Dopo il successo della serie televisiva per Netflix con regia di Francesco Bruni tratta dal suo romanzo “Tutto chiede salvezza” (2020, Mondadori), finalista al premio Strega, vincitore del premio Strega Giovani e di altri riconoscimenti, Daniele Mencarelli torna alla poesia con “Degli amanti non degli eroi” (Mondadori). La sua precedente raccolta poetica “Tempo circolare (poesie 2019-1997)” era uscita con peQuod nel 2019. Da allora, altre prove narrative tra cui nel 2021 “Sempre tornare” (Mondadori), premio Flaiano, con cui lo scrittore chiude la sua trilogia autobiografica. In “Fame d’aria” (Mondadori) ha elaborato invece la sua esperienza di padre di un ragazzo autistico.
Nel primo dei due percorsi in versi raccolti nel libro troviamo un racconto d’amore fra due giovanissimi, connotato, incrinato e inquinato da una provincia tossica, che offre poco spazio alle aperture e ai turbamenti di una storia sentimentale. Mencarelli ripropone così, con decisive modifiche, l’affiorare del “dolore che non s’affoga” che aveva espresso già in un testo apparso anni fa: “è il basso dritto della cassa / che raddoppia la velocità del cuore, / è la chimica mangiata a intervalli regolari / a darci questa gioia indurita alle mascelle, / a fare di noi fratelli allo specchio / occhi sgranati e denti di coltello”. Droga, violenza, difficoltà identitarie e relazionali si alternano alla passione dei due ragazzi, prima dell'esito finale.
Al primo dei due movimenti poetici, fa seguito “Lux Hotel”, il testo successivo, dove viene messo in risalto il tema dell’eroismo negativo nella sua connotazione guerresca, nella speranza, “meravigliosamente utopistica […] che si arrivi a un mondo dove a essere festeggiato è l’eroismo del perdono, della compassione, del coraggio che soccorre”. In “Degli amanti non degli eroi”, si succedono pertanto prima una straordinaria ricchezza di situazioni minute, concrete, vissute e ritratte in dettagli vivi, e poi i personaggi frutto di un’immaginazione quanto mai ricca e variegata, tra le luci e le ombre di un albergo di lusso: dal concierge ai soldati Mercurio, Marte, Nettuno. Traffici e miserie del gioco d’azzardo ambientato nel Lux Hotel realizzano quindi un singolare e straniante contrasto rispetto al racconto d’amore “nella sua dismisura” adolescenziale.
Due impostazioni alternative, complementari anche sul piano della pronuncia e della versificazione, un doppio quadro con fisionomie e registri diversi - la linearità intima e turbata in apertura e il complesso gioco metaforico del secondo poemetto - che confermano la particolare energia espressiva, il carattere linguistico e morale dell’autore. A unire le due parti è un filo ininterrotto di attenzione alla rappresentazione interiore del mondo, alla sofferenza che il rapporto con ciò che chiamiamo realtà produce, una sincera attenzione per i protagonisti, una carità verso il prossimo raccontato profonda, mai manieristica. Daniele Mencarelli si è sempre mosso tra scrittura in versi e prosa, ma nei primi la sua efficacia è particolarmente coinvolgente: forse perché, parafrasando l’orazione funebre di Moravia per Pasolini, di poeti veri ce ne sono pochi.
Titolo: Degli amanti non degli eroi
Categoria: Narrativa
Autore/i: Daniele Mencarelli
Editore: Mondadori
Pagine: 197
Prezzo: € 18,00