Indiana Jones Marocco
L’Istituto di studi sul Mediterraneo antico del Cnr ha siglato un accordo per l’avvio di uno scavo finalizzato alla valorizzazione del sito minerario di Aouam, già sfruttato nell’antichità per l’estrazione di piombo e argento
Prende il via a settembre la prima missione di scavi archeologici finalizzati alla valorizzazione dell’antico sito minerario di Aouam, nel Marocco settentrionale, sfruttato nell’antichità per l’estrazione di piombo e argento. È quanto prevede la convenzione siglata con l'obiettivo di eseguire il restauro e la valorizzazione degli antichi siti di estrazione, con la possibilità di realizzare un parco minerario in una regione ricca di testimonianze sulla storia del paese.
La convenzione siglata il maggio scorso a Tigza (M’rirt, nella regione di Meknès) tra il direttore dell’Istituto di studi sul Mediterraneo antico (Isma) del Cnr di Roma, Alessandro Naso, il presidente della Comune Rurale Elhammam, Mohamed Ouqour, il direttore generale aggiunto della Compagnie Minière De Touissit Tighza, Lahcen Ouchtouban e il presidente dell’associazione Abghour pour le Developpement Abdellah El Ghazal. è stata sviluppata nell’ambito della missione archeologica cofinanziata dal ministero degli Affari esteri che l’Isma-Cnr conduce in Marocco sotto la direzione di Lorenza-Ilia Manfredi. “Il progetto fa seguito alla collaborazione scientifica che lega l’Istituto Cnr all’Institut National des Sciences de l’Archeologie et du Patrimoine di Rabat (Insap) e all’Università di Meknès”, spiega Naso. “L’obiettivo principale consiste nella ricostruzione del quadro storico e tecnologico del ciclo produttivo legato allo sfruttamento delle miniere nell’antichità: le tecniche estrattive, pirometallurgiche e di lavorazione dei metalli, la gestione delle risorse e la loro commercializzazione, l'individuazione dello specifico ruolo dell’area marocchina nell'economia preromana. Elementi fondamentali per comprendere lo stile di vita dei popoli passati e il livello di tecnologia a cui erano giunti”.
La firma dell'accordo
Tra le aree minerarie individuate, quella di Tighza, nella zona di Jebel Aouam, si è rivelata la più interessante, sia per l’imponenza della cinta muraria della città islamica di Ighram Aousser - che si sviluppa per 2,5 km - sia per le numerose tracce di estrazione a cielo aperto risalenti all’epoca antica. “Sono stati individuati numerosi frammenti ceramici e scorie di lavorazione del metallo, sulle quali sono state compiute una prima serie di analisi di tipo archeometrico: affianchiamo cioè al lavoro di catalogazione archeologica tecniche chimico-fisiche non invasive (microscopia Sem-Eds) e studi statistici per una collocazione georeferenziata accurata di reperti provenienti da una civiltà ritenuta 'di cerniera’ tra le tradizioni metallurgiche tardo-preistoriche e quelle dei romani”, continua il direttore.
La firma dell’accordo è stata accompagnata da un seminario scientifico sul tema della tutela dei monumenti storico-archeologici come motore per lo sviluppo del territorio. La prima missione di scavo sarà effettuata sotto la direzione scientifica congiunta di Isma-Cnr e Insap, e vedrà la collaborazione di esperti italiani di diversi istituti Cnr e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, marocchini e di altri paesi (Università svizzera di Neuchâtel, Deutsches Bergbau Museum di Bochum in Germania, Deutsches Archaeologisches Institut di Madrid).
Fonte: Alessandro Naso, Istituto di studi sul mediterraneo antico, tel. 06/90672334