questi ostacoli a impedire di stabilire un solo mercato digitale, impedendo la libera circolazione della conoscenza, dell'informazione, di beni, prodotti e servizi".
Fonte: Claudia Soria, Istituto di linguistica computazionale, Pisa, tel. 050/3153166 , email claudia.soria@ilc.cnr.it