Una 'luce' per il futuro
Il Cnr ha ospitato nella sede centrale di Roma un convegno dedicato allo stato presente e futuro delle grandi sorgenti di luce di sincrotrone, in Italia e nel contesto europeo. Il settore è strategico per i numerosi risvolti applicativi che offre, dalla medicina all’energia, dalla biologia ai nuovi materiali fino alla tutela dei beni culturali
Si è svolto a Roma, nella sede centrale del Cnr, il convegno 'Luci di sincrotrone. Presente e futuro delle grandi sorgenti di raggi X e UV italiane nel contesto europeo’. L’appuntamento ha riunito esperti internazionali e direttori scientifici delle principali facilities, con l’obiettivo di illustrare lo stato dell’arte della ricerca e le possibili strategie nel campo della radiazione di sincrotrone.
Questa tecnologia, basata sull’utilizzo di intensi fasci di raggi X prodotti da un acceleratore di particelle per indagare la materia nella sua scala più piccola, oltre a essere altamente strategica per i suoi risvolti applicativi, vede un forte impegno delle principali istituzioni italiane. Il Cnr, in particolare, gestisce tra Grenoble, attualmente in fase di potenziamento e l’Area Science Park di Trieste con le infrastrutture 'Elettra’ e 'Fermi’, nove 'beamlines’, cioè linee di luce, ognuna delle quali dedicata a differenti tecniche di analisi. In queste, nel triennio compreso tra il 2010 e il 2013 sono stati condotti oltre 800 esperimenti, sfociati in 549 pubblicazioni su riviste scientifiche, con il coinvolgimento di alcune migliaia di ricercatori italiani.
I numerosi interventi che si sono alternati nel corso del convegno hanno confermato l’estrema varietà e versatilità dell’utilizzo del sincrotrone: in biologia e scienze mediche ad esempio per lo sviluppo di tecniche diagnostiche per l’individuazione precoce dei tumori o nella cristallografia a raggi X per lo studio di atomi e molecole, nella caratterizzazione dei materiali al livello della nanoscala (grafene, materiali magnetici, interfacce ibride organiche-inorganiche, materiali superconduttori) e nella tutela dei beni culturali. Relativamente a quest’ultimo settore, sono stati illustrati i risultati del progetto 'Charisma’, a cui il Cnr partecipa attraverso l’Istituto di scienze e tecnologie molecolari (Istm), che ha permesso di compiere sofisticate indagini mediante tecniche non invasive di spettroscopia Raman, sui più noti capolavori dell’arte mondiale quali i 'Girasoli’ di Van Gogh, di cui sono stati studiati i processi chimici alla base del degrado del colore giallo, tanto amato dal pittore olandese.
“Le potenzialità della luce di sincrotrone nei diversi settori della scienza appaiono impressionanti e l’Italia vanta una comunità di scienziati estremamente preparati, che stanno contribuendo a trasferire le loro conoscenze in tutto il mondo”, ha affermato il presidente del Cnr Luigi Nicolais. E ulteriori, importanti investimenti sono annunciati per il futuro: l’Italia è infatti tra i partner di 'Sesame’ (Synchrotron light for Experimental Science and Applications in the Middle East), il sincrotrone di terza generazione in via di realizzazione in Giordania che rappresenterà la più importante infrastruttura di ricerca del Medio Oriente, e di 'Xfel’ in costruzione ad Amburgo, una sorgente di quarta generazione che sarà operativa dal 2017. Quest’ultima facility, grazie a raggi X 'ultra brillanti’ prodotti da un acceleratore 'a elettroni liberi’ ('free electron laser’), permetterà di compiere esperimenti unici, quali la possibilità di mappare in dettaglio virus e cellule e di studiare la materia in condizioni di pressioni e temperatura estreme simili a quelle che si registrano all’interno dei pianeti.
Fonte: Antonella Tajani, Cnr- Ufficio Accordi e Relazioni Internazionali, tel. 06/49937402 , email antonella.tajani@cnr.it
Per saperne di più: - http://www.cnrweb.tv/il-free-electron-laser-di-trieste/