Vita Cnr

Dalle Cinque Terre ad Alboran: missione compiuta

Immagine barca a vela
di Francesca Gorini

Sono partiti da Trapani a bordo di Adriatica, il cutter della trasmissione ‘Velisti per caso', e da lì sono arrivati nelle acque tra Spagna e Africa in prossimità dello stretto di Gibilterra. Obiettivo, raccogliere dati su questo particolare ecosistema mediterraneo. A bordo, un team multidisciplinare del National Oceanography Center di Southampton (Nocs), dell'Environmental Ocean Team (Eoc) e dell'Istituto di scienze marine

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Sono partiti da Trapani a bordo di Adriatica, il cutter reso celebre dalla trasmissione televisiva 'Velisti per caso', hanno attraversato un lembo di Mediterraneo fino ad Almeria, in Spagna, e da lì sono arrivati nelle acque del mare di Alboran, quella zona tra Spagna e Africa in prossimità dello stretto di Gibilterra dove l'acqua salata e calda del Mediterraneo si incontra e mescola con quella più fredda e meno salina dell'Oceano Atlantico, originando un habitat unico per svariate forme di vita marine.

Obiettivi della missione: raccogliere dati finalizzati a comprendere le dinamiche di turbolenza che interessano la zona - ritenute importanti nel distribuire i nutrienti che sono alla base della catena alimentare di questo ecosistema - ed estendere la conoscenza delle fioriture algali del Mediterraneo, con particolare attenzione ai 'dinoflagellati', un gruppo di alghe presenti anche nel Mare Nostrum che possono  risultare tossiche per l'ambiente. 

A bordo, un team multidisciplinare di dodici persone tra ricercatori e studenti del National Oceanography Center di Southampton (Nocs), dell'Environmental Ocean Team (Eoc) e del Cnr, rappresentato da Silvia Merlino dell'Istituto di scienze marine, fisica 'prestata' alla divulgazione, coinvolta sia nelle operazioni di campionamento e analisi dei dati oceanografici, sia nella parte più 'divulgativa' della missione, compresa l'elaborazione di un diario giornaliero della vita di bordo. "E' stata un'occasione unica di studio ad alto livello sulle caratteristiche della colonna d'acqua di questa regione", afferma Merlino "Lo studio delle turbolenze si è avvalso di strumenti di ricerca altamente innovativi quali il free-falling microstructure profiler, una sorta di tubo munito di vari sensori che viene calato in acqua fino alla profondità di 250 metri. Per quanto riguarda, invece, l'analisi delle fioriture algali, l'acquisizione di dati è stata effettuata raccogliendo acqua superficiale e filtrandola con appositi strumenti: l'osservazione diretta e lo studio dei geni dei campioni prelevati permetterà di capire l'incidenza delle specie bioluminescenti, responsabili delle fioriture tossiche, e il loro  impatto sull'ecosistema marino".  

I risultati della campagna di Alboran saranno resi noti ufficialmente nel luglio prossimo, in concomitanza con l'85° Palio del Golfo di La Spezia: la missione è stata infatti patrocinata dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, nello spirito di tutela e conservazione del patrimonio ambientale che ne caratterizza le attività.

 

Fonte: Silvia Merlino, Istituto di scienze marine, Pozzuolo di Lerici, tel. 0187/1788902 , email silvia.merlino@sp.ismar.cnr.it