Focus: Energia

Sotto questo sole, con questo vento

Pala eolica e pannello solare
di Alessia Cosseddu

Fotovoltaico ed eolico sono i nostri migliori alleati per raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2050. La sempre maggiore diffusione di impianti per tali tipi di energia è sicuramente un buon punto di partenza, ma è importante analizzare e ottimizzare la produzione. In questo settore si svolge l’attività di ricerca di Mario Pagliaro, dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr

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La produzione di energia dal fotovoltaico e dall’eolico è in continuo aumento. Sono tanti gli studi che coinvolgono i ricercatori del Cnr e che mirano ad ottimizzare, analizzare e implementare l’utilizzo di queste energie rinnovabili. Mario Pagliaro, dirigente di ricerca dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr, è con il suo team impegnato da anni in questo settore di studi. “Il tratto essenziale delle nostre attività di ricerca e formazione nel campo dell'energia solare e delle nuove tecnologie dell’energia, iniziate nel 2008, è stato ed è l'interesse per gli aspetti pratici e le conseguenze concrete che l'adozione delle due principali tecnologie del solare, il fotovoltaico e il fototermico, avrebbe avuto tanto sul sistema energetico nazionale che sulla operatività quotidiana di famiglie, imprese, e pubbliche amministrazioni", spiega Pagliaro. "Era quella che chiamammo in un nostro libro nel 2008 (Flexible Solar Cells, Wiley-Vch) la helionomics, ovvero l'economia solare: quella in cui quantità enormi di energia prima, e di materiali dopo, sono prodotti da tale energia e dalle risorse biologiche”.

Dal 2008 la produzione di energia dal fotovoltaico in Italia è cresciuta in modo rilevante. “Allora, quando presentammo a Bagheria il Polo fotovoltaico della Sicilia, sembrava un miraggio. Ma pochi anni dopo, nel 2021, l'Italia arriva a generare solo dal fotovoltaico 25 miliardi di kWh, quasi l'8% del proprio fabbisogno annuale di energia elettrica pari a 318 miliardi di kWh", prosegue il ricercatore del Cnr-Ismn. "Moltissime famiglie e aziende producono lì dove serve, attraverso quasi un milione di impianti fotovoltaici installati sul tetto dei loro edifici, una quota significativa e crescente dei loro consumi elettrici”.

L’utilizzo sempre più diffuso di energia proveniente da fotovoltaico ed eolico ci aiuterà a sconfiggere il “caro bollette”? "Grazie a uno studio condotto in collaborazione col team di Francesco Meneguzzo, ricercatore dell’Istituto per la bioeconomia (Ibe) del Cnr di Firenze, è stato possibile quantificare l'impatto di questa produzione, in particolare di quella che avviene in Sicilia, sulla riduzione del Prezzo unico nazionale (Pun) dell’energia elettrica", chiarisce il ricercatore. "E cosa accadrà quando la produzione elettrica fotovoltaica sarà utilizzata in modo crescente per ricaricare i nuovi autoveicoli elettrici, contribuendo a far diminuire ulteriormente il costo dell’energia prelevata dalla rete".

L’obiettivo finale è raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2050. “Insieme al team di Meneguzzo abbiamo pubblicato il primo studio italiano sulla completa transizione dell'Italia al 2050 di tutti i consumi energetici, inclusi quelli attualmente coperti dai combustibili fossili, all'energia generata da sole, acqua e vento. Per soddisfare l’intera domanda bisognerà portare la potenza delle turbine eoliche installate e collegate alla rete e quella dei pannelli fotovoltaici a 190 GW per l’eolico e a 315 GW per il fotovoltaico"; conclude Pagliaro. "Da questi impianti discenderebbe un apporto di energia annuale pari a 270 e 370 miliardi di kWh, per un ammontare complessivo di 640 TWh, che coprirebbe l’87% dell’intero fabbisogno (730 TWh)”.

Fonte: Mario Pagliaro, Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati, e-mail: mario.pagliaro@cnr.it

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