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Alga tossica: nasce un metodo per 'prevederla'

Alghe
di Francesca Gorini

L’Istituto di biofisica del Cnr di Genova partecipa a un progetto europeo che ha l’obiettivo di mettere a punto una strategia di monitoraggio e previsione dell’arrivo della Ostreopsis, l’alga unicellulare che causa disagi ai bagnanti

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L’estate è vicina, e con essa la possibilità che anche quest’anno le acque del Mar Mediterraneo siano invase da piccolissime alghe come l’’Ostreopsis ovata’ e l’’Ostreopsis siamensis’, che possono causare irritazioni, febbre e difficoltà respiratorie ai bagnanti. Un tentativo di mettere sotto controllo il fenomeno viene dal progetto europeo 'M3-Habs’ (Monitoring, Modelling and Mitigation of Harmful Algal Blooms), a cui partecipa anche l’Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Genova.

Il progetto, finanziato dal 'Mediterranean Sea Basin Joint Operational Programme’, ha lo scopo di sviluppare una strategia innovativa per il monitoraggio, la modellizzazione e l'implementazione di misure di attenuazione delle fioriture algali, riducendo i fattori di rischio per la salute umana e le attività economiche collegate con l'ambiente costiero. “Le alghe fioriscono in modo repentino durante la stagione calda, sviluppandosi in luoghi non sempre prevedibili. A oggi, uno dei principali limiti nel monitoraggio di questi fenomeni è l'assenza di un sistema rapido di misura della presenza e della quantità delle alghe, che ne permetterebbe una gestione migliore”, spiega Massimo Vassalli dell’Ibf-Cnr.

Da qui la messa a punto di una tecnica per riconoscere e contare automaticamente le alghe presenti in un campione di acqua. “L’idea è sviluppare un sistema in grado di fare un'immagine del campione e, analizzandolo sulla base di algoritmi matematici avanzati, osservarlo in tre dimensioni. La rappresentazione tridimensionale ottenuta permette con maggiore immediatezza di isolare e riconoscere l’alga Ostreopsis, fornendo quindi in tempi rapidi un valore attendibile della sua concentrazione. Nell'ambito del progetto è prevista sia la fase di sviluppo tecnologico, sia quella di validazione, che prevede il confronto con le misurazioni 'classiche’, effettuate in laboratorio da un operatore esperto, e con innovative misure di riconoscimento molecolare”, prosegue il ricercatore dell’Ibf-Cnr. “Il dato ottenuto verrà quindi innestato in un sistema di modellistica previsionale che, incrociando le informazioni lette in campo con le condizioni meteo-marine attese, permetterà di avere informazioni predittive su dove e come si orienterà la fioritura”.

Il progetto unisce all’attività di ricerca e intervento sul campo la condivisione di un linguaggio comune che porti a una maggiore sensibilizzazione sull’argomento da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni di ricerca, cittadini, enti territoriali, decisori, soggetti economici e imprenditoriali del settore turistico. “È importante lavorare per diffondere una maggiore conoscenza di questi fenomeni e la capacità di gestirli”, conclude Vassalli. “L’alga 'tossica’ non deve più essere considerata un’emergenza, ma uno dei tanti fenomeni dei nostri mari con cui imparare a convivere”. 

Fonte: Massimo Vassalli, Istituto di biofisica, tel. 010/6475571 , email massimo.vassalli@cnr.it

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