Saggi

Un’informazione corretta ci salverà

Copertina del libro Salvarsi da bufale e fake news
di U. S.

Martina Benedetti, infermiera simbolo della pandemia da Covid-19, divulgatrice scientifica, pubblica “Salvarsi da bufale e fake news” (Nutrimenti), una sorta di “manuale di autodifesa” dalla falsa informazione, specialmente in ambito sanitario, dove “può fare la differenza tra la vita e la morte”

Pubblicato il

Martina Benedetti è un’infermiera assurta a “simbolo” della pandemia da Covid-19 dopo aver postato la foto del proprio volto segnato dalla mascherina che aveva indossato durante il suo turno in terapia intensiva, un’immagine che giunse a milioni di persone come simbolo delle terribili condizioni di lavoro degli operatori sociosanitari nel picco dell’emergenza. Dal 2020, forte di studi in metodologia della ricerca e in strategie di comunicazione sanitaria, si dedica alla sensibilizzazione e alla divulgazione scientifica in modo sistematico, muovendosi tra social media, trasmissioni radiotelevisive, docenze, una rubrica sulla rivista Mar dei Sargassi e collaborando anche con la Bbc.

Ha ora pubblicato un “manuale di autodifesa” dalla disinformazione, intitolato “Salvarsi da bufale e fake news” (Nutrimenti). Un saggio di divulgazione che per difendersi, specialmente ma non esclusivamente on line (ma la disinformazione non si limita ai social), suggerisce di applicare la metodologia della ricerca alla vita quotidiana, su qualsiasi argomento e in particolare contro il complottismo pandemico o in ambito sanitario: “La disinformazione, infatti, diventa un vero problema di salute pubblica se un’informazione corretta può fare la differenza tra la vita e la morte”.

Il manuale si snoda tra messaggi di odio, debunking e fact-checking, speculazioni ed equiparazioni, pensiero analitico e “dittatura sanitaria”, disagio e sperimentazione clinica, bias e polarizzazione. Per esempio, avverte di porre attenzione al collegamento apparente di alcune associazioni numeriche, a finte relazioni causali e leggende metropolitane, per filtrare le notizie e riconoscere i “disinformatori seriali”. Un solo linguaggio deve fare da padrone, secondo l’autrice, per liberarsi da ignoranza, superstizione, credenze popolari e pregiudizi: quello della scienza. L’obiettivo del testo, quindi, non è solo smascherare chi mente, ma offrire al lettore le minime basi di metodologia della ricerca.

“Il modo in cui si parla di argomenti importanti e il grado di approssimazione con cui spesso li si tratta mi fanno seriamente paura”, scrive Martina Benedetti, ricordando il rapporto della Commissione europea che parla di oltre 45.000 contenuti italiani rimossi perché “violano le politiche di disinformazione dannosa per la salute”.

Il libro è anche una difesa degli operatori sanitari. E, pescando tra gli insulti rivolti alla sua persona, riporta espressioni come “prefichetta della mascherina”, “infermiera mediatica” e persino accuse di viaggi a Dubai finanziati dalle multinazionali del farmaco. “In reparto, oltre al virus, ci siamo trovati a dover combattere l’ignoranza”. Dall’allegoria della caverna del VII libro della Repubblica di Platone alle fake news, si potrebbe dire.

Titolo: Salvarsi da bufale e fake news
Categoria: Saggi
Autore: Martina Benedetti
Editore: Nutrimenti
Pagine: 175
Prezzo: 17,00