Vacanze da ricercatori. E non solo
Tre mete suggestive e inconsuete, amate e proposte da altrettanti "viaggiatori" del Consiglio nazionale delle ricerche. Le isole Svalbard, il deserto del Wadi Rum in Giordania e il sito archeologico di Salagassos in Turchia. Luoghi non facilissimi ma di indubbio fascino
e offerte di viaggi in questo periodo affollano le mail che ci arrivano e tappezzano le vetrine di agenzie e la cartellonistica stradale. Le mete più gettonate sono anche le più consuete, proposte nella formula del 'tutto compreso' che non richiede grandi sforzi di organizzazione. Per chi invece si sente più viaggiatore che turista e cerca luoghi suggestivi anche se difficili da raggiungere, ecco tre località suggerite dai colleghi del Consiglio nazionale delle ricerche: dal freddo dell'Artico al caldo del Mediterraneo.
Roberto Sparapani ci porta alle Isole Svalbard, un arcipelago nel Mare Glaciale Artico a nord della Norvegia, il cui nome significa appunto 'costa fredda'. Qui a Ny-Ålesund, si trova Dirigibile Italia, la stazione di ricerca multidiscliplinare del Cnr, di cui Sparapani è responsabile tecnico-logistico.
"Le Svalbard potrebbero essere la vacanza della vita", spiega con entusiasmo, "a patto di lasciare a casa i timori per il freddo e affrontare l'alternanza sei mesi di luce e altrettanti di buio. L'Artico è una terra viva e mutevole: le stagioni sono in inesorabile movimento, ogni giorno perde o acquista 25 minuti di luce, i colori della neve d'inverno e della tundra d'estate cambiano continuamente al mutare della luce del giorno e dei riflessi della luna. Il vento freddo poi al suo calare lascia spazio ad un'atmosfera immobile, regalando incredibili istanti di pace".
Dalla poesia delle aurore boreali e delle notti artiche passiamo a un altro deserto, quello di sabbia del Wadi Rum, in Giordania, che da sempre affascina Mario Tozzi, dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag) e divulgatore scientifico.
"Lo chiamo il 'salotto di casa' perché è piccolissimo, se rapportato al Sahara", spiega Tozzi. "È straordinario con le sue sfumature del rosso, dei grigi e il color crema delle cime ed è caratteristico per l'alternarsi dei 'panettoni' di arenarie, antichi più di mezzo miliardo di anni, e delle piccole dune di sabbia fine, quasi a misura d'uomo. Ho mangiato su quelle rocce e ho dormito accoccolato ai piedi delle colline: solo lì a mio avviso si ritrovano i ritmi perduti dell'uomo, il nitore dell'aria e un legame diretto con il trascendente".
Rimaniamo nel Mediterraneo e andiamo in Turchia, paese dai grandi contrasti paesaggistici e ricco di testimonianze storiche, dove possiamo visitare l'antica città di Salagassos. Qui lavora dal 2008 un team multidisciplinare dell'Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam), insieme con una missione belga.
"Il sito corrisponde al moderno villaggio di Aglasum, in alta montagna, abitato da pastori e contadini", spiega Daniele Malfitana, direttore dell'Ibam e del team Cnr. "A dieci minuti dal villaggio si innalza Salagassos che ci è giunta quasi intatta, vi si ammirano un teatro, un ninfeo, impianti termali, due grandi 'agorai', un 'macellum', un 'bouleuterion', 'heroa' una grande biblioteca mosaicata, uno stadio, un ricchissimo quartiere artigianale. Era una grande città visitata anche dagli imperatori romani. La nostra équipe conduce ricerche su statuette e vasellame pregiato in terracotta utilizzato nelle mense, più raffinate della società romana, prodotti che venivano esportati in tutto il Mediterraneo"