Narrativa

Apocalisse climatica prossima ventura

di Marco Ferrazzoli
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La diffusa preoccupazione per le conseguenze dei cambiamenti climatici è anche esito, oltre che della serietà dei dati scientifici e previsionali disponibili, di una narrativa efficace, quale quella del film 'Una scomoda verità' per il quale l'ex vicepresidente statunitense Al Gore ha vinto il premio Oscar nello stesso anno in cui, assieme all'Ipcc (l'organismo Onu che si occupa del Climate Change), ha conquistato anche il Nobel per la pace. Il libro di Bruno Arpaia, 'Qualcosa, là fuori', si inserisce in questo filone, descrivendo un ipotetico quanto realistico futuro prossimo nel quale anche europei e nordamericani saranno costretti, come in parte già sono le popolazioni africane, a spostarsi verso Nord per cercare condizioni ambientali e di vita più favorevoli.  

Facendo leva su un immaginario collettivo come quello delle migrazioni, drammatico e consolidato da una cronaca continuativa, e mescolando sapientemente elementi di fiction e di attualità, ad esempio con riferimenti al convegno sul Global Warming di Parigi 2015, il romanzo propone uno scenario verosimile e inquietante, che ha sortito convinte approvazioni ma anche qualche stroncatura. Il tema è in effetti delicato. È giusto – se la categoria di giustizia si attaglia a un'opera che è comunque di finzione – puntare sull'allarmismo apocalittico per indurre nella cittadinanza comportamenti sempre più corretti e consapevoli, che instaurino un modello di vita e di sviluppo finalmente rispettoso delle risorse naturali e dell'ambiente? Sorge il dubbio che i pubblici del tutto profani di queste problematiche restino inizialmente sconcertati dall'insistenza sulle conseguenze più terrificanti paventate dalla narrativa e poi, chiusa l'ultima pagina, si convincono che alla fin fine non accadrà nulla e che quindi possiamo continuare a non porci il problema. Lo potremmo chiamare il rischio dell''al lupo, al lupo', o 'all'orso, all'orso'. Sta di fatto che questo è il format su cui, per esempio, ha sempre puntato il cinema, descrivendo scenari catastrofici, magari addolciti dall'happy end. Nel caso di Arpaia, poi, si tratta di uno scrittore che ha già dimostrato con 'L'energia del vuoto' la sua capacità di costruire efficaci intrecci tra invenzione letteraria e spunti scientifici, e che qui conferma l'abilità nella scelta delle metafore, sia nella costruzione generale della storia, che a tratti ricorda un po' 'La strada' di Cormac McCarthy, sia nel riferimento a singole immagini, quale quella dell'orso che si aggira sugli iceberg in cerca di cibo che tanto è circolata sugli schermi e su web. 

 

 

titolo: Qualcosa, là fuori
categoria: Narrativa
autore/i: Arpaia Bruno 
editore: Guanda
pagine: 220
prezzo: € 16.00