Narrativa

L’algoritmo di Dante

Copertina monaldi
di M. F.

C’è anche la consulenza di un ricercatore del Cnr dietro il lavoro, come sempre a metà tra fantasia e dato storico, che Rita Monaldi e Francesco Sorti dedicano alla Divina Commedia. I due scrittori hanno battuto una pista secondo cui il Sommo Poeta costruì un’architettura precisa che risponde a un codice e a uno schema, ovviamente a croce

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C’è anche la consulenza di un ricercatore del Cnr dietro il lavoro, come sempre a metà tra fantasia e dato storico, che ha portato la coppia Monaldi e Sorti alla stesura del volume “Dante di Shakespeare III. Come è duro calle”, dedicato alla Commedia dantesca. I due scrittori hanno battuto una pista su cui si sono già cimentati Charles Singleton, docente ad Harvard e alla Johns Hopkins, e Franco Nembrini, dantisti convinti che nel canto 17 del Purgatorio, a metà della cantica centrale, si nasconda un “centro matematico”. Dante dispose i canti a specchio, secondo una pratica medievale costruì un’architettura precisa, complessa, perfetta, tra numero delle sillabe, dei versi, dei canti e delle cantiche. Insomma, quello che sembrerebbe un codice ma anche uno schema, ovviamente a croce. 

I numeri della Commedia rispondono a una simbologia in parte nota: 33 come gli anni di Cristo, 9 come gli anni che aveva Dante quando incontrò Beatrice, e poi 7, 10, 13. Al centro del viaggio dantesco sta il canto 17 del Purgatorio, appunto. Incrociando i dati sorge il sospetto che tutto risponda a un unico disegno. Rita Monaldi e Francesco Sorti, coppia nei libri e nella vita, italiani di successo anche all’estero, residenti a Vienna, si sono già cimentati con Shakespeare, quasi inevitabile passare al Sommo Poeta. Tra ricerche ed estro narrativo, mistero reale e costruito ad arte, hanno dedicato all’ipotesi numerologica un romanzo che però poggia sull’expertise di due matematici: Andrea Esuli del Cnr e Paolo Ferragina dell’Università di Pisa. Due toscani, non a caso, che hanno sondato in modo indipendente per capire se nelle strutture matematiche che reggono l’opera dantesca ci siano algoritmi o coincidenze, cifre casuali o un codice intenzionale.

Che il Sommo Poeta avesse le capacità di un computer è noto, altrimenti non sarebbe riuscito a scrivere un’opera colossale quanto impeccabile, vivissima ancora 700 anni dopo. Il Canto 17 del Purgatorio parla di amore e libero arbitrio e i due autori ne danno un’interpretazione nell’ultima scena del loro romanzo: trasumanare e disumanare, andare oltre, verso il Paradiso, ma anche andare al di sotto, passando per la Croce.

Esuli individua anche la struttura ad H palindroma, elemento centrale del monogramma IHS, antica rappresentazione del nome di Cristo, che poggia sui numeri 9. Siamo sempre sul filo tra verità storiche e invenzioni letterarie, analisi matematiche e ipotesi, ma questo i lettori di Monaldi e Sorti lo sanno bene.

Titolo: Dante di Shakespeare III. Come è duro calle
Categoria: Narrativa
Autore: Monaldi&Sorti
Editore: Solferino
Pagine: 863
Prezzo: 22,00

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