Trentino, un ambiente hitech
Le buone pratiche del territorio illustrato da Ugo Rossi, presidente della provincia autonoma di Trento, tra le altre un'ex miniera trasformata in deposito di mele e... di server
Si è tenuto a Trento dal 31 maggio al 2 giugno il Festival dell’economia. A margine dell’evento il presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi ha incontrato i giornalisti fornendo alcuni dati di carattere socio-economico tra cui quelli sul reddito di garanzia.
La provincia di Trento è infatti l’unica in Italia in cui venga erogato il reddito minimo, dal 2009, a favore di circa 7.000 famiglie (il 3,5%), comprese quelle di immigrati purché residenti nel territorio da almeno tre anni consecutivi: una spesa annua di circa 21 milioni di euro “che provengono totalmente dal pagamento delle tasse dei trentini e non dai trasferimenti dallo Stato centrale”, ha precisato Rossi.
Altro aspetto evidenziato dal presidente, la semplificazione nei processi amministrativi, che ha agevolato la nascita di realtà nei settori dell’edilizia ecosostenibile, delle energie rinnovabili e delle tecnologie per l’ambiente come il 'Progetto manifattura - Green Economy Factory’ che, negli spazi della storica Manifattura tabacchi di Rovereto, ospita laboratori di ricerca, strutture di servizio e soggetti che lavorano a un’economia sostenibile. Tra le altre buone pratiche evidenziate, 'Sant’Orsola’, un’organizzazione agricola alle porte della Valle dei Mòcheni, specializzata nella produzione e commercializzazione dei piccoli frutti di montagna, con una particolare attenzione al rispetto ambientale e all’attività di ricerca e sviluppo.
Sempre nell’ottica della convergenza tra innovazione e ambiente in Val di Non, a Mollaro, troverà 'ospitalità’ in una ex miniera di Dolomia, insieme con le mele, un mega computer: a 250 metri sotto terra sarà infatti conservato un quantitativo di mele pari a 800 vagoni, risparmiando così sul raffreddamento delle celle frigorifere, assieme a un 'data center’ regionale che, offrendo gli spazi a clienti privati nazionali e multinazionali, punta a divenire uno dei maggiori centri dati informatici in Europa. Tutto questo, nell’ambito dell’Agenda digitale italiana che prevede la riduzione dei data center, che in Italia sono 4.000 contro i 4, per esempio, della Francia.
Le tecnologie applicate tornano anche nel settore sanità, con l’implementazione della cartella clinica digitale, e con 'TelePat’, un progetto sperimentale di telelavoro che favorisce l’occupazione femminile.