Fake news

Donna che invita al silenzio
Focus: Modi di dire
Marco Ferrazzoli

La proliferazione di comunicazione si autoalimenta in un modo inevitabile. L'urgenza del problema è evidente. Basti pensare all’insistenza di papa Francesco sul pettegolezzo, alla teoria socratica dei “tre setacci”, alla preoccupazione dell’Oms per le informazioni non corrette, non chiare o non complete su Covid. A livello popolare, la si deduce da alcuni modi di dire: “Il silenzio è d'oro”, “Un bel silenzio non fu mai scritto”, “Usi obbedir tacendo”, “Taci! Il nemico ti ascolta”, “Pensa prima di parlare” o “Acqua in bocca”, “Tenersi un cecio in bocca”…

Persona al computer
Focus: Infodemia
Naomi Di Roberto

L'eccesso di informazioni che si accumulano con ritmo esponenziale agisce in modo analogo a quanto accade con un agente infettivo. Un fenomeno che insidia la credibilità pubblica della scienza e degli scienziati, come sottolinea Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr

Copertina volume Agrifake
Saggi: Infodemia
Alessia Cosseddu

Qual è l’effetto sull’agricoltura dei falsi miti? Come affrontare la sempre maggiore richiesta di cibo da parte di una popolazione mondiale in continuo aumento? Il libro “Agrifake” aiuta a fare chiarezza coniugando rigore scientifico e linguaggio divulgativo

media
Multimediale
Alessandro Frandi

Come costruire una reputazione rivoluzionando la propria presenza mediatica? Il protocollo di https://www.dnamedialab.it prevede una analisi scientifica dei punti deboli e dei punti forti dell’attività di un professionista della salute, grazie a sofisticati strumenti informatici capaci di fornire una panoramica qualitativa e quantitativa sullo stato della visibilità pubblica e della reputazione, sia sul web che sui media tradizionali; a coronamento di questi servizi la piattaforma dispone del magazine “Mass Media & Salute”

Macchina da scrivere
Focus: Sotto sotto
Emanuele Guerrini

Ritiene che dietro molti accadimenti si nascondano cospirazioni, trame e complotti occulti. È il profilo del complottista che, oltre ad avere radici lontane, è politicamente e socialmente trasversale. Secondo la psicanalisi si tratta di un atteggiamento paranoico con il quale la società deve convivere. Ne abbiamo parlato con Sergio Benvenuto, psicanalista dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, autore di "Dicerie e pettegolezzi"

fact
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Nella campagna elettorale appena trascorsa si è molto dibattuto del controllo della veridicità delle affermazioni: una sorta di applicazione del metodo scientifico che è necessaria in assoluto, in tutti gli ambiti della vita pubblica. Questo compito spetta ai giornalisti, alle fonti istituzionali, alle autorità deputate, ma l'esigenza di assicurare informazioni attendibili è ormai stata recepita anche dai social. Dopo una fase di esplosione quantitativa, stiamo rendendoci conto del bisogno di un vaglio qualitativo della comunicazione

scie di condensazione aerei
Focus: Le parole della scienza
Emanuele Guerrini

Sono 20 anni che ne sentiamo parlare. Che origini ha l'espressione 'scie chimiche'? Perché in così tanti credono a questa teoria del complotto? Abbiamo provato a fare un po' di chiarezza con Vincenzo Levizzani, dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr

Saggi
Marco Ferrazzoli

Paolo Pagliaro fa 'Il punto' sul liquido e variegato mondo dell'informazione e della comunicazione. Tra declino della verità, post-truth, misinformation, credulità e fake news: che non nascono oggi e non riguardano solo la rete

no bufale
L'altra ricerca: Università ed Enti
Emanuele Guerrini

L'iniziativa, voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, punta a contrastare la circolazione delle notizie false sul web, sensibilizzando l'opinione pubblica e responsabilizzando media, istituzioni e imprese. La petizione online ha raggiunto 15.000 firme in pochi giorni. Nel frattempo è stato presentato un disegno di legge in merito

fake
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Commenti autorevoli reclamano strumenti contro la diffusione delle false notizie in rete, altri attaccano giornali e tg. Anche le nostre esperienze dirette sui social network ci mostrano aberrazioni contro le quali l'unico antidoto è l'onestà intellettuale e imparare a gerarchizzare le fonti. Il problema investe ovviamente la scienza. Ma la tentazione dei ricercatori di abbandonare il confronto pubblico è perdente, per quanto sia comprensibile l'irritazione provocata dagli interlocutori più saccenti

ronnie
Editoriale
Marco Ferrazzoli

Di recente si è accesa una polemica per un programma Rai in cui si è sostenuta la contrarietà alle vaccinazioni. Ma accade spesso che nella comunicazione si sostengano posizioni scientificamente non corrette – su omeopatia e sperimentazione animale, per esempio – e la ricerca dunque deve essere aperta al confronto e capace di condurlo, senza usare toni trionfalistici né precludersi nessuno strumento di divulgazione