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Rintocchi di pace

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di Patrizio Mignano

"I documenti di un monumento" raccoglie gli studi, effettuati a livello nazionale, relativi alla Campana dei caduti di Rovereto. Un monumento che ricorda le vittime della Grande guerra e promuove la diffusione della cultura della pace, grazie anche a rapporti con l'Onu e il Consiglio d'Europa

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Il volume "I documenti di un monumento", edito dalla Fondazione Museo storico del Trentino, costituisce una vasta guida alle fonti dedicata alla Campana dei caduti di Rovereto, la più grande campana del mondo che suoni a distesa, ideata da don Antonio Rossaro e inaugurata nel 1925 per ricordare le vittime della prima Guerra mondiale. Il libro raccoglie gli esiti di un ampio progetto di ricerca condotto presso archivi e biblioteche su tutto il territorio nazionale e costituisce uno strumento per rileggere in profondità la storia di un progetto singolare e complesso, nato per onorare la memoria dei caduti e diventata nel tempo una realtà dedicata alla promozione della cultura della pace, anche attraverso una fondazione che oggi può vantare importanti rapporti diplomatici e rappresentanze all'Onu e al Consiglio d'Europa.

Una storia complessa, quella del “sacro bronzo”, fuso col metallo dei cannoni donati dalle nazioni partecipanti alla prima Guerra mondiale e collocato nel 1925 sul castello di Rovereto, per suonare ogni sera in memoria dei caduti del conflitto. Altrettanto complicato decifrare il profilo umano, culturale, spirituale e politico del suo ideatore.

Un progetto culturale che promette di fornire agli storici di oggi e di domani una grande quantità di materiali e piste di ricerca. Materiali per avviare nuove indagini e formulare nuove tesi su numerosi aspetti legati alla memoria della Grande guerra e all'evoluzione del concetto di pace nella storia del Novecento, comprendendo anche orizzonti e tematiche più ampi, con dei punti di vista e delle prospettive inedite. Un complesso mosaico di fonti che aspetta di essere analizzato, contestualizzato e confrontato - con metodi fondati - per trarne nuove sintesi e nuovi racconti. Del progetto della Campana dei caduti è sempre stato sottolineato - vuoi per la sua costituzione materiale e formale, vuoi per l'enfasi apologetica che ha spesso accompagnato la sua attività - il carattere simbolico unico ed esclusivo, l'assoluta originalità della sua concezione artistica e del suo messaggio morale, frutto di un'intuizione solitaria e ispirata. Oltre a questi dati, il progetto è però maturato in precisi contesti storici e territoriali, caratterizzati dalle necessità di ricostruzione materiale e morale della società dopo la guerra, di ridefinizione dell'identità nazionale e istituzionale del Trentino nel processo risorgimentale, di nuovi punti di riferimento culturali per integrarlo nella nuova realtà statuale italiana, di contenere le spinte indotte dai miti della “vittoria mutilata” e contemperarli con la memoria dei caduti e dei reduci.

Una ricerca maturata nel contesto del recente centenario della Grande guerra: anni contrassegnati da una grande messe di approfondimenti e confronti sul piano storiografico, di ricerche e di pubblicistica sia sul piano scientifico che divulgativo, che hanno suscitato molte riflessioni culturali sull'evento storico in sé, e che ne hanno definito la narrazione attraverso molti nuovi percorsi. Narrazioni che sempre più devono basarsi sulle fonti e sul loro corretto utilizzo.

titolo: I documenti di un monumento
categoria: Saggi
autore/i: Gentilini Maurizio, Samassa Francesco
editore: Fondazione Museo storico del Trentino
pagine: 414

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