“L'olio extravergine d'oliva è un prodotto molto apprezzato in Giappone, sia per gli aspetti benefici sia per il sapore”, spiega Roberto Mariotti dell'Ibbr-Cnr. “Ciò che i giapponesi non conoscono sono le differenze tra le varie qualità e i metodi di lavorazione: per questo in più occasioni abbiamo coinvolto il pubblico in vari panel test con l'obiettivo di farne riconoscere la qualità attraverso metodologie molecolari e spiegarne le proprietà salutistiche. Inoltre, abbiamo spiegato i numerosi studi condotti a salvaguardia della biodiversità e della sicurezza alimentare, riscontrando grande interesse”.
In Umbria il gruppo Ibbr-Cnr, che ha come referente Luciana Baldoni, svolge da oltre 10 anni un'intensa attività di ricerca a favore dell'olivicoltura regionale, nazionale e internazionale: recentemente sono stati chiusi quattro progetti nel Piano di sviluppo regionale che hanno visto il coinvolgimento di oltre 20 aziende, Università e Parco tecnologico dell'Umbria. I progetti mirano a riscoprire le qualità di cultivar autoctone presenti nella Regione, come il Raio del territorio Amerino e la Borgiona dell'Alta Valle del Tevere. Sono state fornite nuove tecnologie molecolari per garantire la qualità dei prodotti regionali (Dna-test) e sono stati individuati i migliori impollinatori delle principali cultivar di olivo in tutto il territorio regionale. A livello internazionale il gruppo di ricerca partecipa, inoltre, al progetto europeo Before sulla salvaguardia e lo studio della biodiversità olivicola, coinvolgendo oltre 10 Paesi, dal Sud America a tutto il Mediterraneo, ed è leader nello studio dei geni candidati alla quantità e alla qualità nutraceutica contenuti nell'olio di oliva.
Fonte: Roberto Mariotti, Istituto di bioscienze e biorisorse del Cnr, tel. 075/5014874 , email roberto.mariotti@ibbr.cnr.it